Milan in crisi vera. I rossoneri, nelle ultime tre partite, hanno guadagnato un solo punto. Come sottolineato da Sky, i rossoneri tre partite fa guardano il Napoli. Ora devono guardarsi le spalle.
Crisi da decadenza di condizione atletica, in corso dall'inizio del mese di marzo, dal match interno con il Sassuolo, ed ora probabilmente al suo culmine. Concentrata soprattutto nei giocatori più creativi, Suso (su cui si innestano probabilmente problemi cronici, legati ad una verosimile pubalgia), e Paqueta' su tutti, benché il brasiliano ieri sera non stesse dispiacendo, ma più per gli effetti di un cambio di posizione in campo. In questa caduta di performance, l'allenatore non ha saputo apportare delle misure tattiche per frenarne il corso, anzi togliendo le certezze difensive acquisite precedentemente, in primis escludendo Bakayoko dal ruolo di centrocampista centrale che ne aveva fatto l'architrave della squadra, in favore di un Biglia abbastanza lontano dai livelli di inizio stagione, prima dell'infortunio, e poi adottando assetti tattici che non sono compatibili con le caratteristiche individuali di molti dei giocatori. Il risultato è una squadra che non si sta ritrovando nelle cose che fa, che in genere è il modo per gestire al meglio ricorrenti, e prevedibili, periodi di difficoltà sul piano atletico. Unica nota di consolazione, la relativa brillantezza dei due attaccanti centrali, in controtendenza rispetto al resto della squadra, determinata da concause diverse. Al tecnico il compito di valorizzare questi aspetti positivi, ma senza stravolgere l'identità tattica che, bene o male, aveva sorretto la squadra nei mesi precedenti. A Gattuso abbiamo sempre riconosciuto la qualità di sapere condurre saldamente il gruppo, e motivarlo a superare in unità i momenti di difficoltà e gli evidenti problemi. Non ci deluda, proprio sul più bello.