La situazione è molto difficile da decifrare, proprio perché non si sa cosa ci sia dietro al ruolo della Doyen e di Bee. Io una chiave di lettura ho provato a darla, magari sarà scontata quanto volete, ma penso sia una delle più plausibili.
Ricordo che qualche settimana fa su un giornale uscì una frase che Berlusconi aveva confidato: "Con Bee va tutto bene, ma anche senza...". Io non credo che Bee non abbia portato a Berlusconi le garanzie bancarie, penso che quelle ci siano. Il problema a mio parere è sempre solo uno e risiede nella mente malata di un soggetto che, nonostante l'impossibilità di investire, non vuole vendere quella che per lui è "la sua creatura". Vendo o non vendo? Che faccio? Secondo me questi sono gli interrogativi che assillano Berlusconi. Ed è per questo che ancora non ha voluto anticipare un centesimo sul calciomercato: se anticipasse quei soldi sarebbe poi costretto a vendere le quote (inizialmente una minoranza e poi tutto il pacchetto).
Secondo me la conferma della indecisione di Berlusconi si concretizza proprio sul calciomercato e sulle scene raccapriccianti cui abbiamo assistito finora. Nessun dirigente al mondo infatti, se il presidente gli dice di chiudere a qualsiasi costo una trattativa, abbandona Monaco senza un accordo sia col giocatore che col club. Mi immagino che nel corso della cena con Kondogbia sia arrivata la solita telefonata del capo: "Adriano torna a Milano, non sono convinto"... La stessa telefonata che arrivò quando Galliani aveva chiuso per Tevez. Ragazzi io sono incavolato con Galliani perché le trattative non si conducono in quel modo, ma per quanto lo ritenga un incapace credo che la colpa maggiore sia alla radice... Berlusconi non sa se vendere le quote, siamo ostaggio di questo personaggio.