Decisione inevitabile. Se la sanzione della esclusione si somma alla prescrizione del deficit aggregato triennale a -30 milioni, con possibilità dunque di sanzioni intermedie nel periodo triennale in caso di eccessiva deviazione dall'obiettivo, e rimane aperta la questione dell'esercizio 2017-2018, siamo potenzialmente davanti a tre livelli di sanzioni sovrapposte, e ad una somma di vincoli al bilancio tale da rendere improbabile qualunque programmazione per obiettivi di crescita e di competitività sportiva. Si tratta di un provvedimento più afflittivo di quello appena rimosso dal Tribunale di Losanna. In particolare,
quella sanzione finale pare una vera e propria irrisione ai principi di legalità, proporzionalità, e giusto processo, che richiede l'applicazione di una sanzione dopo la commissione di una infrazione, e dopo un procedimento di irrogazione che garantisca il diritto di difesa dell'incolpato, in contraddittorio, anche al fine di graduare la sanzione stessa sulla entità effettiva della infrazione, piccola o grande che sia. Non è bello questo clima di contenzioso continuo con la Uefa, ma determinati provvedimenti lo rendono inevitabile. E sia.