La Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 25 aprile, riporta i dettagli del confronto avvenuto ieri a Milanello tra Montella e la squadra. Era presente anche il DS Mirabelli. Il tecnico non ha urlato, non è nel suo stile, ma ha usato dei toni molto decisi per mettere i giocatori davanti alle proprie responsabilità. E' stato un discorso di pochi minuti. Il tecnico ha chiesto alla squadra:"Dov'è il furore?".
Non c'è nulla che, sul piano tecnico, giustifichi la sconfitta di domenica scorsa contro l'Empoli, nemmeno il presunto, scarso livello tecnico medio di questa squadra, che non le ha impedito, evidentemente, prestazioni migliori in un recente passato. Il problema è stato di approccio psicologico ed agonistico inadeguato. Una volta si diceva che questa squadra legge troppo i giornali e segue troppo la televisione. Ciò è comprensibile, in una stagione unica come questa, di trapasso da un'era ad un'altra, in cui le pareti di Milanello sono di vetro, e l'attualità si spinge a viva forza nel presente e futuro di ogni componente della squadra. Chi ricorda il finale di campionato della stagione '85-'86, troverà molte similitudini, con esiti allora negativi (finale di campionato in netto calo, Milan fuori dalle Coppe). È tuttavia possibile un modo diverso di vivere questa particolare situazione, e di dare risposte adeguate sul campo. Qui l'allenatore è fondamentale, la sua responsabilità è indeclinabile, e da questi passaggi si vedrà definitivamente la sua capacità di sottrarre il gruppo da quella stanza con pareti di vetro, e di tenerla avvinta a ciò solo che per essa è fondamentale, il campo, quello di allenamento e quello di partita.