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Come riportato da TS in edicola, al Milan l'Italia non basta più. A Zagabria i rossoneri erano con 7 under 25. La media si abbassa a 24,5 anni col ritorno dei titolari. L’altra sera, a Zagabria, tra i titolari c’erano tre ultratrentenni (Tatarusanu, Kjaer e Giroud), un 29enne (Rebic) e il resto del gruppo sotto i 25 anni, per una età media di 26.7 anni. Sostituendo Tatarusanu con il titolare Maignan, Kjaer con Tomori e Rebic con Saelemaekers (e senza comunque dimenticare il capitano Calabria) si scende a 24.5, per un gruppo destinato a durare nel tempo e a riaprire un ciclo in Europa, come si augura Scaroni. Un gruppo da far crescere ancora, da incrementare sotto il profilo del talento (l’operazione De Ketelaere va in questa direzione, pur se la strada si sta rivelando più tortuosa del previsto) e, soprattutto, da conservare il più possibile di fronte a chi non ha problemi nel mettere mano al portafoglio. La società sta lavorando proprio su questo profilo, a cominciare dal dossier Leao, il più delicato di tutti con un accordo da raggiungere sul rinnovo. E se il portoghese resta il profilo più ambito a livello interazionale, anche altri giocatori dovranno essere blindati, pur in presenza di contratti a scadenza più lunga. Il caso Bayern-De Ligt insegna: se arrivano i soldi, dura resistere. Un Milan più forte in Europa può rappresentare una ulteriore garanzia su cui contare.
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