Milan senza identità fuori da tutto e i big match...

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Come riportato da Mediaset, siamo ai primi di dicembre ed il Milan di Pioli è già quasi fuori da tutto. Rossoneri Nove punti dalla vetta in campionato, pochissime speranze di andare avanti in Europa, ma la cosa più preoccupante è che anche per via dei tanti infortuni questa squadra a dicembre non ha ancora un’identità. Ancora non si sa quale sia il modulo di riferimento. Partito col 4-3-3, Pioli ha cambiato diversi moduli e non si conoscono nemmeno gli interpreti, i cosiddetti titolari. La partita di ieri con l’Atalanta in questo senso è davvero simbolica: Pioli è stato costretto dagli infortuni a schierare Theo centrale, ma in fase di impostazione il francese si scambiava spesso con Florenzi col risultato di non dare, ma anche di non avere, punti di riferimento. Quando ha inserito Bennacer per un insufficiente Chukwueze, il tecnico ha spostato sulla destra Musah, che dopo il rosso a Calabria ha fatto anche il terzino. Loftus-Cheek ha giocato da mezz’ala, ma poi anche da punta di fianco a Giroud, Reijnders ha cercato per tutta la partita la posizione giusta… Insomma, una gran confusione che ha portato la squadra a concedere troppo a una Dea incerottata e in difficoltà (e addirittura a subire un gol da rimessa laterale) e ha prodotto una sconfitta che sa di sentenza definitiva per le speranze tricolore dei rossoneri. La colpa è di Pioli? No, o almeno non solo. Tanti infortuni che hanno reso quasi impossibile il lavoro del tecnico. Mercato lacunoso con tanti abbagli, come quello di Chukwu. Squadra fragile in difesa, con 18 gol subiti e big match quasi tutti persi.

Sia per il mercato, per la gestione dell’allenatore o per i tanti infortuni, questa squadra ha dimostrato infatti che non può reggere il doppio impegno e allora forse meglio dire addio all’Europa contro il Newcastle e provare a concentrarsi solo sul campionato per non rischiare di veder sfuggire anche quel quarto posto che Pioli ha definito “obiettivo minimo”.
 

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Come riportato da Mediaset, siamo ai primi di dicembre ed il Milan di Pioli è già quasi fuori da tutto. Rossoneri Nove punti dalla vetta in campionato, pochissime speranze di andare avanti in Europa, ma la cosa più preoccupante è che anche per via dei tanti infortuni questa squadra a dicembre non ha ancora un’identità. Ancora non si sa quale sia il modulo di riferimento. Partito col 4-3-3, Pioli ha cambiato diversi moduli e non si conoscono nemmeno gli interpreti, i cosiddetti titolari. La partita di ieri con l’Atalanta in questo senso è davvero simbolica: Pioli è stato costretto dagli infortuni a schierare Theo centrale, ma in fase di impostazione il francese si scambiava spesso con Florenzi col risultato di non dare, ma anche di non avere, punti di riferimento. Quando ha inserito Bennacer per un insufficiente Chukwueze, il tecnico ha spostato sulla destra Musah, che dopo il rosso a Calabria ha fatto anche il terzino. Loftus-Cheek ha giocato da mezz’ala, ma poi anche da punta di fianco a Giroud, Reijnders ha cercato per tutta la partita la posizione giusta… Insomma, una gran confusione che ha portato la squadra a concedere troppo a una Dea incerottata e in difficoltà (e addirittura a subire un gol da rimessa laterale) e ha prodotto una sconfitta che sa di sentenza definitiva per le speranze tricolore dei rossoneri. La colpa è di Pioli? No, o almeno non solo. Tanti infortuni che hanno reso quasi impossibile il lavoro del tecnico. Mercato lacunoso con tanti abbagli, come quello di Chukwu. Squadra fragile in difesa, con 18 gol subiti e big match quasi tutti persi.

Sia per il mercato, per la gestione dell’allenatore o per i tanti infortuni, questa squadra ha dimostrato infatti che non può reggere il doppio impegno e allora forse meglio dire addio all’Europa contro il Newcastle e provare a concentrarsi solo sul campionato per non rischiare di veder sfuggire anche quel quarto posto che Pioli ha definito “obiettivo minimo”.
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Come riportato da Mediaset, siamo ai primi di dicembre ed il Milan di Pioli è già quasi fuori da tutto. Rossoneri Nove punti dalla vetta in campionato, pochissime speranze di andare avanti in Europa, ma la cosa più preoccupante è che anche per via dei tanti infortuni questa squadra a dicembre non ha ancora un’identità. Ancora non si sa quale sia il modulo di riferimento. Partito col 4-3-3, Pioli ha cambiato diversi moduli e non si conoscono nemmeno gli interpreti, i cosiddetti titolari. La partita di ieri con l’Atalanta in questo senso è davvero simbolica: Pioli è stato costretto dagli infortuni a schierare Theo centrale, ma in fase di impostazione il francese si scambiava spesso con Florenzi col risultato di non dare, ma anche di non avere, punti di riferimento. Quando ha inserito Bennacer per un insufficiente Chukwueze, il tecnico ha spostato sulla destra Musah, che dopo il rosso a Calabria ha fatto anche il terzino. Loftus-Cheek ha giocato da mezz’ala, ma poi anche da punta di fianco a Giroud, Reijnders ha cercato per tutta la partita la posizione giusta… Insomma, una gran confusione che ha portato la squadra a concedere troppo a una Dea incerottata e in difficoltà (e addirittura a subire un gol da rimessa laterale) e ha prodotto una sconfitta che sa di sentenza definitiva per le speranze tricolore dei rossoneri. La colpa è di Pioli? No, o almeno non solo. Tanti infortuni che hanno reso quasi impossibile il lavoro del tecnico. Mercato lacunoso con tanti abbagli, come quello di Chukwu. Squadra fragile in difesa, con 18 gol subiti e big match quasi tutti persi.

Sia per il mercato, per la gestione dell’allenatore o per i tanti infortuni, questa squadra ha dimostrato infatti che non può reggere il doppio impegno e allora forse meglio dire addio all’Europa contro il Newcastle e provare a concentrarsi solo sul campionato per non rischiare di veder sfuggire anche quel quarto posto che Pioli ha definito “obiettivo minimo”.
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Come riportato da Mediaset, siamo ai primi di dicembre ed il Milan di Pioli è già quasi fuori da tutto. Rossoneri Nove punti dalla vetta in campionato, pochissime speranze di andare avanti in Europa, ma la cosa più preoccupante è che anche per via dei tanti infortuni questa squadra a dicembre non ha ancora un’identità. Ancora non si sa quale sia il modulo di riferimento. Partito col 4-3-3, Pioli ha cambiato diversi moduli e non si conoscono nemmeno gli interpreti, i cosiddetti titolari. La partita di ieri con l’Atalanta in questo senso è davvero simbolica: Pioli è stato costretto dagli infortuni a schierare Theo centrale, ma in fase di impostazione il francese si scambiava spesso con Florenzi col risultato di non dare, ma anche di non avere, punti di riferimento. Quando ha inserito Bennacer per un insufficiente Chukwueze, il tecnico ha spostato sulla destra Musah, che dopo il rosso a Calabria ha fatto anche il terzino. Loftus-Cheek ha giocato da mezz’ala, ma poi anche da punta di fianco a Giroud, Reijnders ha cercato per tutta la partita la posizione giusta… Insomma, una gran confusione che ha portato la squadra a concedere troppo a una Dea incerottata e in difficoltà (e addirittura a subire un gol da rimessa laterale) e ha prodotto una sconfitta che sa di sentenza definitiva per le speranze tricolore dei rossoneri. La colpa è di Pioli? No, o almeno non solo. Tanti infortuni che hanno reso quasi impossibile il lavoro del tecnico. Mercato lacunoso con tanti abbagli, come quello di Chukwu. Squadra fragile in difesa, con 18 gol subiti e big match quasi tutti persi.

Sia per il mercato, per la gestione dell’allenatore o per i tanti infortuni, questa squadra ha dimostrato infatti che non può reggere il doppio impegno e allora forse meglio dire addio all’Europa contro il Newcastle e provare a concentrarsi solo sul campionato per non rischiare di veder sfuggire anche quel quarto posto che Pioli ha definito “obiettivo minimo”.

Ok sull' alibi degli infortuni, sono abbastanza certo che senza ecatombe avremmo quei 5/6 punti in più in campionato e forse andremmo pure agli ottavi di CL.

Ma questa non è stata una scelta, è andata cosi.

Le Guarpiolate di ieri, con giocatori che non sapevano nemmeno loro in che posizione andare ed ad un certo punto siano tutti andati in stato di ebrezza, è stata una decisione presa scientemente, e li non ci sono alibi che tengano
 

Zenos

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Come riportato da Mediaset, siamo ai primi di dicembre ed il Milan di Pioli è già quasi fuori da tutto. Rossoneri Nove punti dalla vetta in campionato, pochissime speranze di andare avanti in Europa, ma la cosa più preoccupante è che anche per via dei tanti infortuni questa squadra a dicembre non ha ancora un’identità. Ancora non si sa quale sia il modulo di riferimento. Partito col 4-3-3, Pioli ha cambiato diversi moduli e non si conoscono nemmeno gli interpreti, i cosiddetti titolari. La partita di ieri con l’Atalanta in questo senso è davvero simbolica: Pioli è stato costretto dagli infortuni a schierare Theo centrale, ma in fase di impostazione il francese si scambiava spesso con Florenzi col risultato di non dare, ma anche di non avere, punti di riferimento. Quando ha inserito Bennacer per un insufficiente Chukwueze, il tecnico ha spostato sulla destra Musah, che dopo il rosso a Calabria ha fatto anche il terzino. Loftus-Cheek ha giocato da mezz’ala, ma poi anche da punta di fianco a Giroud, Reijnders ha cercato per tutta la partita la posizione giusta… Insomma, una gran confusione che ha portato la squadra a concedere troppo a una Dea incerottata e in difficoltà (e addirittura a subire un gol da rimessa laterale) e ha prodotto una sconfitta che sa di sentenza definitiva per le speranze tricolore dei rossoneri. La colpa è di Pioli? No, o almeno non solo. Tanti infortuni che hanno reso quasi impossibile il lavoro del tecnico. Mercato lacunoso con tanti abbagli, come quello di Chukwu. Squadra fragile in difesa, con 18 gol subiti e big match quasi tutti persi.

Sia per il mercato, per la gestione dell’allenatore o per i tanti infortuni, questa squadra ha dimostrato infatti che non può reggere il doppio impegno e allora forse meglio dire addio all’Europa contro il Newcastle e provare a concentrarsi solo sul campionato per non rischiare di veder sfuggire anche quel quarto posto che Pioli ha definito “obiettivo minimo”.
La colpa è di Pioli sopratutto .
Moduli e schemi scelti da lui.
Staff tecnico scelto da lui.
Mercato avallato da lui.

Un despota arrogante forte del suo contratto milionario. E merdaista non dimentichiamolo.
 
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Come riportato da Mediaset, siamo ai primi di dicembre ed il Milan di Pioli è già quasi fuori da tutto. Rossoneri Nove punti dalla vetta in campionato, pochissime speranze di andare avanti in Europa, ma la cosa più preoccupante è che anche per via dei tanti infortuni questa squadra a dicembre non ha ancora un’identità. Ancora non si sa quale sia il modulo di riferimento. Partito col 4-3-3, Pioli ha cambiato diversi moduli e non si conoscono nemmeno gli interpreti, i cosiddetti titolari. La partita di ieri con l’Atalanta in questo senso è davvero simbolica: Pioli è stato costretto dagli infortuni a schierare Theo centrale, ma in fase di impostazione il francese si scambiava spesso con Florenzi col risultato di non dare, ma anche di non avere, punti di riferimento. Quando ha inserito Bennacer per un insufficiente Chukwueze, il tecnico ha spostato sulla destra Musah, che dopo il rosso a Calabria ha fatto anche il terzino. Loftus-Cheek ha giocato da mezz’ala, ma poi anche da punta di fianco a Giroud, Reijnders ha cercato per tutta la partita la posizione giusta… Insomma, una gran confusione che ha portato la squadra a concedere troppo a una Dea incerottata e in difficoltà (e addirittura a subire un gol da rimessa laterale) e ha prodotto una sconfitta che sa di sentenza definitiva per le speranze tricolore dei rossoneri. La colpa è di Pioli? No, o almeno non solo. Tanti infortuni che hanno reso quasi impossibile il lavoro del tecnico. Mercato lacunoso con tanti abbagli, come quello di Chukwu. Squadra fragile in difesa, con 18 gol subiti e big match quasi tutti persi.

Sia per il mercato, per la gestione dell’allenatore o per i tanti infortuni, questa squadra ha dimostrato infatti che non può reggere il doppio impegno e allora forse meglio dire addio all’Europa contro il Newcastle e provare a concentrarsi solo sul campionato per non rischiare di veder sfuggire anche quel quarto posto che Pioli ha definito “obiettivo minimo”.
Gli infortuni in serie ,fino all'ecatombe attuale, sono figli di una gestione cervellotica e di uno stile di gioco deleterio.

Seguo il calcio da una vita e ho imparato che le big quando fanno la prestazione importante vincono perché a parità di corsa la qualità viene fuori, prima e dopo della prestazione si vincono anche partite per inerzia o in gestione.
Noi pretendiamo di fare sempre la prestazione e abbiamo portato i giri del motore troppo alti.
Risultato ?
Tutti rotti.
 
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Gli infortuni in serie ,fino all'ecatombe attuale, sono figli di una gestione cervellotica e di uno stile di gioco deleterio.

Seguo il calcio da una vita e ho imparato che le big quando fanno la prestazione importante vincono perché a parità di corsa la qualità viene fuori, prima e dopo della prestazione si vincono anche partite per inerzia o in gestione.
Noi pretendiamo di fare sempre la prestazione e abbiamo portato i giri del motore troppo alti.
Risultato ?
Tutti rotti.

Adesso, difesa a parte, per fortuna stanno tornando tutti.

Ma in che forma sono?
E tipo Loftus, starà davvero bene o semplicemente DEVE giocare?
 
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Gli infortuni in serie ,fino all'ecatombe attuale, sono figli di una gestione cervellotica e di uno stile di gioco deleterio.
Fino alla tredicesima il quadro degli infortuni partita per partita, considerando i giocatori nelle rotazioni, è il seguente:

Quarta giornata: Kalulu—>sconfitta(Inter)
Quinta giornata: Kalulu, Maignan, Theo, Calabria, Krunic, Jovic—>vittoria
Sesta giornata: Kalulu, Maignan, Krunic
Settima giornata: Kalulu, Krunic—>vittoria
Ottava giornata: Kalulu, Krunic, Loftus-Cheek—>vittoria
Nona giornata: Loftus-Cheek, Chukwueze—>sconfitta(Juventus)
Decima giornata: Loftus-Cheek, Chukwueze—>pareggio(Napoli)
Undicesima giornata: Kalulu, Pulisic—>sconfitta(Udinese)
Dodicesima giornata: Kalulu, Leao, Pulisic—>pareggio(Lecce) [metto Rafa perché è uscito subito)
Tredicesima giornata: Kalulu, Leao, Okafor, Thiaw—>vittoria

A me non sembra un quadro tale da giustificare un -9 dopo solo 15 giornate, che sono tantissimi: in proiezione sono un bel meno 22/23.
Ci hanno raccontato che quest’anno abbiamo una rosa nettamente più forte e con molte alternative di spessore e poi perdiamo in casa con l’Udinese perché sono infortunati Kalulu e Pulisic?
A me sembra che i problemi grossi grossi grossi siano altrove: una difesa che non sa difendere in nessuna situazione, un downgrade clamoroso a centrocampo e la mancata risoluzione del problema della Leao-dipendenza. Giusto per cominciare…
 
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