Condivido in pieno questo ragionamento, solo che qui si sottolinea giustamente la pazzesca involuzione di un allenatore che personalmente non mi ha mai convinto nemmeno a Firenze, ma non era neanche così catastrofico come ora. Davvero mi domando fino a che punto gli interessi realmente questo mestiere, vista anche la leggerezza con cui prende le sconfitte. Sembra quasi che per lui sia un hobby, un passatempo come un altro.
La sua carriera da giocatore parla per lui:
vittorie praticamente zero
avrebbe potuto giocare in grandi club, ma non ha mai mostrato vera ambizione per arrivarci
non si è mai messo in gioco bighellonando a Roma fino a fine carriera invece di provare a rilanciarsi
in nazionale ha sempre accettato il ruolo di panchinaro
Insomma, diciamo che ha dalla sua una carriera mediocre a fronte delle notevoli doti di cui disponeva (si perché un conto è se sei scarso..lui invece era forte)..
Come allenatore mi pare ripercorra la stessa filosofia, l'importante è partecipare e prendersi i complimenti (e lui da panchinaro se ne prendeva molti, meno responsabilità...)..poi vincere o perdere conta poco..
Bella filosofia di vita, davvero...ma nello sport non ti fa primeggiare