Milan sprint. I nuovi in cattedra. Pulisic e Giroud...

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Come riportato dalla GDS in edicola, anche il Milan si siede subito al tavolo delle grandi. Il Bologna parte forte ma poi salgono in cattedra i nuovi acquisti rossoneri e Pioli risponde presente alle altre big. Pulisic subito in gol, oltre a tante magie. Giroud cecchino e servito come raramente in passato. Leao si è acceso solo ad intermittenza: per lui un palo nel finale. Reijnders si è confermato ancora. Bravissimo anche col Bologna. I rossoneri hanno ampi margini di miglioramento e tra poco ci sarà anche Chukwueze a tempo pieno. A destra ora c'è la qualità che mancava.

Sempre la GDS: i nuovi sono già indiavolati. Reijnders inventa, Pulisic segna e il mercato funziona. Loftus poco appariscente ma dà sostanza in mezzo al campo.

CorSera: Milan avanti tutta. Un brivido all’inizio poi domina sul campo del Bologna Apre il solito Giroud, Pulisic si presenta con un capolavoro. Vittoria netta, maturata nel giro d 9 minuti. Il nuovo Diavolo è un carrarmato, chiude gli spazi e riparte veloce, sicuro, ficcante. Implacabile. Pulisic, uno dei tre debuttanti, si traveste da Leao e lascia il segno: suo il cross lungo che Reijnders, altro debuttante, rimette al centro per l’1-0 di Giroud. Ed è l’americano, dopo una triangolazione con il centravanti francese, a ammutolire definitivamente il Dall’Ara con una saetta che fulmina Skorupski. I nuovi funzionano: Pulisic è sopraffino, Reijnders è un motorino inesauribile e formidabile recuperatore di palloni. Anche Loftus-Cheek, dopo un inizio complicato, si fa apprezzare anche se deve cercare di essere più dinamico. Pioli vince così per la quarta volta consecutiva la prima partita della stagione con il Milan.

Tuttosport: il Milan vince a Bologna 2-0 e risponde presente al buongiorno del campionato, così come hanno fatto le dirette concorrenti per lo scudetto. A Napoli, Inter e Juventus, hanno replicato Giroud e Pulisic che nei primi 20 minuti della partita hanno stordito la squadra di Thiago Motta. Il Milan, dopo qualche istante di assestamento, ha subito messo in mostra le doti che caratterizzeranno questa stagione, o per lo meno i primi mesi, ovvero una bella organizzazione di gioco, con buon possesso e linee di gioco nuove, ma anche troppi spazi concessi alle spalle di Krunic, ovvero l'unico vero perno difensivo della squadra dalla cintola in su. Ma siamo al 22 agosto, c'è tempo per lavorare e trovare i giusti automatismi, soprattutto pensando al fatto che il club rossonero ha messo a disposizione di Pioli nove giocatori nuovi - l'ultimo, il giovane difensore Pellegrino è arrivato ieri a Milano -, e che il tecnico ha deciso per ora di lasciare in cantina il 4-2-3-1 che aveva portato allo scudetto, per sposare un più zemaniano 4-3-3. Dopo il doveroso minuto di silenzio per Carletto Mazzone, che a Bologna aveva allenato tre volte (’85-86 sfiorando la A; ’98-99 con le entusiasmanti cavalcate in Coppa Uefa e Coppa Italia fino alle semifinali; biennio ’03-05 con salvezza prima e retrocessione poi), la partita è cominciata quasi come il 15 aprile scorso, quando i rossoblù passarono in vantaggio dopo mezzo minuto con Sansone (la partita poi finì 1-1). Questa volta la leggerezza nell’approccio della squadra rossonera - già emersa troppe volte nella passata stagione - si è risolta con la traversa di Lykogiannis dopo 20 secondi. Un lampo, come altri qua e là nel primo tempo, spazzato via però dall’uno-due del Milan fra l’11’ e il 21’. Due gol che hanno messo in mostra molto di quello che sarà il Diavolo in questo ’23-24, ovvero una squadra molto offensiva, con mezzali in costante propulsione offensiva. Regista delle due reti, Pulisic che prima da destra verso sinistra ha pescato l’inserimento di Reijnders alle spalle di tutta la difesa con tocco al volo per il solito glaciale Giroud. Quindi, dieci minuti più tardi, triangolo fra ex Chelsea: Pulisic-Giroud-Pulisic e dx imparabile per Skorupski. In 45 minuti, una fotografia del Milan attuale: letale in avanti fra movimenti dei terzini, avanzamenti delle mezzali e tagli di Leao - che si è acceso a intermittenza - e Pulisic; poco equilibrato senza palla, col Bologna più volte libero di arrivare dalle parti di Maignan.
L’intervallo il Milan lo ha vissuto... in panchina. Pioli e il suo staff, per il troppo caldo nello spogliatoio del Dall’Ara a causa di alcuni problemi con l’aria condizionata, hanno infatti deciso di non far rientrare la squadra, rimanere così in campo per analizzare il primo tempo e preparare la ripresa. Secondo tempo, però, che il Milan ha iniziato con meno aggressività offensiva, continuando invece a lasciare troppi varchi dietro, sia sulle fasce - dove il neo entrato Orsolini si è fatto subito sentire - , ma soprattutto in zona centrale, con Reijnders che in un paio di occasioni si è reso protagonista con alcune chiusure fondamentali. Ex Az che, come già emerso nelle amichevoli, si è confermato il vero uomo in più di questo Milan versione ’23-24: da buon olandese, si può serenamente definire calciatore totale per la capacità di fare bene tutte le fasi del gioco. Meno "presente" Loftus-Cheek, più elemento box-to-box con l'obiettivo di chiudere l'azione, più che crearla, compito quello designato al dirimpettaio olandese, guarda caso schierato sul lato sinistro, quello di Theo Hernandez e Leao che, nonostante i propositi estivi del club di bilanciare la fase offensiva, rimane quello forte della squadra rossonera. Come si evince, la ripresa ha regalato meno spunti - una magia di Leao nel finale, terminata sul palo -, ma pure pochi pericoli per Maignan soprattutto negli ultimi 20 minuti. E infatti Pioli alla fine è soddisfatto: «Più teniamo palla, meglio è. Ne abbiamo tanti che possono creare, da Leao a Pulisic, passando per Chukwueze. Avveo chiesto giocatori con certe caratteristiche e sono arrivati. Sanno giocare a calcio, questo ci può aiutare a crescere. Sta nascendo un bel gruppo, i vecchi aiutano, i nuovi si inseriscono in fretta. Pulisic è un grande talento, non avevo dubbi, ero convinto delle sue qualità"

Repubblica: Giroud più Pulisic. Le anime del Diavolo tra passato e futuro. Il francese resta una certezza, l’americano debutta con gol Bravo Reijnders. Debutto scintillante come quello dell'americano.
Andrà verificato se esiste un’altra formula per la regia, anche se Krunic l’ha interpretata con serenità.
 

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CorSera: Milan avanti tutta. Un brivido all’inizio poi domina sul campo del Bologna Apre il solito Giroud, Pulisic si presenta con un capolavoro. Vittoria netta, maturata nel giro d 9 minuti. Il nuovo Diavolo è un carrarmato, chiude gli spazi e riparte veloce, sicuro, ficcante. Implacabile. Pulisic, uno dei tre debuttanti, si traveste da Leao e lascia il segno: suo il cross lungo che Reijnders, altro debuttante, rimette al centro per l’1-0 di Giroud. Ed è l’americano, dopo una triangolazione con il centravanti francese, a ammutolire definitivamente il Dall’Ara con una saetta che fulmina Skorupski. I nuovi funzionano: Pulisic è sopraffino, Reijnders è un motorino inesauribile e formidabile recuperatore di palloni. Anche Loftus-Cheek, dopo un inizio complicato, si fa apprezzare anche se deve cercare di essere più dinamico. Pioli vince così per la quarta volta consecutiva la prima partita della stagione con il Milan.

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Sempre la GDS: i nuovi sono già indiavolati. Reijnders inventa, Pulisic segna e il mercato funziona. Loftus poco appariscente ma dà sostanza in mezzo al campo.

CorSera: Milan avanti tutta. Un brivido all’inizio poi domina sul campo del Bologna Apre il solito Giroud, Pulisic si presenta con un capolavoro. Vittoria netta, maturata nel giro d 9 minuti. Il nuovo Diavolo è un carrarmato, chiude gli spazi e riparte veloce, sicuro, ficcante. Implacabile. Pulisic, uno dei tre debuttanti, si traveste da Leao e lascia il segno: suo il cross lungo che Reijnders, altro debuttante, rimette al centro per l’1-0 di Giroud. Ed è l’americano, dopo una triangolazione con il centravanti francese, a ammutolire definitivamente il Dall’Ara con una saetta che fulmina Skorupski. I nuovi funzionano: Pulisic è sopraffino, Reijnders è un motorino inesauribile e formidabile recuperatore di palloni. Anche Loftus-Cheek, dopo un inizio complicato, si fa apprezzare anche se deve cercare di essere più dinamico. Pioli vince così per la quarta volta consecutiva la prima partita della stagione con il Milan.

Tuttosport: il Milan vince a Bologna 2-0 e risponde presente al buongiorno del campionato, così come hanno fatto le dirette concorrenti per lo scudetto. A Napoli, Inter e Juventus, hanno replicato Giroud e Pulisic che nei primi 20 minuti della partita hanno stordito la squadra di Thiago Motta. Il Milan, dopo qualche istante di assestamento, ha subito messo in mostra le doti che caratterizzeranno questa stagione, o per lo meno i primi mesi, ovvero una bella organizzazione di gioco, con buon possesso e linee di gioco nuove, ma anche troppi spazi concessi alle spalle di Krunic, ovvero l'unico vero perno difensivo della squadra dalla cintola in su. Ma siamo al 22 agosto, c'è tempo per lavorare e trovare i giusti automatismi, soprattutto pensando al fatto che il club rossonero ha messo a disposizione di Pioli nove giocatori nuovi - l'ultimo, il giovane difensore Pellegrino è arrivato ieri a Milano -, e che il tecnico ha deciso per ora di lasciare in cantina il 4-2-3-1 che aveva portato allo scudetto, per sposare un più zemaniano 4-3-3. Dopo il doveroso minuto di silenzio per Carletto Mazzone, che a Bologna aveva allenato tre volte (’85-86 sfiorando la A; ’98-99 con le entusiasmanti cavalcate in Coppa Uefa e Coppa Italia fino alle semifinali; biennio ’03-05 con salvezza prima e retrocessione poi), la partita è cominciata quasi come il 15 aprile scorso, quando i rossoblù passarono in vantaggio dopo mezzo minuto con Sansone (la partita poi finì 1-1). Questa volta la leggerezza nell’approccio della squadra rossonera - già emersa troppe volte nella passata stagione - si è risolta con la traversa di Lykogiannis dopo 20 secondi. Un lampo, come altri qua e là nel primo tempo, spazzato via però dall’uno-due del Milan fra l’11’ e il 21’. Due gol che hanno messo in mostra molto di quello che sarà il Diavolo in questo ’23-24, ovvero una squadra molto offensiva, con mezzali in costante propulsione offensiva. Regista delle due reti, Pulisic che prima da destra verso sinistra ha pescato l’inserimento di Reijnders alle spalle di tutta la difesa con tocco al volo per il solito glaciale Giroud. Quindi, dieci minuti più tardi, triangolo fra ex Chelsea: Pulisic-Giroud-Pulisic e dx imparabile per Skorupski. In 45 minuti, una fotografia del Milan attuale: letale in avanti fra movimenti dei terzini, avanzamenti delle mezzali e tagli di Leao - che si è acceso a intermittenza - e Pulisic; poco equilibrato senza palla, col Bologna più volte libero di arrivare dalle parti di Maignan.
L’intervallo il Milan lo ha vissuto... in panchina. Pioli e il suo staff, per il troppo caldo nello spogliatoio del Dall’Ara a causa di alcuni problemi con l’aria condizionata, hanno infatti deciso di non far rientrare la squadra, rimanere così in campo per analizzare il primo tempo e preparare la ripresa. Secondo tempo, però, che il Milan ha iniziato con meno aggressività offensiva, continuando invece a lasciare troppi varchi dietro, sia sulle fasce - dove il neo entrato Orsolini si è fatto subito sentire - , ma soprattutto in zona centrale, con Reijnders che in un paio di occasioni si è reso protagonista con alcune chiusure fondamentali. Ex Az che, come già emerso nelle amichevoli, si è confermato il vero uomo in più di questo Milan versione ’23-24: da buon olandese, si può serenamente definire calciatore totale per la capacità di fare bene tutte le fasi del gioco. Meno "presente" Loftus-Cheek, più elemento box-to-box con l'obiettivo di chiudere l'azione, più che crearla, compito quello designato al dirimpettaio olandese, guarda caso schierato sul lato sinistro, quello di Theo Hernandez e Leao che, nonostante i propositi estivi del club di bilanciare la fase offensiva, rimane quello forte della squadra rossonera. Come si evince, la ripresa ha regalato meno spunti - una magia di Leao nel finale, terminata sul palo -, ma pure pochi pericoli per Maignan soprattutto negli ultimi 20 minuti. E infatti Pioli alla fine è soddisfatto: «Più teniamo palla, meglio è. Ne abbiamo tanti che possono creare, da Leao a Pulisic, passando per Chukwueze. Avveo chiesto giocatori con certe caratteristiche e sono arrivati. Sanno giocare a calcio, questo ci può aiutare a crescere. Sta nascendo un bel gruppo, i vecchi aiutano, i nuovi si inseriscono in fretta. Pulisic è un grande talento, non avevo dubbi, ero convinto delle sue qualità»».

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CorSera: Milan avanti tutta. Un brivido all’inizio poi domina sul campo del Bologna Apre il solito Giroud, Pulisic si presenta con un capolavoro. Vittoria netta, maturata nel giro d 9 minuti. Il nuovo Diavolo è un carrarmato, chiude gli spazi e riparte veloce, sicuro, ficcante. Implacabile. Pulisic, uno dei tre debuttanti, si traveste da Leao e lascia il segno: suo il cross lungo che Reijnders, altro debuttante, rimette al centro per l’1-0 di Giroud. Ed è l’americano, dopo una triangolazione con il centravanti francese, a ammutolire definitivamente il Dall’Ara con una saetta che fulmina Skorupski. I nuovi funzionano: Pulisic è sopraffino, Reijnders è un motorino inesauribile e formidabile recuperatore di palloni. Anche Loftus-Cheek, dopo un inizio complicato, si fa apprezzare anche se deve cercare di essere più dinamico. Pioli vince così per la quarta volta consecutiva la prima partita della stagione con il Milan.

Tuttosport: il Milan vince a Bologna 2-0 e risponde presente al buongiorno del campionato, così come hanno fatto le dirette concorrenti per lo scudetto. A Napoli, Inter e Juventus, hanno replicato Giroud e Pulisic che nei primi 20 minuti della partita hanno stordito la squadra di Thiago Motta. Il Milan, dopo qualche istante di assestamento, ha subito messo in mostra le doti che caratterizzeranno questa stagione, o per lo meno i primi mesi, ovvero una bella organizzazione di gioco, con buon possesso e linee di gioco nuove, ma anche troppi spazi concessi alle spalle di Krunic, ovvero l'unico vero perno difensivo della squadra dalla cintola in su. Ma siamo al 22 agosto, c'è tempo per lavorare e trovare i giusti automatismi, soprattutto pensando al fatto che il club rossonero ha messo a disposizione di Pioli nove giocatori nuovi - l'ultimo, il giovane difensore Pellegrino è arrivato ieri a Milano -, e che il tecnico ha deciso per ora di lasciare in cantina il 4-2-3-1 che aveva portato allo scudetto, per sposare un più zemaniano 4-3-3. Dopo il doveroso minuto di silenzio per Carletto Mazzone, che a Bologna aveva allenato tre volte (’85-86 sfiorando la A; ’98-99 con le entusiasmanti cavalcate in Coppa Uefa e Coppa Italia fino alle semifinali; biennio ’03-05 con salvezza prima e retrocessione poi), la partita è cominciata quasi come il 15 aprile scorso, quando i rossoblù passarono in vantaggio dopo mezzo minuto con Sansone (la partita poi finì 1-1). Questa volta la leggerezza nell’approccio della squadra rossonera - già emersa troppe volte nella passata stagione - si è risolta con la traversa di Lykogiannis dopo 20 secondi. Un lampo, come altri qua e là nel primo tempo, spazzato via però dall’uno-due del Milan fra l’11’ e il 21’. Due gol che hanno messo in mostra molto di quello che sarà il Diavolo in questo ’23-24, ovvero una squadra molto offensiva, con mezzali in costante propulsione offensiva. Regista delle due reti, Pulisic che prima da destra verso sinistra ha pescato l’inserimento di Reijnders alle spalle di tutta la difesa con tocco al volo per il solito glaciale Giroud. Quindi, dieci minuti più tardi, triangolo fra ex Chelsea: Pulisic-Giroud-Pulisic e dx imparabile per Skorupski. In 45 minuti, una fotografia del Milan attuale: letale in avanti fra movimenti dei terzini, avanzamenti delle mezzali e tagli di Leao - che si è acceso a intermittenza - e Pulisic; poco equilibrato senza palla, col Bologna più volte libero di arrivare dalle parti di Maignan.
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Enfasi giornalaistica a parte con Pulisic e Reijnders qualità e pericolosità in fase offensiva sono sensibilmente aumentate.
Quella che preoccupa e non poco è la linea difensiva
 

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Tuttosport: il Milan vince a Bologna 2-0 e risponde presente al buongiorno del campionato, così come hanno fatto le dirette concorrenti per lo scudetto. A Napoli, Inter e Juventus, hanno replicato Giroud e Pulisic che nei primi 20 minuti della partita hanno stordito la squadra di Thiago Motta. Il Milan, dopo qualche istante di assestamento, ha subito messo in mostra le doti che caratterizzeranno questa stagione, o per lo meno i primi mesi, ovvero una bella organizzazione di gioco, con buon possesso e linee di gioco nuove, ma anche troppi spazi concessi alle spalle di Krunic, ovvero l'unico vero perno difensivo della squadra dalla cintola in su. Ma siamo al 22 agosto, c'è tempo per lavorare e trovare i giusti automatismi, soprattutto pensando al fatto che il club rossonero ha messo a disposizione di Pioli nove giocatori nuovi - l'ultimo, il giovane difensore Pellegrino è arrivato ieri a Milano -, e che il tecnico ha deciso per ora di lasciare in cantina il 4-2-3-1 che aveva portato allo scudetto, per sposare un più zemaniano 4-3-3. Dopo il doveroso minuto di silenzio per Carletto Mazzone, che a Bologna aveva allenato tre volte (’85-86 sfiorando la A; ’98-99 con le entusiasmanti cavalcate in Coppa Uefa e Coppa Italia fino alle semifinali; biennio ’03-05 con salvezza prima e retrocessione poi), la partita è cominciata quasi come il 15 aprile scorso, quando i rossoblù passarono in vantaggio dopo mezzo minuto con Sansone (la partita poi finì 1-1). Questa volta la leggerezza nell’approccio della squadra rossonera - già emersa troppe volte nella passata stagione - si è risolta con la traversa di Lykogiannis dopo 20 secondi. Un lampo, come altri qua e là nel primo tempo, spazzato via però dall’uno-due del Milan fra l’11’ e il 21’. Due gol che hanno messo in mostra molto di quello che sarà il Diavolo in questo ’23-24, ovvero una squadra molto offensiva, con mezzali in costante propulsione offensiva. Regista delle due reti, Pulisic che prima da destra verso sinistra ha pescato l’inserimento di Reijnders alle spalle di tutta la difesa con tocco al volo per il solito glaciale Giroud. Quindi, dieci minuti più tardi, triangolo fra ex Chelsea: Pulisic-Giroud-Pulisic e dx imparabile per Skorupski. In 45 minuti, una fotografia del Milan attuale: letale in avanti fra movimenti dei terzini, avanzamenti delle mezzali e tagli di Leao - che si è acceso a intermittenza - e Pulisic; poco equilibrato senza palla, col Bologna più volte libero di arrivare dalle parti di Maignan.
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Repubblica: Giroud più Pulisic. Le anime del Diavolo tra passato e futuro. Il francese resta una certezza, l’americano debutta con gol Bravo Reijnders. Debutto scintillante come quello dell'americano.
Andrà verificato se esiste un’altra formula per la regia, anche se Krunic l’ha interpretata con serenità.

Repubblica: Giroud più Pulisic. Le anime del Diavolo tra passato e futuro. Il francese resta una certezza, l’americano debutta con gol Bravo Reijnders. Debutto scintillante come quello dell'americano.
Andrà verificato se esiste un’altra formula per la regia, anche se Krunic l’ha interpretata con serenità.
 

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Come riportato dalla GDS in edicola, anche il Milan si siede subito al tavolo delle grandi. Il Bologna parte forte ma poi salgono in cattedra i nuovi acquisti rossoneri e Pioli risponde presente alle altre big. Pulisic subito in gol, oltre a tante magie. Giroud cecchino e servito come raramente in passato. Leao si è acceso solo ad intermittenza: per lui un palo nel finale. Reijnders si è confermato ancora. Bravissimo anche col Bologna. I rossoneri hanno ampi margini di miglioramento e tra poco ci sarà anche Chukwueze a tempo pieno. A destra ora c'è la qualità che mancava.

Sempre la GDS: i nuovi sono già indiavolati. Reijnders inventa, Pulisic segna e il mercato funziona. Loftus poco appariscente ma dà sostanza in mezzo al campo.

CorSera: Milan avanti tutta. Un brivido all’inizio poi domina sul campo del Bologna Apre il solito Giroud, Pulisic si presenta con un capolavoro. Vittoria netta, maturata nel giro d 9 minuti. Il nuovo Diavolo è un carrarmato, chiude gli spazi e riparte veloce, sicuro, ficcante. Implacabile. Pulisic, uno dei tre debuttanti, si traveste da Leao e lascia il segno: suo il cross lungo che Reijnders, altro debuttante, rimette al centro per l’1-0 di Giroud. Ed è l’americano, dopo una triangolazione con il centravanti francese, a ammutolire definitivamente il Dall’Ara con una saetta che fulmina Skorupski. I nuovi funzionano: Pulisic è sopraffino, Reijnders è un motorino inesauribile e formidabile recuperatore di palloni. Anche Loftus-Cheek, dopo un inizio complicato, si fa apprezzare anche se deve cercare di essere più dinamico. Pioli vince così per la quarta volta consecutiva la prima partita della stagione con il Milan.

Tuttosport: il Milan vince a Bologna 2-0 e risponde presente al buongiorno del campionato, così come hanno fatto le dirette concorrenti per lo scudetto. A Napoli, Inter e Juventus, hanno replicato Giroud e Pulisic che nei primi 20 minuti della partita hanno stordito la squadra di Thiago Motta. Il Milan, dopo qualche istante di assestamento, ha subito messo in mostra le doti che caratterizzeranno questa stagione, o per lo meno i primi mesi, ovvero una bella organizzazione di gioco, con buon possesso e linee di gioco nuove, ma anche troppi spazi concessi alle spalle di Krunic, ovvero l'unico vero perno difensivo della squadra dalla cintola in su. Ma siamo al 22 agosto, c'è tempo per lavorare e trovare i giusti automatismi, soprattutto pensando al fatto che il club rossonero ha messo a disposizione di Pioli nove giocatori nuovi - l'ultimo, il giovane difensore Pellegrino è arrivato ieri a Milano -, e che il tecnico ha deciso per ora di lasciare in cantina il 4-2-3-1 che aveva portato allo scudetto, per sposare un più zemaniano 4-3-3. Dopo il doveroso minuto di silenzio per Carletto Mazzone, che a Bologna aveva allenato tre volte (’85-86 sfiorando la A; ’98-99 con le entusiasmanti cavalcate in Coppa Uefa e Coppa Italia fino alle semifinali; biennio ’03-05 con salvezza prima e retrocessione poi), la partita è cominciata quasi come il 15 aprile scorso, quando i rossoblù passarono in vantaggio dopo mezzo minuto con Sansone (la partita poi finì 1-1). Questa volta la leggerezza nell’approccio della squadra rossonera - già emersa troppe volte nella passata stagione - si è risolta con la traversa di Lykogiannis dopo 20 secondi. Un lampo, come altri qua e là nel primo tempo, spazzato via però dall’uno-due del Milan fra l’11’ e il 21’. Due gol che hanno messo in mostra molto di quello che sarà il Diavolo in questo ’23-24, ovvero una squadra molto offensiva, con mezzali in costante propulsione offensiva. Regista delle due reti, Pulisic che prima da destra verso sinistra ha pescato l’inserimento di Reijnders alle spalle di tutta la difesa con tocco al volo per il solito glaciale Giroud. Quindi, dieci minuti più tardi, triangolo fra ex Chelsea: Pulisic-Giroud-Pulisic e dx imparabile per Skorupski. In 45 minuti, una fotografia del Milan attuale: letale in avanti fra movimenti dei terzini, avanzamenti delle mezzali e tagli di Leao - che si è acceso a intermittenza - e Pulisic; poco equilibrato senza palla, col Bologna più volte libero di arrivare dalle parti di Maignan.
L’intervallo il Milan lo ha vissuto... in panchina. Pioli e il suo staff, per il troppo caldo nello spogliatoio del Dall’Ara a causa di alcuni problemi con l’aria condizionata, hanno infatti deciso di non far rientrare la squadra, rimanere così in campo per analizzare il primo tempo e preparare la ripresa. Secondo tempo, però, che il Milan ha iniziato con meno aggressività offensiva, continuando invece a lasciare troppi varchi dietro, sia sulle fasce - dove il neo entrato Orsolini si è fatto subito sentire - , ma soprattutto in zona centrale, con Reijnders che in un paio di occasioni si è reso protagonista con alcune chiusure fondamentali. Ex Az che, come già emerso nelle amichevoli, si è confermato il vero uomo in più di questo Milan versione ’23-24: da buon olandese, si può serenamente definire calciatore totale per la capacità di fare bene tutte le fasi del gioco. Meno "presente" Loftus-Cheek, più elemento box-to-box con l'obiettivo di chiudere l'azione, più che crearla, compito quello designato al dirimpettaio olandese, guarda caso schierato sul lato sinistro, quello di Theo Hernandez e Leao che, nonostante i propositi estivi del club di bilanciare la fase offensiva, rimane quello forte della squadra rossonera. Come si evince, la ripresa ha regalato meno spunti - una magia di Leao nel finale, terminata sul palo -, ma pure pochi pericoli per Maignan soprattutto negli ultimi 20 minuti. E infatti Pioli alla fine è soddisfatto: «Più teniamo palla, meglio è. Ne abbiamo tanti che possono creare, da Leao a Pulisic, passando per Chukwueze. Avveo chiesto giocatori con certe caratteristiche e sono arrivati. Sanno giocare a calcio, questo ci può aiutare a crescere. Sta nascendo un bel gruppo, i vecchi aiutano, i nuovi si inseriscono in fretta. Pulisic è un grande talento, non avevo dubbi, ero convinto delle sue qualità"

Repubblica: Giroud più Pulisic. Le anime del Diavolo tra passato e futuro. Il francese resta una certezza, l’americano debutta con gol Bravo Reijnders. Debutto scintillante come quello dell'americano.
Andrà verificato se esiste un’altra formula per la regia, anche se Krunic l’ha interpretata con serenità.
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Sempre la GDS: i nuovi sono già indiavolati. Reijnders inventa, Pulisic segna e il mercato funziona. Loftus poco appariscente ma dà sostanza in mezzo al campo.

CorSera: Milan avanti tutta. Un brivido all’inizio poi domina sul campo del Bologna Apre il solito Giroud, Pulisic si presenta con un capolavoro. Vittoria netta, maturata nel giro d 9 minuti. Il nuovo Diavolo è un carrarmato, chiude gli spazi e riparte veloce, sicuro, ficcante. Implacabile. Pulisic, uno dei tre debuttanti, si traveste da Leao e lascia il segno: suo il cross lungo che Reijnders, altro debuttante, rimette al centro per l’1-0 di Giroud. Ed è l’americano, dopo una triangolazione con il centravanti francese, a ammutolire definitivamente il Dall’Ara con una saetta che fulmina Skorupski. I nuovi funzionano: Pulisic è sopraffino, Reijnders è un motorino inesauribile e formidabile recuperatore di palloni. Anche Loftus-Cheek, dopo un inizio complicato, si fa apprezzare anche se deve cercare di essere più dinamico. Pioli vince così per la quarta volta consecutiva la prima partita della stagione con il Milan.

Tuttosport: il Milan vince a Bologna 2-0 e risponde presente al buongiorno del campionato, così come hanno fatto le dirette concorrenti per lo scudetto. A Napoli, Inter e Juventus, hanno replicato Giroud e Pulisic che nei primi 20 minuti della partita hanno stordito la squadra di Thiago Motta. Il Milan, dopo qualche istante di assestamento, ha subito messo in mostra le doti che caratterizzeranno questa stagione, o per lo meno i primi mesi, ovvero una bella organizzazione di gioco, con buon possesso e linee di gioco nuove, ma anche troppi spazi concessi alle spalle di Krunic, ovvero l'unico vero perno difensivo della squadra dalla cintola in su. Ma siamo al 22 agosto, c'è tempo per lavorare e trovare i giusti automatismi, soprattutto pensando al fatto che il club rossonero ha messo a disposizione di Pioli nove giocatori nuovi - l'ultimo, il giovane difensore Pellegrino è arrivato ieri a Milano -, e che il tecnico ha deciso per ora di lasciare in cantina il 4-2-3-1 che aveva portato allo scudetto, per sposare un più zemaniano 4-3-3. Dopo il doveroso minuto di silenzio per Carletto Mazzone, che a Bologna aveva allenato tre volte (’85-86 sfiorando la A; ’98-99 con le entusiasmanti cavalcate in Coppa Uefa e Coppa Italia fino alle semifinali; biennio ’03-05 con salvezza prima e retrocessione poi), la partita è cominciata quasi come il 15 aprile scorso, quando i rossoblù passarono in vantaggio dopo mezzo minuto con Sansone (la partita poi finì 1-1). Questa volta la leggerezza nell’approccio della squadra rossonera - già emersa troppe volte nella passata stagione - si è risolta con la traversa di Lykogiannis dopo 20 secondi. Un lampo, come altri qua e là nel primo tempo, spazzato via però dall’uno-due del Milan fra l’11’ e il 21’. Due gol che hanno messo in mostra molto di quello che sarà il Diavolo in questo ’23-24, ovvero una squadra molto offensiva, con mezzali in costante propulsione offensiva. Regista delle due reti, Pulisic che prima da destra verso sinistra ha pescato l’inserimento di Reijnders alle spalle di tutta la difesa con tocco al volo per il solito glaciale Giroud. Quindi, dieci minuti più tardi, triangolo fra ex Chelsea: Pulisic-Giroud-Pulisic e dx imparabile per Skorupski. In 45 minuti, una fotografia del Milan attuale: letale in avanti fra movimenti dei terzini, avanzamenti delle mezzali e tagli di Leao - che si è acceso a intermittenza - e Pulisic; poco equilibrato senza palla, col Bologna più volte libero di arrivare dalle parti di Maignan.
L’intervallo il Milan lo ha vissuto... in panchina. Pioli e il suo staff, per il troppo caldo nello spogliatoio del Dall’Ara a causa di alcuni problemi con l’aria condizionata, hanno infatti deciso di non far rientrare la squadra, rimanere così in campo per analizzare il primo tempo e preparare la ripresa. Secondo tempo, però, che il Milan ha iniziato con meno aggressività offensiva, continuando invece a lasciare troppi varchi dietro, sia sulle fasce - dove il neo entrato Orsolini si è fatto subito sentire - , ma soprattutto in zona centrale, con Reijnders che in un paio di occasioni si è reso protagonista con alcune chiusure fondamentali. Ex Az che, come già emerso nelle amichevoli, si è confermato il vero uomo in più di questo Milan versione ’23-24: da buon olandese, si può serenamente definire calciatore totale per la capacità di fare bene tutte le fasi del gioco. Meno "presente" Loftus-Cheek, più elemento box-to-box con l'obiettivo di chiudere l'azione, più che crearla, compito quello designato al dirimpettaio olandese, guarda caso schierato sul lato sinistro, quello di Theo Hernandez e Leao che, nonostante i propositi estivi del club di bilanciare la fase offensiva, rimane quello forte della squadra rossonera. Come si evince, la ripresa ha regalato meno spunti - una magia di Leao nel finale, terminata sul palo -, ma pure pochi pericoli per Maignan soprattutto negli ultimi 20 minuti. E infatti Pioli alla fine è soddisfatto: «Più teniamo palla, meglio è. Ne abbiamo tanti che possono creare, da Leao a Pulisic, passando per Chukwueze. Avveo chiesto giocatori con certe caratteristiche e sono arrivati. Sanno giocare a calcio, questo ci può aiutare a crescere. Sta nascendo un bel gruppo, i vecchi aiutano, i nuovi si inseriscono in fretta. Pulisic è un grande talento, non avevo dubbi, ero convinto delle sue qualità"

Repubblica: Giroud più Pulisic. Le anime del Diavolo tra passato e futuro. Il francese resta una certezza, l’americano debutta con gol Bravo Reijnders. Debutto scintillante come quello dell'americano.
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CorSera: Milan avanti tutta. Un brivido all’inizio poi domina sul campo del Bologna Apre il solito Giroud, Pulisic si presenta con un capolavoro. Vittoria netta, maturata nel giro d 9 minuti. Il nuovo Diavolo è un carrarmato, chiude gli spazi e riparte veloce, sicuro, ficcante. Implacabile. Pulisic, uno dei tre debuttanti, si traveste da Leao e lascia il segno: suo il cross lungo che Reijnders, altro debuttante, rimette al centro per l’1-0 di Giroud. Ed è l’americano, dopo una triangolazione con il centravanti francese, a ammutolire definitivamente il Dall’Ara con una saetta che fulmina Skorupski. I nuovi funzionano: Pulisic è sopraffino, Reijnders è un motorino inesauribile e formidabile recuperatore di palloni. Anche Loftus-Cheek, dopo un inizio complicato, si fa apprezzare anche se deve cercare di essere più dinamico. Pioli vince così per la quarta volta consecutiva la prima partita della stagione con il Milan.

Tuttosport: il Milan vince a Bologna 2-0 e risponde presente al buongiorno del campionato, così come hanno fatto le dirette concorrenti per lo scudetto. A Napoli, Inter e Juventus, hanno replicato Giroud e Pulisic che nei primi 20 minuti della partita hanno stordito la squadra di Thiago Motta. Il Milan, dopo qualche istante di assestamento, ha subito messo in mostra le doti che caratterizzeranno questa stagione, o per lo meno i primi mesi, ovvero una bella organizzazione di gioco, con buon possesso e linee di gioco nuove, ma anche troppi spazi concessi alle spalle di Krunic, ovvero l'unico vero perno difensivo della squadra dalla cintola in su. Ma siamo al 22 agosto, c'è tempo per lavorare e trovare i giusti automatismi, soprattutto pensando al fatto che il club rossonero ha messo a disposizione di Pioli nove giocatori nuovi - l'ultimo, il giovane difensore Pellegrino è arrivato ieri a Milano -, e che il tecnico ha deciso per ora di lasciare in cantina il 4-2-3-1 che aveva portato allo scudetto, per sposare un più zemaniano 4-3-3. Dopo il doveroso minuto di silenzio per Carletto Mazzone, che a Bologna aveva allenato tre volte (’85-86 sfiorando la A; ’98-99 con le entusiasmanti cavalcate in Coppa Uefa e Coppa Italia fino alle semifinali; biennio ’03-05 con salvezza prima e retrocessione poi), la partita è cominciata quasi come il 15 aprile scorso, quando i rossoblù passarono in vantaggio dopo mezzo minuto con Sansone (la partita poi finì 1-1). Questa volta la leggerezza nell’approccio della squadra rossonera - già emersa troppe volte nella passata stagione - si è risolta con la traversa di Lykogiannis dopo 20 secondi. Un lampo, come altri qua e là nel primo tempo, spazzato via però dall’uno-due del Milan fra l’11’ e il 21’. Due gol che hanno messo in mostra molto di quello che sarà il Diavolo in questo ’23-24, ovvero una squadra molto offensiva, con mezzali in costante propulsione offensiva. Regista delle due reti, Pulisic che prima da destra verso sinistra ha pescato l’inserimento di Reijnders alle spalle di tutta la difesa con tocco al volo per il solito glaciale Giroud. Quindi, dieci minuti più tardi, triangolo fra ex Chelsea: Pulisic-Giroud-Pulisic e dx imparabile per Skorupski. In 45 minuti, una fotografia del Milan attuale: letale in avanti fra movimenti dei terzini, avanzamenti delle mezzali e tagli di Leao - che si è acceso a intermittenza - e Pulisic; poco equilibrato senza palla, col Bologna più volte libero di arrivare dalle parti di Maignan.
L’intervallo il Milan lo ha vissuto... in panchina. Pioli e il suo staff, per il troppo caldo nello spogliatoio del Dall’Ara a causa di alcuni problemi con l’aria condizionata, hanno infatti deciso di non far rientrare la squadra, rimanere così in campo per analizzare il primo tempo e preparare la ripresa. Secondo tempo, però, che il Milan ha iniziato con meno aggressività offensiva, continuando invece a lasciare troppi varchi dietro, sia sulle fasce - dove il neo entrato Orsolini si è fatto subito sentire - , ma soprattutto in zona centrale, con Reijnders che in un paio di occasioni si è reso protagonista con alcune chiusure fondamentali. Ex Az che, come già emerso nelle amichevoli, si è confermato il vero uomo in più di questo Milan versione ’23-24: da buon olandese, si può serenamente definire calciatore totale per la capacità di fare bene tutte le fasi del gioco. Meno "presente" Loftus-Cheek, più elemento box-to-box con l'obiettivo di chiudere l'azione, più che crearla, compito quello designato al dirimpettaio olandese, guarda caso schierato sul lato sinistro, quello di Theo Hernandez e Leao che, nonostante i propositi estivi del club di bilanciare la fase offensiva, rimane quello forte della squadra rossonera. Come si evince, la ripresa ha regalato meno spunti - una magia di Leao nel finale, terminata sul palo -, ma pure pochi pericoli per Maignan soprattutto negli ultimi 20 minuti. E infatti Pioli alla fine è soddisfatto: «Più teniamo palla, meglio è. Ne abbiamo tanti che possono creare, da Leao a Pulisic, passando per Chukwueze. Avveo chiesto giocatori con certe caratteristiche e sono arrivati. Sanno giocare a calcio, questo ci può aiutare a crescere. Sta nascendo un bel gruppo, i vecchi aiutano, i nuovi si inseriscono in fretta. Pulisic è un grande talento, non avevo dubbi, ero convinto delle sue qualità"

Repubblica: Giroud più Pulisic. Le anime del Diavolo tra passato e futuro. Il francese resta una certezza, l’americano debutta con gol Bravo Reijnders. Debutto scintillante come quello dell'americano.
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Tuttosport: il Milan vince a Bologna 2-0 e risponde presente al buongiorno del campionato, così come hanno fatto le dirette concorrenti per lo scudetto. A Napoli, Inter e Juventus, hanno replicato Giroud e Pulisic che nei primi 20 minuti della partita hanno stordito la squadra di Thiago Motta. Il Milan, dopo qualche istante di assestamento, ha subito messo in mostra le doti che caratterizzeranno questa stagione, o per lo meno i primi mesi, ovvero una bella organizzazione di gioco, con buon possesso e linee di gioco nuove, ma anche troppi spazi concessi alle spalle di Krunic, ovvero l'unico vero perno difensivo della squadra dalla cintola in su. Ma siamo al 22 agosto, c'è tempo per lavorare e trovare i giusti automatismi, soprattutto pensando al fatto che il club rossonero ha messo a disposizione di Pioli nove giocatori nuovi - l'ultimo, il giovane difensore Pellegrino è arrivato ieri a Milano -, e che il tecnico ha deciso per ora di lasciare in cantina il 4-2-3-1 che aveva portato allo scudetto, per sposare un più zemaniano 4-3-3. Dopo il doveroso minuto di silenzio per Carletto Mazzone, che a Bologna aveva allenato tre volte (’85-86 sfiorando la A; ’98-99 con le entusiasmanti cavalcate in Coppa Uefa e Coppa Italia fino alle semifinali; biennio ’03-05 con salvezza prima e retrocessione poi), la partita è cominciata quasi come il 15 aprile scorso, quando i rossoblù passarono in vantaggio dopo mezzo minuto con Sansone (la partita poi finì 1-1). Questa volta la leggerezza nell’approccio della squadra rossonera - già emersa troppe volte nella passata stagione - si è risolta con la traversa di Lykogiannis dopo 20 secondi. Un lampo, come altri qua e là nel primo tempo, spazzato via però dall’uno-due del Milan fra l’11’ e il 21’. Due gol che hanno messo in mostra molto di quello che sarà il Diavolo in questo ’23-24, ovvero una squadra molto offensiva, con mezzali in costante propulsione offensiva. Regista delle due reti, Pulisic che prima da destra verso sinistra ha pescato l’inserimento di Reijnders alle spalle di tutta la difesa con tocco al volo per il solito glaciale Giroud. Quindi, dieci minuti più tardi, triangolo fra ex Chelsea: Pulisic-Giroud-Pulisic e dx imparabile per Skorupski. In 45 minuti, una fotografia del Milan attuale: letale in avanti fra movimenti dei terzini, avanzamenti delle mezzali e tagli di Leao - che si è acceso a intermittenza - e Pulisic; poco equilibrato senza palla, col Bologna più volte libero di arrivare dalle parti di Maignan.
L’intervallo il Milan lo ha vissuto... in panchina. Pioli e il suo staff, per il troppo caldo nello spogliatoio del Dall’Ara a causa di alcuni problemi con l’aria condizionata, hanno infatti deciso di non far rientrare la squadra, rimanere così in campo per analizzare il primo tempo e preparare la ripresa. Secondo tempo, però, che il Milan ha iniziato con meno aggressività offensiva, continuando invece a lasciare troppi varchi dietro, sia sulle fasce - dove il neo entrato Orsolini si è fatto subito sentire - , ma soprattutto in zona centrale, con Reijnders che in un paio di occasioni si è reso protagonista con alcune chiusure fondamentali. Ex Az che, come già emerso nelle amichevoli, si è confermato il vero uomo in più di questo Milan versione ’23-24: da buon olandese, si può serenamente definire calciatore totale per la capacità di fare bene tutte le fasi del gioco. Meno "presente" Loftus-Cheek, più elemento box-to-box con l'obiettivo di chiudere l'azione, più che crearla, compito quello designato al dirimpettaio olandese, guarda caso schierato sul lato sinistro, quello di Theo Hernandez e Leao che, nonostante i propositi estivi del club di bilanciare la fase offensiva, rimane quello forte della squadra rossonera. Come si evince, la ripresa ha regalato meno spunti - una magia di Leao nel finale, terminata sul palo -, ma pure pochi pericoli per Maignan soprattutto negli ultimi 20 minuti. E infatti Pioli alla fine è soddisfatto: «Più teniamo palla, meglio è. Ne abbiamo tanti che possono creare, da Leao a Pulisic, passando per Chukwueze. Avveo chiesto giocatori con certe caratteristiche e sono arrivati. Sanno giocare a calcio, questo ci può aiutare a crescere. Sta nascendo un bel gruppo, i vecchi aiutano, i nuovi si inseriscono in fretta. Pulisic è un grande talento, non avevo dubbi, ero convinto delle sue qualità"

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