pretendevano lo scudetto, ma erano più attrezzate della nostra e avevano società sicuramente con filosofie opposte a quelle della nostra. Conte non me lo vedo giocare per valorizzare i giovani, non puntare sull'usato sicuro ad esempio, ma esser costretto allo stesso tempo a vincere. Per quanto riguarda gli altri allenatori, li ho citati per spiegare la questione delle pressioni e delle aspettative delle piazze che non sono uguali in ogni club anche se l'obbiettivo scudetto magari è lo stesso. E comunque anche Conte è stato un Mazzarri, uno Spalletti, un Sarri... nel senso che non è che è un'entità allenatore top player venuto dalla luna, ma è stato un allenatore emergente pure lui che ha avuto successo ed è stato poi capace di giocarsi sempre bene le sue carte (mossa decisiva su tutte, quella di mollare da vincente sempre quando il successo del tuo club si prospettava complicato nell'immediato futuro).
Conte non è uno sprovveduto, è uno che sa quello che fa e si rende disponibile in piazze vincenti solo se c'è la possibilità di vincere.
Poi detto ciò, come ho già scritto più volte, non dico che non verrà mai, ma se verrà mi sembra impossibile che l'attuale società Milan non cambi completamente il modo di ragionare.
La frase finale è il nocciolo della questione. Non è Conte il problema, è la nostra società che non vuole avere le pressioni di puntare a vincere. Loro vogliono vivacchiare con la qualificazione Champions, le plusvalenze alla Tonali e la fluidità. Vincere non solo non è contemplato, è quasi da evitare.
Riguardo alle scelte di Conte, ci sono tanti luoghi comuni su di lui. Vero che lui sul mercato pretende eccome, pero è anche vero che tra i top allenatori del mondo è forse il migliore in assoluto a valorizzare giovani e mezzi giocatori. I casi di Bastoni e Pogba nel primo caso, per citarne due (ma anche Barella e Lautaro alla fine erano giovani da valorizzare quando è arrivato lui) e i tantissimi Giaccherini Asamoah Gagliardini Llorente (per non parlare di Pelle e Eder in Nazionale) nel secondo, della quale è costellata la sua carriera, dimostrano che sa lavorare eccome con rose non di primissima qualità.
Inoltre ci sono i casi tipo Brozovic, Pirlo, Barzagli, Tevez, Perisic, ovvero giocatori esperti in fase calante che quando hanno incrociato Conte sono rinati iniziando una nuova fase, forse la migliore della propria carriera.
Chiaro che d'altro canto ci siano i casi negativi (vedi Kolarov e Vidal all'Inter), ma nella bilancia pesano poco e servono piu che altro per criticarlo.
Conte è un allenatore particolare, impegnativo, antipatico, ma è unico. Con lui le cose cambiano drasticamente e i giocatori si trasformano. Per me è uno dei pochissimi che davvero incidono e fanno la differenza.
Il discorso che fai tu lo capisco. Ma d'altronde, se lui vuole una squadra italiana diciamo "vincente", noi non lo siamo ma anche in giro vedo poche alternative migliori.