È ormai chiaro che il buon Sinisa inizierà il ritiro con un gruppo di giocatori (definirlo squadra è eccessivo, considerata la mancanza di giocatori in tutti i settori del gioco, in alcuni casi al di sotto della minima soglia numerica) diverso da quello che dovrebbe avere il 2 settembre, fine del mercato estivo. Fatto grave, poco rispettoso delle prerogative del tecnico scelto dalla società agli inizi di una stagione fondamentale per il Milan, che non può contemplare l'idea di essere lontano dall'Europa per la terza stagione consecutiva. Gli affari progettati per la realizzazione entro il mese di luglio, senza chiarezza sulle vicende societarie e sul budget disponibile per il mercato, potrebbero addirittura aggravare la situazione. Affari come Witsel (ottimo giocatore, buonissima base tecnica e fisica, ma forse non adatto per il gioco dinamico e fisico che Mihajlovic pretende dalle mezzali) vanno meditati attentamente, specie considerando che il tempo che passa, con l'auspicato ampliamento dei fondi disponibili ed il contemporaneo allentamento dei prezzi di mercato, consentirebbe opzioni diverse e superiori che attualmente non sussistono. Calma, dunque, e per Sinisa pazienza e spirito di sacrificio: è arrivato in un grande club in ricostruzione, deve capire gli inevitabili passaggi se ha l'ambizione di esserne l'architetto.