Montolivo:"Aspetto risposte. Gattuso non ha mai spiegato".

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no no, mente sapendo di mentire. Lui sa benissimo perchè fu allontanato. Ricorda le parole di Gattuso: " quando becco quello che vi spiffera ogni cosa che succede dentro al Milan e negli spogliatoi non vedrà piu il campo finchè io sarò qui".

certo che allontanarlo solo per gli spifferi e non per le prestazioni oscene... lascia perplesso anche questo.
 

Giangy

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Riccardo Montolivo intervistato in esclusiva dal Corriere della Sera in edicola oggi, 13 novembre:"In Milan Fiorentina Gattuso mise Calabria davanti alla difesa, invece che me. Cosa provai? No, a quel punto mi sembrava palese che il problema non fossi io. E che le risposte alle mie domande non sarebbero mai più arrivate. Ho parlato con il tecnico. Mi ha detto che i miei dati nei test non erano al livello dei miei compagni. Come sarebbe stato impossibile visto che fino a metà novembre non mi è mai stato concesso di allenarmi con il gruppo. Per giustificare la mia chiamata, poi, Gattuso fece riferimento all’indisponibilità di Brescianini e Torrasi, due Primavera. Quasi dovesse scusarsi".

"Cosa succedeva quando arrivavo all'allenamento? Dopo il “torello” con la squadra, venivo invitato ad allenarmi, spesso solo, altre volte con Halilovic, o con i giovani della Primavera".

"Cosa è successo con Gattuso? Per me nulla, ma non sono riuscito a spiegarmi questa situazione e non ho mai avuto risposte".

"Rapporto difficile il nostro? No, anzi. Nel novembre 2017, quando sostituì Montella, Gattuso chiamò me e qualche altro giocatore più esperto per chiedere e ottenere il giusto sostegno".

"I gradi di capitano tolti? Dall’estate precedente, allenatore Montella, d.s. Mira- belli. Sono loro che dopo l’arrivo di Bonucci mi dicono che avrei dovuto cedergli la fascia di capitano. Rispondo che non mi sembrava una buona idea, perché il Milan era un grande club, aveva equilibri delicati, altri compagni come Bonaventura avrebbero svolto meglio quel ruolo e comunque la decisione doveva essere presa nello spogliatoio. Loro risposero che non c’era discussione, era la scelta dell’allora presidente Yonghong Li. Stessa risposta che ebbi da Bonucci. Fui io ad andare a consegnarli la fascia? No".

"Mia carriera al Milan finita con l'arrivo di Biglia? Se così fosse stato, nessuno me lo ha mai detto. Biglia era un acquisto importante. Ha solo un anno in meno? Non discuto di questo. Poteva starci un cambio delle gerarchie, lui titolare e io a giocarmi il posto".


"Perchè a luglio 2018 non sono partito per gli Usa? Non mi venne mai spiegato. I dati di Milan Lab confermarono la mia ottima condizione, ma evidentemente non era questo il problema. La decisione mi venne comunicata dal team manager, con un sms il giorno prima della partenza. Ne ho parlato anche con Leonardo e Maldini, tutti mi dissero che ero diventato la terza scelta, che dovevo capire. Ma era un senso di ignavia, la cosa che più mi deprimeva. Poi, dopo l’episodio di Milan- Fiorentina, mi è sembrato chiaro che non fossi più la terza. Forse ero diventato la nona. Quando sono entrato sul 4-0 per la Juve in Coppa Italia ho pensato che non fosse certo una manifestazione di stima e affetto".


"Perchè sono rimasto? Sono rimasto per motivi diversi. A fine luglio, dopo la non convocazione per la tournée, mancavano una manciata di giorni alla fine del calciomercato, che quell’estate chiudeva a Ferragosto. Nel gennaio successivo era iniziato uno stillicidio di voci. Io stavo bene, sto bene, ma qualcuno iniziava a non crederci: come se non si volesse contraddire il Milan e puntare su di me. Comunque sia chiaro: non ho mai rifiutato un trasferimento".

"Sono diventato il capitano simbolo della decadenza del Milan? Forse, dieci giorni dopo vennero ceduti Ibra e Thiago Silva. E poi ripenso al gol nel primo derby: bello, davvero, ma annullato, per un fallo inesistente. Magari era un segnale".

"Cosa dirò a Gattuso quando lo incontrerò? Credo nulla, magari lo saluterò. Però ricordo che lui mi disse, “io non avrei reagito come te a questa situazione”. Evidentemente siamo diversi".

Mai piaciuto, da quando era arrivato al Milan nel 2012. Tecnicamente era peggio dell’ultimo Marchisio visto nella Juve. Come uomo un mezzo uomo.
 
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