Credo si sia confermato per l'ennesima volta.
Caparezza ha sempre fatto critica, da ?! a Il sogno eretico. Il problema è che fare critica sempre nella stessa maniera avrebbe stancato e così ha saputo rinnovarsi, prima inventandosi un fonoromanzo come Le dimensioni del mio caos, poi un album a tema eretico, se così vogliamo definirlo, e adesso ha optato per un album a tema artistico.
Riprendendo quanto scriveva Jaqen, anche in questo caso ha lavorato bene perché ha impastato critica e arte utilizzando la seconda per veicolare la prima con un quadro ad ispirare ogni canzone. Artisticamente resta indiscutibile.
È tranquillamente discutibile da un punto di vista tecnico, forse qualche testo potrebbe sembrare più banale rispetto alla complessità di alcuni precedenti componimenti come dice Fabri, cito anch'io Non me lo posso permettere e ci sta; personalmente tendo a lamentarmi più delle basi che dei testi, infatti, per i miei gusti, ha fatto delle scelte troppo rock, al di là dei gusti poi credo che le basi siano anche troppo invasive delle volte. In ogni caso è lecita la discussione sugli aspetti tecnici, non che non sia lecita quella sugli aspetti artistici ma artisticamente credo sia stato impeccabile e originale come sempre.