La immediata preferenza di Berlusconi e Fininvest per la sua proposta di acquisto. Il suo passato professionale di gran commis di aziende statali o a forte partecipazione dello Stato centrale o delle amministrazioni dei singoli distretti provinciali. La capacità, prodigiosa, di mutare struttura del consorzio e linea di staff di advisors letteralmente nel giro di pochi giorni, eliminando i prestigiosi e costosi consulenti già da mesi operativi, che non appartiene ad uno sconosciuto manager di partecipate statali, ma ad una entità superiore, con ben altri credits, che può permettersi un simile giro di spese ed un illimitato orizzonte di soggetti selezionabili per i suoi progetti. L'accoglienza, molto pomposa e formale, da capo di Stato, ricevuta a Villa Certosa questa estate, all'atto della firma del preliminare. La ossessiva, scrupolosa, sistematica ricerca del silenzio in questa fase preliminare alla negoziazione. Tutti elementi che, come già ipotizzammo, convergono nel senso di una figura di Mr. Li rappresentativa di personalità politiche di spicco, certamente note a Berlusconi e Fininvest, ma giammai note al pubblico, di cui il nostro detiene in via fiduciaria equity destinato ad una partecipazione al capitale del futuro Milan. Probabilmente risorse personali di questa ignota figura, o ignote figure, acquisite (come pare che sia consuetudine tra i miliardari cinesi in tempi di proibizionismo valutario) tramite canali offshore e riversate in riemersione in un investimento finanziario concepito come altamente remunerativo nel medio periodo. Molto probabile.