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Il Corriere della Sera decide di rispondere a quelli che vengono definiti ''Tifosi rossoneri del Web'', compiendo un vero e proprio confronto tra Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi sulla base di numeri e statistiche, per rendere l'idea del fatto che l'olandese non abbia affatto fatto meglio del tecnico piacentino. Di seguito tutti i numeri e il confronto integrale:
Dopo il triste pareggio del Milan a Verona contro il Chievo, sembra che nell’irritabile galassia chiamata popolo del web si sia scatenata la nostalgia per Clarence Seedorf, allenatore rossonero licenziato per far posto a Filippo Inzaghi. Nella logica elementare della lite sul web (e del tifoso italiano molto risultatista), poiché Seedorf in 19 partite ha realizzato 35 punti (media 1,84 a partita) e Inzaghi 34 in 25 (1,36), allora l’olandese ha fatto meglio e tanto valeva tenersi lui.
Ebbene, secondo quanto emerge dai dati forniti da Opta, il Milan dell’anno scorso e quello di quest’anno sono due squadre praticamente identiche. Che ci fosse in panchina Seedorf o Inzaghi, che ci fossero in campo Balotelli, Kaká, Taarabt e Pazzini o Ménez, Honda, Bonaventura e Destro, mediamente i palloni giocati erano 653,2 o 654, con una percentuale di utilità del 79% contro l’80%.
Minime anche le differenze sul posizionamento in campo. Il Milan di Seedorf aveva un baricentro medio di 50,4 metri, una lunghezza di squadra di 37,4 e una larghezza di 48,1. Quello di Inzaghi ha un baricentro di 48,7 metri, è leggermente più corta (34,3 metri: teoricamente un dato migliore) ed è larga 48,4. Se invece la si mette sul piano dell’atteggiamento mentale in campo, le cose non cambiano di molto. E comunque cambiano a favore di Inzaghi: il numero di palle recuperate è identico quasi al decimale (57,47 la scorsa stagione, 57,52 in questa), mentre i dati sui contrasti vinti e sui palloni intercettati sono migliorati con l’arrivo di Pippo sulla panchina rossonera (da 12,84 e 13,74 a 14,36 e 18,68).
Stesso discorso per l’unica differenza rilevante in attacco: il Milan di Inzaghi effettua meno tiri dall’interno dell’area avversaria (6,32 contro 7,05). Ma ha una percentuale di realizzazione molto più alta: 16% contro il 12 del Milan di Seedorf (e infatti la media gol, per quanto di pochissimo, è superiore: 1,4 contro 1,37).
Dopo il triste pareggio del Milan a Verona contro il Chievo, sembra che nell’irritabile galassia chiamata popolo del web si sia scatenata la nostalgia per Clarence Seedorf, allenatore rossonero licenziato per far posto a Filippo Inzaghi. Nella logica elementare della lite sul web (e del tifoso italiano molto risultatista), poiché Seedorf in 19 partite ha realizzato 35 punti (media 1,84 a partita) e Inzaghi 34 in 25 (1,36), allora l’olandese ha fatto meglio e tanto valeva tenersi lui.
Ebbene, secondo quanto emerge dai dati forniti da Opta, il Milan dell’anno scorso e quello di quest’anno sono due squadre praticamente identiche. Che ci fosse in panchina Seedorf o Inzaghi, che ci fossero in campo Balotelli, Kaká, Taarabt e Pazzini o Ménez, Honda, Bonaventura e Destro, mediamente i palloni giocati erano 653,2 o 654, con una percentuale di utilità del 79% contro l’80%.
Minime anche le differenze sul posizionamento in campo. Il Milan di Seedorf aveva un baricentro medio di 50,4 metri, una lunghezza di squadra di 37,4 e una larghezza di 48,1. Quello di Inzaghi ha un baricentro di 48,7 metri, è leggermente più corta (34,3 metri: teoricamente un dato migliore) ed è larga 48,4. Se invece la si mette sul piano dell’atteggiamento mentale in campo, le cose non cambiano di molto. E comunque cambiano a favore di Inzaghi: il numero di palle recuperate è identico quasi al decimale (57,47 la scorsa stagione, 57,52 in questa), mentre i dati sui contrasti vinti e sui palloni intercettati sono migliorati con l’arrivo di Pippo sulla panchina rossonera (da 12,84 e 13,74 a 14,36 e 18,68).
Stesso discorso per l’unica differenza rilevante in attacco: il Milan di Inzaghi effettua meno tiri dall’interno dell’area avversaria (6,32 contro 7,05). Ma ha una percentuale di realizzazione molto più alta: 16% contro il 12 del Milan di Seedorf (e infatti la media gol, per quanto di pochissimo, è superiore: 1,4 contro 1,37).