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Come riportato dalla GDS in edicola, è un Milan...senza piano B. Da Jovic a Musah. Con le secondo linee, il Diavolo non va. Giroud l’unico a spaventare la Juve, ma Pioli deve gestirlo: i sostituti non sono all’altezza. Jovic ha solo allungato la serie di partite inconcludenti, Romero per Reijnders aveva il freno a mano tirato e poco tempo a disposizione per provare ad accelerare. Il Milan B, quello delle riserve di lusso, stavolta non va. Vero che le scelte di Pioli erano limitate da una lunga serie di infortuni, ma dalla panchina lunga non è uscito un cambio a sorpresa. Nessuna traccia di Okafor, 90’ in panchina, così come del baby Chaka Traoré, esterno offensivo della squadra Primavera aggiunto alle riserve dopo l’infortunio di Chukwueze. In conclusione, Leao non segna da due mesi, Giroud è a secco da quasi due. Le seconde linee si sono adeguate alle prime. In mezzo sarebbero serviti muscoli ed esperienza di Loftus-Cheek: da Musah solo forza fisica e poca in- traprendenza. Adli ha fatto la sua partita, di impegno ma poco incisiva: meglio di Krunic, al quale ha ceduto il posto, che è stato sfortunato complice del gol vittoria juventino. Il Milan che alla fine ha visto festeggiare la Juve sotto il settore ospiti era un Milan totalmente inedito. Con una linea difensiva quasi tutta nuova, Kalulu, Kjaer, Tomori e Florenzi, e un attacco che aveva pochissimo del Pu-Gi-Le, e che infatti non ha steso la Juve: Romero, Jovic, Leao. Il turn over, che in altre occasioni aveva pre- miato Pioli, stavolta non lo aiuta. Un po’ di conforto arriva pensando a Parigi: rientreranno almeno Maignan e Theo.