Orsato si racconta:"Fingo di essere duro sul campo, pronto per Mondiale a 47 anni"

Andris

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Intervista dell'arbitro Orsato al Corriere del Veneto:

"In campo sono serio e addirittura burbero, nella vita di tutti i giorni sono diverso, molto più tranquillo e allegro.
E’ il ruolo che rivesto per 90 minuti che mi porta ad essere rigoroso e a volte anche duro


Da ragazzino avevo la curiosità di sapere perché si accendeva la luce e il mio obiettivo era di diventare elettricista. Ho studiato al centro di formazione professionale di Trissino e poi ho trovato lavoro.
Il primo giorno indossai la tuta blu e in mano avevo la cassetta degli attrezzi, uscii di casa e aspettai lungo la strada i colleghi che mi dovevano passare a prendere.
Su quella strada, mentre aspettavo, pensai che il mio sogno lo avevo raggiunto

Mi stavo allenando a Recoaro quando mi arriva una videochiamata da Rossetti, designatore Uefa.
Mi fa una domanda: Sei pronto per fare un’altra partita?
Ma in quel periodo l’unica partita da giocare era la finale di Coppa tra Paris Saint-Germain e Bayern Monaco.
Sono tornato a casa, mi sono seduto sul letto e ho pianto.
Quando i miei figli mi hanno visto con le lacrime hanno capito subito che mi era stata assegnata la finale e ci siamo abbracciati.
Devo dire che la notizia della designazione è stata un’emozione ancora più grande dell’arbitraggio


Agli Europei ho arbitrato tre gare: Inghilterra-Croazia, Spagna-Polonia e Ucraina-Svezia poi sono tornato a casa perché la nostra nazionale è andata avanti e sono felice sia andata cosi. L’Europeo è stata una esperienza bellissima

Sto proseguendo la preparazione per la selezione di fine maggio.
Diciamo che il mio obiettivo era di fare gli Europei e l’ho centrato e mi considero davvero soddisfatto.
Oggi ho 46 anni e sono l’arbitro più vecchio al mondo anche se per risultanze tecniche e test atletici non ho problemi.
Aggiungo che l’amicizia che mi lega al nuovo designatore , Gianluca Rocchi, è stata importante perché dopo la finale di Champions League e le direzioni agli Europei potevo avere una caduta di stimoli ma lui mi ha spinto a tener duro e a pensare al campo perché è da qui che arrivano sempre grandi soddisfazioni


Sono molto tranquillo rispetto a quando aspettavo di sapere se sarei andato all’Europeo perché per me quello poteva essere l’ultimo grande palcoscenico prima di chiudere l’attività.
Compirò 47 anni il 23 novembre proprio nei giorni del Mondiale e in questa fase mi trovo a competere con tanti arbitri forti e giovani.

Quando l’Italia ha vinto l’Europeo ho festeggiato come un matto nel mio paese, Recoaro.
Ricordo che nella sala parrocchiale in occasione della finale avevo installato uno schermo gigante per far seguire la partita agli abitanti della mia frazione.
Eravamo circa 200 persone attrezzati con panini e hamburger, volevamo goderci quei momenti magici

Mancini è l'allenatore più forte che abbiamo.
Non mi aspettavo l'eliminazione dai Mondiali"
 

Andris

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e bravo Orsacchio, il bigotto veneto con la vocina stridula vuole fare l'Ibra degli arbitri fino ai Mondiali
anche lui spacca i macchinari in allenamento e distrugge i record atletici
 
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Intervista dell'arbitro Orsato al Corriere del Veneto:

"In campo sono serio e addirittura burbero, nella vita di tutti i giorni sono diverso, molto più tranquillo e allegro.
E’ il ruolo che rivesto per 90 minuti che mi porta ad essere rigoroso e a volte anche duro


Da ragazzino avevo la curiosità di sapere perché si accendeva la luce e il mio obiettivo era di diventare elettricista. Ho studiato al centro di formazione professionale di Trissino e poi ho trovato lavoro.
Il primo giorno indossai la tuta blu e in mano avevo la cassetta degli attrezzi, uscii di casa e aspettai lungo la strada i colleghi che mi dovevano passare a prendere.
Su quella strada, mentre aspettavo, pensai che il mio sogno lo avevo raggiunto

Mi stavo allenando a Recoaro quando mi arriva una videochiamata da Rossetti, designatore Uefa.
Mi fa una domanda: Sei pronto per fare un’altra partita?

Ma in quel periodo l’unica partita da giocare era la finale di Coppa tra Paris Saint-Germain e Bayern Monaco.
Sono tornato a casa, mi sono seduto sul letto e ho pianto.

Quando i miei figli mi hanno visto con le lacrime hanno capito subito che mi era stata assegnata la finale e ci siamo abbracciati.
Devo dire che la notizia della designazione è stata un’emozione ancora più grande dell’arbitraggio


Agli Europei ho arbitrato tre gare: Inghilterra-Croazia, Spagna-Polonia e Ucraina-Svezia poi sono tornato a casa perché la nostra nazionale è andata avanti e sono felice sia andata cosi. L’Europeo è stata una esperienza bellissima

Sto proseguendo la preparazione per la selezione di fine maggio.
Diciamo che il mio obiettivo era di fare gli Europei e l’ho centrato e mi considero davvero soddisfatto.
Oggi ho 46 anni e sono l’arbitro più vecchio al mondo anche se per risultanze tecniche e test atletici non ho problemi.
Aggiungo che l’amicizia che mi lega al nuovo designatore , Gianluca Rocchi, è stata importante perché dopo la finale di Champions League e le direzioni agli Europei potevo avere una caduta di stimoli ma lui mi ha spinto a tener duro e a pensare al campo perché è da qui che arrivano sempre grandi soddisfazioni


Sono molto tranquillo rispetto a quando aspettavo di sapere se sarei andato all’Europeo perché per me quello poteva essere l’ultimo grande palcoscenico prima di chiudere l’attività.
Compirò 47 anni il 23 novembre proprio nei giorni del Mondiale e in questa fase mi trovo a competere con tanti arbitri forti e giovani.

Quando l’Italia ha vinto l’Europeo ho festeggiato come un matto nel mio paese, Recoaro.
Ricordo che nella sala parrocchiale in occasione della finale avevo installato uno schermo gigante per far seguire la partita agli abitanti della mia frazione.
Eravamo circa 200 persone attrezzati con panini e hamburger, volevamo goderci quei momenti magici

Mancini è l'allenatore più forte che abbiamo.
Non mi aspettavo l'eliminazione dai Mondiali"
Il gran visir dei sicari.
 
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Intervista dell'arbitro Orsato al Corriere del Veneto:

"In campo sono serio e addirittura burbero, nella vita di tutti i giorni sono diverso, molto più tranquillo e allegro.
E’ il ruolo che rivesto per 90 minuti che mi porta ad essere rigoroso e a volte anche duro


Da ragazzino avevo la curiosità di sapere perché si accendeva la luce e il mio obiettivo era di diventare elettricista. Ho studiato al centro di formazione professionale di Trissino e poi ho trovato lavoro.
Il primo giorno indossai la tuta blu e in mano avevo la cassetta degli attrezzi, uscii di casa e aspettai lungo la strada i colleghi che mi dovevano passare a prendere.
Su quella strada, mentre aspettavo, pensai che il mio sogno lo avevo raggiunto

Mi stavo allenando a Recoaro quando mi arriva una videochiamata da Rossetti, designatore Uefa.
Mi fa una domanda: Sei pronto per fare un’altra partita?

Ma in quel periodo l’unica partita da giocare era la finale di Coppa tra Paris Saint-Germain e Bayern Monaco.
Sono tornato a casa, mi sono seduto sul letto e ho pianto.

Quando i miei figli mi hanno visto con le lacrime hanno capito subito che mi era stata assegnata la finale e ci siamo abbracciati.
Devo dire che la notizia della designazione è stata un’emozione ancora più grande dell’arbitraggio


Agli Europei ho arbitrato tre gare: Inghilterra-Croazia, Spagna-Polonia e Ucraina-Svezia poi sono tornato a casa perché la nostra nazionale è andata avanti e sono felice sia andata cosi. L’Europeo è stata una esperienza bellissima

Sto proseguendo la preparazione per la selezione di fine maggio.
Diciamo che il mio obiettivo era di fare gli Europei e l’ho centrato e mi considero davvero soddisfatto.
Oggi ho 46 anni e sono l’arbitro più vecchio al mondo anche se per risultanze tecniche e test atletici non ho problemi.
Aggiungo che l’amicizia che mi lega al nuovo designatore , Gianluca Rocchi, è stata importante perché dopo la finale di Champions League e le direzioni agli Europei potevo avere una caduta di stimoli ma lui mi ha spinto a tener duro e a pensare al campo perché è da qui che arrivano sempre grandi soddisfazioni


Sono molto tranquillo rispetto a quando aspettavo di sapere se sarei andato all’Europeo perché per me quello poteva essere l’ultimo grande palcoscenico prima di chiudere l’attività.
Compirò 47 anni il 23 novembre proprio nei giorni del Mondiale e in questa fase mi trovo a competere con tanti arbitri forti e giovani.

Quando l’Italia ha vinto l’Europeo ho festeggiato come un matto nel mio paese, Recoaro.
Ricordo che nella sala parrocchiale in occasione della finale avevo installato uno schermo gigante per far seguire la partita agli abitanti della mia frazione.
Eravamo circa 200 persone attrezzati con panini e hamburger, volevamo goderci quei momenti magici

Mancini è l'allenatore più forte che abbiamo.
Non mi aspettavo l'eliminazione dai Mondiali"
Stappo quando si ritira.
 

diavolo

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Intervista dell'arbitro Orsato al Corriere del Veneto:

"In campo sono serio e addirittura burbero, nella vita di tutti i giorni sono diverso, molto più tranquillo e allegro.
E’ il ruolo che rivesto per 90 minuti che mi porta ad essere rigoroso e a volte anche duro


Da ragazzino avevo la curiosità di sapere perché si accendeva la luce e il mio obiettivo era di diventare elettricista. Ho studiato al centro di formazione professionale di Trissino e poi ho trovato lavoro.
Il primo giorno indossai la tuta blu e in mano avevo la cassetta degli attrezzi, uscii di casa e aspettai lungo la strada i colleghi che mi dovevano passare a prendere.
Su quella strada, mentre aspettavo, pensai che il mio sogno lo avevo raggiunto

Mi stavo allenando a Recoaro quando mi arriva una videochiamata da Rossetti, designatore Uefa.
Mi fa una domanda: Sei pronto per fare un’altra partita?

Ma in quel periodo l’unica partita da giocare era la finale di Coppa tra Paris Saint-Germain e Bayern Monaco.
Sono tornato a casa, mi sono seduto sul letto e ho pianto.

Quando i miei figli mi hanno visto con le lacrime hanno capito subito che mi era stata assegnata la finale e ci siamo abbracciati.
Devo dire che la notizia della designazione è stata un’emozione ancora più grande dell’arbitraggio


Agli Europei ho arbitrato tre gare: Inghilterra-Croazia, Spagna-Polonia e Ucraina-Svezia poi sono tornato a casa perché la nostra nazionale è andata avanti e sono felice sia andata cosi. L’Europeo è stata una esperienza bellissima

Sto proseguendo la preparazione per la selezione di fine maggio.
Diciamo che il mio obiettivo era di fare gli Europei e l’ho centrato e mi considero davvero soddisfatto.
Oggi ho 46 anni e sono l’arbitro più vecchio al mondo anche se per risultanze tecniche e test atletici non ho problemi.
Aggiungo che l’amicizia che mi lega al nuovo designatore , Gianluca Rocchi, è stata importante perché dopo la finale di Champions League e le direzioni agli Europei potevo avere una caduta di stimoli ma lui mi ha spinto a tener duro e a pensare al campo perché è da qui che arrivano sempre grandi soddisfazioni


Sono molto tranquillo rispetto a quando aspettavo di sapere se sarei andato all’Europeo perché per me quello poteva essere l’ultimo grande palcoscenico prima di chiudere l’attività.
Compirò 47 anni il 23 novembre proprio nei giorni del Mondiale e in questa fase mi trovo a competere con tanti arbitri forti e giovani.

Quando l’Italia ha vinto l’Europeo ho festeggiato come un matto nel mio paese, Recoaro.
Ricordo che nella sala parrocchiale in occasione della finale avevo installato uno schermo gigante per far seguire la partita agli abitanti della mia frazione.
Eravamo circa 200 persone attrezzati con panini e hamburger, volevamo goderci quei momenti magici

Mancini è l'allenatore più forte che abbiamo.
Non mi aspettavo l'eliminazione dai Mondiali"
Anche se è un avversario bisogna rendergli merito per la sua carriera. Una delle ultime bandiere di questo sport, sempre legato alla stessa squadra da oltre quindici anni. È rimasto con loro anche in B.
 
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