Milan: per la rimonta. Leao, Maignan, Tonali e Vrankx...

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La GDS in edicola fa il punto sulla sfida scudetto tra il Milan e il Napoli in vista della ripresa. Gli uomini di Spalletti tenteranno la fuga definitiva, i rossoneri a caccia della rimonta

L'UOMO CHIAVE: in Qatar Leao ha sperimentato che cos significa giocare lontano dal Milan: il posto non è garantito e i gol —
Rafa ne ha fatti due in 83 minuti — possono non bastare a ribaltare le gerarchie. Forse non è un caso che sia passato subito a salutare i compagni a Dubai, lui in vacanza e gli altri al lavoro: «È un altro segnale che questo gruppo sta bene insieme», ha detto Pioli. La verità è che il Milan non ha mai smesso di essere un pensiero fisso per Leao, che durante il Mondiale ha promesso nuovi gol in rossonero e ha dato appuntamento a Maldini e Massara quanto prima: «Già prima di partire per il Qatar abbiamo fatto una riunione, è andata bene, quando torno parliamo». Ci sono buone probabilità che il Rafa del 2023 sia ancora più determinato, letale sotto porta, discretamente allenato (è atteso a Milanello il 26 dicembre, a 9 giorni dalla trasferta di Salerno) e concentrato sugli obiettivi del club. Il rinnovo resta complicato ma la vicenda non lo ha distratto fino a oggi e lo stesso potrà succedere nei prossimi mesi: Rafa, Mvp dell’ultima A e uomo in più della cavalcata scudetto, vuole trascinare il Milan a un altro trofeo. Ha gambe e classe per farlo ancora.

IL PROBLEMA: Maignan sognava tutt’altro rientro da Dubai: allenarsi per trovare la condizione e risistemarsi tra i pali del Milan a
Salerno il 4 gennaio. Invece già nelle prossime ore lo attendono nuovi controlli, perché il guaio al polpaccio sinistro non è ancora stato smaltito e l’appuntamento con il ritorno in campo è rinviato a data da destinarsi. Pioli ricomincerà come aveva lasciato, ovvero senza il totem che para, dirige, costruisce. Un ritardo che può diventare un problema: se è vero che tra ottobre e novembre Tatarusanu ha fatto la sua parte, con Magic Mike in porta è tutta un’altra storia. Se i tempi del recupero si allungheranno ancora, l’ingaggio di Sportiello dall’Atalanta con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza del contratto potrebbe diventare realtà, Dea permettendo. Ma il nodo rimane: di Maignan ce n’è uno solo... Da verificare poi l’incognita Qatar su Giroud e Hernandez, finalisti sconfitti al Mondiale: i due rientreranno il 30, a pochi giorni dalla ripresa del campionato, spremuti da un torneo che li ha visti sempre in campo (fatta eccezione per la partita con la Tunisia). Pioli è sicuro: «Con noi supereranno la delusione». Ma quanto ci vorrà per vederli al top della forma?

IL REPARTO in mezzo al Milan scorre un fiume di energia, ed è quello che servirà per andare più forte e tentare la rimonta
scudetto: la coppia Tonali- Bennacer è affiatata e, soprattutto, riposata. Nessuno dei due ha giocato il Mondiale e questo, in termini atletici, è senz’altro un bene per il Milan: non a caso, entrambi hanno già offerto buone indicazioni a Pioli nelle amichevoli di lusso contro Arsenal e Liverpool negli Emirati. Sotto l’aspetto mentale, poi, la fame di rivincita potrà aumentare i giri del motore: l’esempio dello stesso Tonali, cresciuto in maniera esponenziale dopo aver guardato da casa l’Europeo vinto dall’Italia di Mancini, è lì a ricordarlo. A completare il quadro, il rinnovo di Bennacer ormai nell’aria: la coppia è destinata a durare a lungo. Attorno a loro crescono le alternative. Krunic è un jolly che Pioli sfrutta praticamente in ogni posizione con ottimi risultati, Pobega sembra sempre più inserito nel contesto di una big e Vranckx ha strappato l’ultimo applauso di San Siro prima della sosta, con quel cross che ha fruttato il 2-1 sulla Fiorentina. Il giovane belga reclama spazio nelle rotazioni: energia rinnovabile da scudetto.
 
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L'UOMO CHIAVE: in Qatar Leao ha sperimentato che cos significa giocare lontano dal Milan: il posto non è garantito e i gol —
Rafa ne ha fatti due in 83 minuti — possono non bastare a ribaltare le gerarchie. Forse non è un caso che sia passato subito a salutare i compagni a Dubai, lui in vacanza e gli altri al lavoro: «È un altro segnale che questo gruppo sta bene insieme», ha detto Pioli. La verità è che il Milan non ha mai smesso di essere un pensiero fisso per Leao, che durante il Mondiale ha promesso nuovi gol in rossonero e ha dato appuntamento a Maldini e Massara quanto prima: «Già prima di partire per il Qatar abbiamo fatto una riunione, è andata bene, quando torno parliamo». Ci sono buone probabilità che il Rafa del 2023 sia ancora più determinato, letale sotto porta, discretamente allenato (è atteso a Milanello il 26 dicembre, a 9 giorni dalla trasferta di Salerno) e concentrato sugli obiettivi del club. Il rinnovo resta complicato ma la vicenda non lo ha distratto fino a oggi e lo stesso potrà succedere nei prossimi mesi: Rafa, Mvp dell’ultima A e uomo in più della cavalcata scudetto, vuole trascinare il Milan a un altro trofeo. Ha gambe e classe per farlo ancora.

IL PROBLEMA: Maignan sognava tutt’altro rientro da Dubai: allenarsi per trovare la condizione e risistemarsi tra i pali del Milan a
Salerno il 4 gennaio. Invece già nelle prossime ore lo attendono nuovi controlli, perché il guaio al polpaccio sinistro non è ancora stato smaltito e l’appuntamento con il ritorno in campo è rinviato a data da destinarsi. Pioli ricomincerà come aveva lasciato, ovvero senza il totem che para, dirige, costruisce. Un ritardo che può diventare un problema: se è vero che tra ottobre e novembre Tatarusanu ha fatto la sua parte, con Magic Mike in porta è tutta un’altra storia. Se i tempi del recupero si allungheranno ancora, l’ingaggio di Sportiello dall’Atalanta con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza del contratto potrebbe diventare realtà, Dea permettendo. Ma il nodo rimane: di Maignan ce n’è uno solo... Da verificare poi l’incognita Qatar su Giroud e Hernandez, finalisti sconfitti al Mondiale: i due rientreranno il 30, a pochi giorni dalla ripresa del campionato, spremuti da un torneo che li ha visti sempre in campo (fatta eccezione per la partita con la Tunisia). Pioli è sicuro: «Con noi supereranno la delusione». Ma quanto ci vorrà per vederli al top della forma?

IL REPARTO in mezzo al Milan scorre un fiume di energia, ed è quello che servirà per andare più forte e tentare la rimonta
scudetto: la coppia Tonali- Bennacer è affiatata e, soprattutto, riposata. Nessuno dei due ha giocato il Mondiale e questo, in termini atletici, è senz’altro un bene per il Milan: non a caso, entrambi hanno già offerto buone indicazioni a Pioli nelle amichevoli di lusso contro Arsenal e Liverpool negli Emirati. Sotto l’aspetto mentale, poi, la fame di rivincita potrà aumentare i giri del motore: l’esempio dello stesso Tonali, cresciuto in maniera esponenziale dopo aver guardato da casa l’Europeo vinto dall’Italia di Mancini, è lì a ricordarlo. A completare il quadro, il rinnovo di Bennacer ormai nell’aria: la coppia è destinata a durare a lungo. Attorno a loro crescono le alternative. Krunic è un jolly che Pioli sfrutta praticamente in ogni posizione con ottimi risultati, Pobega sembra sempre più inserito nel contesto di una big e Vranckx ha strappato l’ultimo applauso di San Siro prima della sosta, con quel cross che ha fruttato il 2-1 sulla Fiorentina. Il giovane belga reclama spazio nelle rotazioni: energia rinnovabile da scudetto.
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Rafa ne ha fatti due in 83 minuti — possono non bastare a ribaltare le gerarchie. Forse non è un caso che sia passato subito a salutare i compagni a Dubai, lui in vacanza e gli altri al lavoro: «È un altro segnale che questo gruppo sta bene insieme», ha detto Pioli. La verità è che il Milan non ha mai smesso di essere un pensiero fisso per Leao, che durante il Mondiale ha promesso nuovi gol in rossonero e ha dato appuntamento a Maldini e Massara quanto prima: «Già prima di partire per il Qatar abbiamo fatto una riunione, è andata bene, quando torno parliamo». Ci sono buone probabilità che il Rafa del 2023 sia ancora più determinato, letale sotto porta, discretamente allenato (è atteso a Milanello il 26 dicembre, a 9 giorni dalla trasferta di Salerno) e concentrato sugli obiettivi del club. Il rinnovo resta complicato ma la vicenda non lo ha distratto fino a oggi e lo stesso potrà succedere nei prossimi mesi: Rafa, Mvp dell’ultima A e uomo in più della cavalcata scudetto, vuole trascinare il Milan a un altro trofeo. Ha gambe e classe per farlo ancora.

IL PROBLEMA: Maignan sognava tutt’altro rientro da Dubai: allenarsi per trovare la condizione e risistemarsi tra i pali del Milan a
Salerno il 4 gennaio. Invece già nelle prossime ore lo attendono nuovi controlli, perché il guaio al polpaccio sinistro non è ancora stato smaltito e l’appuntamento con il ritorno in campo è rinviato a data da destinarsi. Pioli ricomincerà come aveva lasciato, ovvero senza il totem che para, dirige, costruisce. Un ritardo che può diventare un problema: se è vero che tra ottobre e novembre Tatarusanu ha fatto la sua parte, con Magic Mike in porta è tutta un’altra storia. Se i tempi del recupero si allungheranno ancora, l’ingaggio di Sportiello dall’Atalanta con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza del contratto potrebbe diventare realtà, Dea permettendo. Ma il nodo rimane: di Maignan ce n’è uno solo... Da verificare poi l’incognita Qatar su Giroud e Hernandez, finalisti sconfitti al Mondiale: i due rientreranno il 30, a pochi giorni dalla ripresa del campionato, spremuti da un torneo che li ha visti sempre in campo (fatta eccezione per la partita con la Tunisia). Pioli è sicuro: «Con noi supereranno la delusione». Ma quanto ci vorrà per vederli al top della forma?

IL REPARTO in mezzo al Milan scorre un fiume di energia, ed è quello che servirà per andare più forte e tentare la rimonta
scudetto: la coppia Tonali- Bennacer è affiatata e, soprattutto, riposata. Nessuno dei due ha giocato il Mondiale e questo, in termini atletici, è senz’altro un bene per il Milan: non a caso, entrambi hanno già offerto buone indicazioni a Pioli nelle amichevoli di lusso contro Arsenal e Liverpool negli Emirati. Sotto l’aspetto mentale, poi, la fame di rivincita potrà aumentare i giri del motore: l’esempio dello stesso Tonali, cresciuto in maniera esponenziale dopo aver guardato da casa l’Europeo vinto dall’Italia di Mancini, è lì a ricordarlo. A completare il quadro, il rinnovo di Bennacer ormai nell’aria: la coppia è destinata a durare a lungo. Attorno a loro crescono le alternative. Krunic è un jolly che Pioli sfrutta praticamente in ogni posizione con ottimi risultati, Pobega sembra sempre più inserito nel contesto di una big e Vranckx ha strappato l’ultimo applauso di San Siro prima della sosta, con quel cross che ha fruttato il 2-1 sulla Fiorentina. Il giovane belga reclama spazio nelle rotazioni: energia rinnovabile da scudetto.
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Rafa ne ha fatti due in 83 minuti — possono non bastare a ribaltare le gerarchie. Forse non è un caso che sia passato subito a salutare i compagni a Dubai, lui in vacanza e gli altri al lavoro: «È un altro segnale che questo gruppo sta bene insieme», ha detto Pioli. La verità è che il Milan non ha mai smesso di essere un pensiero fisso per Leao, che durante il Mondiale ha promesso nuovi gol in rossonero e ha dato appuntamento a Maldini e Massara quanto prima: «Già prima di partire per il Qatar abbiamo fatto una riunione, è andata bene, quando torno parliamo». Ci sono buone probabilità che il Rafa del 2023 sia ancora più determinato, letale sotto porta, discretamente allenato (è atteso a Milanello il 26 dicembre, a 9 giorni dalla trasferta di Salerno) e concentrato sugli obiettivi del club. Il rinnovo resta complicato ma la vicenda non lo ha distratto fino a oggi e lo stesso potrà succedere nei prossimi mesi: Rafa, Mvp dell’ultima A e uomo in più della cavalcata scudetto, vuole trascinare il Milan a un altro trofeo. Ha gambe e classe per farlo ancora.

IL PROBLEMA: Maignan sognava tutt’altro rientro da Dubai: allenarsi per trovare la condizione e risistemarsi tra i pali del Milan a
Salerno il 4 gennaio. Invece già nelle prossime ore lo attendono nuovi controlli, perché il guaio al polpaccio sinistro non è ancora stato smaltito e l’appuntamento con il ritorno in campo è rinviato a data da destinarsi. Pioli ricomincerà come aveva lasciato, ovvero senza il totem che para, dirige, costruisce. Un ritardo che può diventare un problema: se è vero che tra ottobre e novembre Tatarusanu ha fatto la sua parte, con Magic Mike in porta è tutta un’altra storia. Se i tempi del recupero si allungheranno ancora, l’ingaggio di Sportiello dall’Atalanta con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza del contratto potrebbe diventare realtà, Dea permettendo. Ma il nodo rimane: di Maignan ce n’è uno solo... Da verificare poi l’incognita Qatar su Giroud e Hernandez, finalisti sconfitti al Mondiale: i due rientreranno il 30, a pochi giorni dalla ripresa del campionato, spremuti da un torneo che li ha visti sempre in campo (fatta eccezione per la partita con la Tunisia). Pioli è sicuro: «Con noi supereranno la delusione». Ma quanto ci vorrà per vederli al top della forma?

IL REPARTO in mezzo al Milan scorre un fiume di energia, ed è quello che servirà per andare più forte e tentare la rimonta
scudetto: la coppia Tonali- Bennacer è affiatata e, soprattutto, riposata. Nessuno dei due ha giocato il Mondiale e questo, in termini atletici, è senz’altro un bene per il Milan: non a caso, entrambi hanno già offerto buone indicazioni a Pioli nelle amichevoli di lusso contro Arsenal e Liverpool negli Emirati. Sotto l’aspetto mentale, poi, la fame di rivincita potrà aumentare i giri del motore: l’esempio dello stesso Tonali, cresciuto in maniera esponenziale dopo aver guardato da casa l’Europeo vinto dall’Italia di Mancini, è lì a ricordarlo. A completare il quadro, il rinnovo di Bennacer ormai nell’aria: la coppia è destinata a durare a lungo. Attorno a loro crescono le alternative. Krunic è un jolly che Pioli sfrutta praticamente in ogni posizione con ottimi risultati, Pobega sembra sempre più inserito nel contesto di una big e Vranckx ha strappato l’ultimo applauso di San Siro prima della sosta, con quel cross che ha fruttato il 2-1 sulla Fiorentina. Il giovane belga reclama spazio nelle rotazioni: energia rinnovabile da scudetto.
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Rafa ne ha fatti due in 83 minuti — possono non bastare a ribaltare le gerarchie. Forse non è un caso che sia passato subito a salutare i compagni a Dubai, lui in vacanza e gli altri al lavoro: «È un altro segnale che questo gruppo sta bene insieme», ha detto Pioli. La verità è che il Milan non ha mai smesso di essere un pensiero fisso per Leao, che durante il Mondiale ha promesso nuovi gol in rossonero e ha dato appuntamento a Maldini e Massara quanto prima: «Già prima di partire per il Qatar abbiamo fatto una riunione, è andata bene, quando torno parliamo». Ci sono buone probabilità che il Rafa del 2023 sia ancora più determinato, letale sotto porta, discretamente allenato (è atteso a Milanello il 26 dicembre, a 9 giorni dalla trasferta di Salerno) e concentrato sugli obiettivi del club. Il rinnovo resta complicato ma la vicenda non lo ha distratto fino a oggi e lo stesso potrà succedere nei prossimi mesi: Rafa, Mvp dell’ultima A e uomo in più della cavalcata scudetto, vuole trascinare il Milan a un altro trofeo. Ha gambe e classe per farlo ancora.

IL PROBLEMA: Maignan sognava tutt’altro rientro da Dubai: allenarsi per trovare la condizione e risistemarsi tra i pali del Milan a
Salerno il 4 gennaio. Invece già nelle prossime ore lo attendono nuovi controlli, perché il guaio al polpaccio sinistro non è ancora stato smaltito e l’appuntamento con il ritorno in campo è rinviato a data da destinarsi. Pioli ricomincerà come aveva lasciato, ovvero senza il totem che para, dirige, costruisce. Un ritardo che può diventare un problema: se è vero che tra ottobre e novembre Tatarusanu ha fatto la sua parte, con Magic Mike in porta è tutta un’altra storia. Se i tempi del recupero si allungheranno ancora, l’ingaggio di Sportiello dall’Atalanta con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza del contratto potrebbe diventare realtà, Dea permettendo. Ma il nodo rimane: di Maignan ce n’è uno solo... Da verificare poi l’incognita Qatar su Giroud e Hernandez, finalisti sconfitti al Mondiale: i due rientreranno il 30, a pochi giorni dalla ripresa del campionato, spremuti da un torneo che li ha visti sempre in campo (fatta eccezione per la partita con la Tunisia). Pioli è sicuro: «Con noi supereranno la delusione». Ma quanto ci vorrà per vederli al top della forma?

IL REPARTO in mezzo al Milan scorre un fiume di energia, ed è quello che servirà per andare più forte e tentare la rimonta
scudetto: la coppia Tonali- Bennacer è affiatata e, soprattutto, riposata. Nessuno dei due ha giocato il Mondiale e questo, in termini atletici, è senz’altro un bene per il Milan: non a caso, entrambi hanno già offerto buone indicazioni a Pioli nelle amichevoli di lusso contro Arsenal e Liverpool negli Emirati. Sotto l’aspetto mentale, poi, la fame di rivincita potrà aumentare i giri del motore: l’esempio dello stesso Tonali, cresciuto in maniera esponenziale dopo aver guardato da casa l’Europeo vinto dall’Italia di Mancini, è lì a ricordarlo. A completare il quadro, il rinnovo di Bennacer ormai nell’aria: la coppia è destinata a durare a lungo. Attorno a loro crescono le alternative. Krunic è un jolly che Pioli sfrutta praticamente in ogni posizione con ottimi risultati, Pobega sembra sempre più inserito nel contesto di una big e Vranckx ha strappato l’ultimo applauso di San Siro prima della sosta, con quel cross che ha fruttato il 2-1 sulla Fiorentina. Il giovane belga reclama spazio nelle rotazioni: energia rinnovabile da scudetto.
La stampa ha definitivamente scaricato cdk.
Forse è la volta buona...
 
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