Milan: ufficiale acquisto terreno stadio. Ora il referendum.

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Nella giornata di ieri il Milan, attraverso SportCityLife, ha firmato il rogito per l'acquisto del terreno nel quale ha intenzione di far sorgere la propria casa, ovvero l’area San Francesco, nel comune di San Donato Milanese, cittadina alle porte di Milano. Costo dell'operazione 40 milioni di euro, cifra che Gerry Cardinale, patron di RedBilrd, aveva messo a disposizione per coprire le spese iniziali del progetto, come svelato da Calcio e Finanza lo scorso ottobre: "Nel corso dell’esercizio il socio di maggioranza ACM Bidco B.V. ha effettuato un versamento in conto futuro aumento di capitale a favore della Capogruppo AC Milan S.p.A. per complessivi 40 milioni di Euro necessari per coprire spese ed investimenti relativi al progetto “Nuovo Stadio” e per il rafforzamento patrimoniale della Capogruppo".

La Giunta comunale di San Donato a gennaio aveva dato l'ok alla proposta di variante urbanistica che il Milan aveva presentato lo scorso 28 settembre dopo aver acquisito SportLifeCity, società già in precedenza proprietaria dei terreni individuati per la costruzione dell’impianto. SportLifeCity aveva infatti già ottenuto le autorizzazioni per destinare l’area San Francesco alla costruzione di un’area sportiva da circa 20 mila posti. Non cambia quindi la destinazione d’uso, e nemmeno la superficie edificabile coinvolta, nell’ambito di uno stadio su due anelli per 70mila spettatori. Nell’area sorgeranno anche un albergo, spazi per la ristorazione, uno store del Milan e un museo. Previste anche altre opere come un auditorium, due parcheggi per un totale di 3.500 posti e una grande piazza. Nel progetto il Milan prevede di inaugurare il nuovo impianto nel 2028, per giocare nella nuova casa la stagione 2028-29.

A inserirsi nel percorso verso la costruzione di un nuovo impianto c’è la richiesta di un referendum consultivo, presentata ieri mattina dal “Comitato No Stadio” formato da residenti di San Donato, il quale ha sottolineato come il comune ha 32mila abitanti e l’impianto ne dovrebbe ospitare più del doppio. Senza contare che anche il piccolo borgo di Chiaravalle, dove sorge un’abbazia, inizia a scalpitare visto che l’impianto sorgerà ad appena 850 metri in linea d’aria da un angolo scelto dai suoi circa 1.100 abitanti per la sua tranquillità. "Volete voi, cittadine e cittadini di San Donato Milanese, che sul territorio comunale di San Donato Milanese venga realizzato un intervento a carattere sportivo e commerciale che includa l’insediamento di un nuovo stadio di calcio?", è il testo della domanda che i promotori intendono sottoporre a tutti gli abitanti di San Donato. Il quesito, sostenuto da 120 firme autenticate (ma per indire il referendum serviranno almeno altre mille firme), è stato già depositato presso il Comune. I nodi sono quelli evidenziati anche nel corso della conferenza stampa del sindaco Francesco Squeri: viabilità, trasporti, mobilità e parcheggi soprattutto in occasione delle partite infrasettimanali in concomitanza col deflusso di quasi 20mila lavoratori dagli uffici della zona.

Il Milan e il Comune di San Donato continueranno ad avvicinarsi al possibile inizio dei lavori con le tappe dell’accordo di programma. Si tratta della conferenza tra i vari enti e aziende che sono chiamate in causa della realizzazione dell’opera: Regione Lombardia, Comune di Milano, Ferrovie dello Stato e Parco Agricolo Sud Milano, oltre a Sportlifecity ma senza diritto di voto.

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Nella giornata di ieri il Milan, attraverso SportCityLife, ha firmato il rogito per l'acquisto del terreno nel quale ha intenzione di far sorgere la propria casa, ovvero l’area San Francesco, nel comune di San Donato Milanese, cittadina alle porte di Milano. Costo dell'operazione 40 milioni di euro, cifra che Gerry Cardinale, patron di RedBilrd, aveva messo a disposizione per coprire le spese iniziali del progetto, come svelato da Calcio e Finanza lo scorso ottobre: "Nel corso dell’esercizio il socio di maggioranza ACM Bidco B.V. ha effettuato un versamento in conto futuro aumento di capitale a favore della Capogruppo AC Milan S.p.A. per complessivi 40 milioni di Euro necessari per coprire spese ed investimenti relativi al progetto “Nuovo Stadio” e per il rafforzamento patrimoniale della Capogruppo".

La Giunta comunale di San Donato a gennaio aveva dato l'ok alla proposta di variante urbanistica che il Milan aveva presentato lo scorso 28 settembre dopo aver acquisito SportLifeCity, società già in precedenza proprietaria dei terreni individuati per la costruzione dell’impianto. SportLifeCity aveva infatti già ottenuto le autorizzazioni per destinare l’area San Francesco alla costruzione di un’area sportiva da circa 20 mila posti. Non cambia quindi la destinazione d’uso, e nemmeno la superficie edificabile coinvolta, nell’ambito di uno stadio su due anelli per 70mila spettatori. Nell’area sorgeranno anche un albergo, spazi per la ristorazione, uno store del Milan e un museo. Previste anche altre opere come un auditorium, due parcheggi per un totale di 3.500 posti e una grande piazza. Nel progetto il Milan prevede di inaugurare il nuovo impianto nel 2028, per giocare nella nuova casa la stagione 2028-29.

A inserirsi nel percorso verso la costruzione di un nuovo impianto c’è la richiesta di un referendum consultivo, presentata ieri mattina dal “Comitato No Stadio” formato da residenti di San Donato, il quale ha sottolineato come il comune ha 32mila abitanti e l’impianto ne dovrebbe ospitare più del doppio. Senza contare che anche il piccolo borgo di Chiaravalle, dove sorge un’abbazia, inizia a scalpitare visto che l’impianto sorgerà ad appena 850 metri in linea d’aria da un angolo scelto dai suoi circa 1.100 abitanti per la sua tranquillità. "Volete voi, cittadine e cittadini di San Donato Milanese, che sul territorio comunale di San Donato Milanese venga realizzato un intervento a carattere sportivo e commerciale che includa l’insediamento di un nuovo stadio di calcio?", è il testo della domanda che i promotori intendono sottoporre a tutti gli abitanti di San Donato. Il quesito, sostenuto da 120 firme autenticate (ma per indire il referendum serviranno almeno altre mille firme), è stato già depositato presso il Comune. I nodi sono quelli evidenziati anche nel corso della conferenza stampa del sindaco Francesco Squeri: viabilità, trasporti, mobilità e parcheggi soprattutto in occasione delle partite infrasettimanali in concomitanza col deflusso di quasi 20mila lavoratori dagli uffici della zona.

Il Milan e il Comune di San Donato continueranno ad avvicinarsi al possibile inizio dei lavori con le tappe dell’accordo di programma. Si tratta della conferenza tra i vari enti e aziende che sono chiamate in causa della realizzazione dell’opera: Regione Lombardia, Comune di Milano, Ferrovie dello Stato e Parco Agricolo Sud Milano, oltre a Sportlifecity ma senza diritto di voto.

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Mika

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Nella giornata di ieri il Milan, attraverso SportCityLife, ha firmato il rogito per l'acquisto del terreno nel quale ha intenzione di far sorgere la propria casa, ovvero l’area San Francesco, nel comune di San Donato Milanese, cittadina alle porte di Milano. Costo dell'operazione 40 milioni di euro, cifra che Gerry Cardinale, patron di RedBilrd, aveva messo a disposizione per coprire le spese iniziali del progetto, come svelato da Calcio e Finanza lo scorso ottobre: "Nel corso dell’esercizio il socio di maggioranza ACM Bidco B.V. ha effettuato un versamento in conto futuro aumento di capitale a favore della Capogruppo AC Milan S.p.A. per complessivi 40 milioni di Euro necessari per coprire spese ed investimenti relativi al progetto “Nuovo Stadio” e per il rafforzamento patrimoniale della Capogruppo".

La Giunta comunale di San Donato a gennaio aveva dato l'ok alla proposta di variante urbanistica che il Milan aveva presentato lo scorso 28 settembre dopo aver acquisito SportLifeCity, società già in precedenza proprietaria dei terreni individuati per la costruzione dell’impianto. SportLifeCity aveva infatti già ottenuto le autorizzazioni per destinare l’area San Francesco alla costruzione di un’area sportiva da circa 20 mila posti. Non cambia quindi la destinazione d’uso, e nemmeno la superficie edificabile coinvolta, nell’ambito di uno stadio su due anelli per 70mila spettatori. Nell’area sorgeranno anche un albergo, spazi per la ristorazione, uno store del Milan e un museo. Previste anche altre opere come un auditorium, due parcheggi per un totale di 3.500 posti e una grande piazza. Nel progetto il Milan prevede di inaugurare il nuovo impianto nel 2028, per giocare nella nuova casa la stagione 2028-29.

A inserirsi nel percorso verso la costruzione di un nuovo impianto c’è la richiesta di un referendum consultivo, presentata ieri mattina dal “Comitato No Stadio” formato da residenti di San Donato, il quale ha sottolineato come il comune ha 32mila abitanti e l’impianto ne dovrebbe ospitare più del doppio. Senza contare che anche il piccolo borgo di Chiaravalle, dove sorge un’abbazia, inizia a scalpitare visto che l’impianto sorgerà ad appena 850 metri in linea d’aria da un angolo scelto dai suoi circa 1.100 abitanti per la sua tranquillità. "Volete voi, cittadine e cittadini di San Donato Milanese, che sul territorio comunale di San Donato Milanese venga realizzato un intervento a carattere sportivo e commerciale che includa l’insediamento di un nuovo stadio di calcio?", è il testo della domanda che i promotori intendono sottoporre a tutti gli abitanti di San Donato. Il quesito, sostenuto da 120 firme autenticate (ma per indire il referendum serviranno almeno altre mille firme), è stato già depositato presso il Comune. I nodi sono quelli evidenziati anche nel corso della conferenza stampa del sindaco Francesco Squeri: viabilità, trasporti, mobilità e parcheggi soprattutto in occasione delle partite infrasettimanali in concomitanza col deflusso di quasi 20mila lavoratori dagli uffici della zona.

Il Milan e il Comune di San Donato continueranno ad avvicinarsi al possibile inizio dei lavori con le tappe dell’accordo di programma. Si tratta della conferenza tra i vari enti e aziende che sono chiamate in causa della realizzazione dell’opera: Regione Lombardia, Comune di Milano, Ferrovie dello Stato e Parco Agricolo Sud Milano, oltre a Sportlifecity ma senza diritto di voto.

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Un altro passo formale... temo il referendum... l'Italia è il paese del no.
 

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La Giunta comunale di San Donato a gennaio aveva dato l'ok alla proposta di variante urbanistica che il Milan aveva presentato lo scorso 28 settembre dopo aver acquisito SportLifeCity, società già in precedenza proprietaria dei terreni individuati per la costruzione dell’impianto. SportLifeCity aveva infatti già ottenuto le autorizzazioni per destinare l’area San Francesco alla costruzione di un’area sportiva da circa 20 mila posti. Non cambia quindi la destinazione d’uso, e nemmeno la superficie edificabile coinvolta, nell’ambito di uno stadio su due anelli per 70mila spettatori. Nell’area sorgeranno anche un albergo, spazi per la ristorazione, uno store del Milan e un museo. Previste anche altre opere come un auditorium, due parcheggi per un totale di 3.500 posti e una grande piazza. Nel progetto il Milan prevede di inaugurare il nuovo impianto nel 2028, per giocare nella nuova casa la stagione 2028-29.

A inserirsi nel percorso verso la costruzione di un nuovo impianto c’è la richiesta di un referendum consultivo, presentata ieri mattina dal “Comitato No Stadio” formato da residenti di San Donato, il quale ha sottolineato come il comune ha 32mila abitanti e l’impianto ne dovrebbe ospitare più del doppio. Senza contare che anche il piccolo borgo di Chiaravalle, dove sorge un’abbazia, inizia a scalpitare visto che l’impianto sorgerà ad appena 850 metri in linea d’aria da un angolo scelto dai suoi circa 1.100 abitanti per la sua tranquillità. "Volete voi, cittadine e cittadini di San Donato Milanese, che sul territorio comunale di San Donato Milanese venga realizzato un intervento a carattere sportivo e commerciale che includa l’insediamento di un nuovo stadio di calcio?", è il testo della domanda che i promotori intendono sottoporre a tutti gli abitanti di San Donato. Il quesito, sostenuto da 120 firme autenticate (ma per indire il referendum serviranno almeno altre mille firme), è stato già depositato presso il Comune. I nodi sono quelli evidenziati anche nel corso della conferenza stampa del sindaco Francesco Squeri: viabilità, trasporti, mobilità e parcheggi soprattutto in occasione delle partite infrasettimanali in concomitanza col deflusso di quasi 20mila lavoratori dagli uffici della zona.

Il Milan e il Comune di San Donato continueranno ad avvicinarsi al possibile inizio dei lavori con le tappe dell’accordo di programma. Si tratta della conferenza tra i vari enti e aziende che sono chiamate in causa della realizzazione dell’opera: Regione Lombardia, Comune di Milano, Ferrovie dello Stato e Parco Agricolo Sud Milano, oltre a Sportlifecity ma senza diritto di voto.

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Nella giornata di ieri il Milan, attraverso SportCityLife, ha firmato il rogito per l'acquisto del terreno nel quale ha intenzione di far sorgere la propria casa, ovvero l’area San Francesco, nel comune di San Donato Milanese, cittadina alle porte di Milano. Costo dell'operazione 40 milioni di euro, cifra che Gerry Cardinale, patron di RedBilrd, aveva messo a disposizione per coprire le spese iniziali del progetto, come svelato da Calcio e Finanza lo scorso ottobre: "Nel corso dell’esercizio il socio di maggioranza ACM Bidco B.V. ha effettuato un versamento in conto futuro aumento di capitale a favore della Capogruppo AC Milan S.p.A. per complessivi 40 milioni di Euro necessari per coprire spese ed investimenti relativi al progetto “Nuovo Stadio” e per il rafforzamento patrimoniale della Capogruppo".

La Giunta comunale di San Donato a gennaio aveva dato l'ok alla proposta di variante urbanistica che il Milan aveva presentato lo scorso 28 settembre dopo aver acquisito SportLifeCity, società già in precedenza proprietaria dei terreni individuati per la costruzione dell’impianto. SportLifeCity aveva infatti già ottenuto le autorizzazioni per destinare l’area San Francesco alla costruzione di un’area sportiva da circa 20 mila posti. Non cambia quindi la destinazione d’uso, e nemmeno la superficie edificabile coinvolta, nell’ambito di uno stadio su due anelli per 70mila spettatori. Nell’area sorgeranno anche un albergo, spazi per la ristorazione, uno store del Milan e un museo. Previste anche altre opere come un auditorium, due parcheggi per un totale di 3.500 posti e una grande piazza. Nel progetto il Milan prevede di inaugurare il nuovo impianto nel 2028, per giocare nella nuova casa la stagione 2028-29.

A inserirsi nel percorso verso la costruzione di un nuovo impianto c’è la richiesta di un referendum consultivo, presentata ieri mattina dal “Comitato No Stadio” formato da residenti di San Donato, il quale ha sottolineato come il comune ha 32mila abitanti e l’impianto ne dovrebbe ospitare più del doppio. Senza contare che anche il piccolo borgo di Chiaravalle, dove sorge un’abbazia, inizia a scalpitare visto che l’impianto sorgerà ad appena 850 metri in linea d’aria da un angolo scelto dai suoi circa 1.100 abitanti per la sua tranquillità. "Volete voi, cittadine e cittadini di San Donato Milanese, che sul territorio comunale di San Donato Milanese venga realizzato un intervento a carattere sportivo e commerciale che includa l’insediamento di un nuovo stadio di calcio?", è il testo della domanda che i promotori intendono sottoporre a tutti gli abitanti di San Donato. Il quesito, sostenuto da 120 firme autenticate (ma per indire il referendum serviranno almeno altre mille firme), è stato già depositato presso il Comune. I nodi sono quelli evidenziati anche nel corso della conferenza stampa del sindaco Francesco Squeri: viabilità, trasporti, mobilità e parcheggi soprattutto in occasione delle partite infrasettimanali in concomitanza col deflusso di quasi 20mila lavoratori dagli uffici della zona.

Il Milan e il Comune di San Donato continueranno ad avvicinarsi al possibile inizio dei lavori con le tappe dell’accordo di programma. Si tratta della conferenza tra i vari enti e aziende che sono chiamate in causa della realizzazione dell’opera: Regione Lombardia, Comune di Milano, Ferrovie dello Stato e Parco Agricolo Sud Milano, oltre a Sportlifecity ma senza diritto di voto.

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Spero che con il rogito non ci siano più inviti da parte di Sala per discutere di San Siro.

120 firme autenticate raccolte dal comitato "NO stadio", a Roma direbbero stica##i.
 

Carlito

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Che potere ha il referendum contro un area privata, acquistata e su cui un comune ha deliberato positivamente sull'inizio dei lavori?
Domanda seria eh, non sono ironico, vorrei capire

Il referendum è solo consultativo: lo stadio arriverà, in **** a Sala, Monguzzi e comitati del no.

Tic... tac..
 

Mika

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Spero che con il rogito non ci siano più inviti da parte di Sala per discutere di San Siro.

120 firme autenticate raccolte dal comitato "NO stadio", a Roma direbbero stica##i.
Ah allora solo 120 firme ahahaha nemmeno hanno il quorum per richiederlo...

Quindi con questo acquisto formale posso iniziare a dire e credere che almeno da parte del Milan non è una farsa?
 

Carlito

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Ah allora solo 120 firme ahahaha nemmeno hanno il quorum per richiederlo...

Quindi con questo acquisto formale posso iniziare a dire e credere che almeno da parte del Milan non è una farsa?

Secondo me abbiamo almeno 40.000.000 di buoni morivi per iniziare a crederlo.
 

Mika

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Secondo me abbiamo almeno 40.000.000 di buoni morivi per iniziare a crederlo.
Si ma avevo letto pessimismo qui nel forum che era una farsa, io non credo che sia una farsa ma ero scettico comunque sulla volontà reale del Milan, ma questo atto formale di acquisto toglie il mio scetticismo, perché la società sta spendendo soldi.
 
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