Io per 70 mln mi prendo Piatek dell'Hertha, poi è anche più economico perchè costerebbe solamente 27 mln per il prestito e 43 per il riscatto obbligatorio.
D’altronde il triste Tristof l’aveva detto che prima o poi sarebbe arrivato a valere 70 milioni
https://www.milanworld.net/piatek-v...-i-tifosi-mi-amano-i-giornali-no-vt82841.html . Si era solo sbagliato nelle tempistiche, visto che non è arrivato a valere quei soldi quando ha cambiato club dal Milan, ma li varrà quando tornerà al Milan.
La domanda vera è: riuscirà, uno come lui, a trovare stimoli nel piccolo Milan? Riuscirà, il povero Milan, a stare al suo passo, come chiedeva già suo padre?
https://www.milanworld.net/papa-piatek-futuro-il-milan-deve-stare-al-suo-passo-vt74661.html
Questa è la domanda.
No perché ricordo che quando cominciò a far defecare i clitoridi qui sul forum molti dicevano “si è stufato del Milan”, ma io questo lo capisco: voglio dire, fino all’altro ieri hai giocato in Polonia, nella Grande Ekstraklasa, uno dei campionati più prestigiosi al mondo, segnando ADDIRITTURA 21 goals, una volta, dopodiché sei venuto in Italia, al Genoa, ripeto al Genoa, un club dalla storia insigne e dal futuro ancora più radioso.
Perciò dopo tutto questo non era, obiettivamente, facile, trovare stimoli per giocare nel Milan, la squadra dei casciavit.
Mica come Diaz e Theo che sono onorati di essere nel Milan, ma si sa, loro vengono dal Real Madrid, piccolo club di quella farmer league chiamata Liga Spagnola, chi è stato nell’Ekstraklasa sa cosa sia la gloria del calcio, quello vero, ed è giusto che lui o suo padre chiedano al Milan, il club dei poveri casciavit, di stare al suo passo.
E se non vi sta bene sapete cosa dovete fare?
P.s: scherzi a parte, molti davvero dicevano “si è stufato del Milan” e lo dicevano con intento discolpatorio, come se davvero uno come lui, col suo background e i suoi colpi, potesse “permettersi” di stufarsi del Milan. Questo dovrebbe davvero farci riflettere su ciò che stavamo diventando e su come gli ultimi otto anni di bastonate stessero riscrivendo il nostro codice genetico, da sempre fiero e vincente. Perché queste cose qui, così come l’incredulità di fronte alle vittorie del Milan e la ricerca di “alibi” per giustificarle, tipo la fantascientifica idea che il post-lockdown avesse indebolito tutti meno noi, e che ciò fosse l’unica ragione per la quale una squadretta da sesto posto come siamo noi per queste persone ha fatto 47 punti nelle ultime 19 partite di campionato da Milan-Genoa 1-2 ad oggi, come dicevo queste cose sono “segni” di quanto gli ultimi otto anni ci avessero martoriato nella carne e di quanto stessero realmente cominciando a cambiarci nel profondo, a cambiare il significato stesso dell’essere milanista.
Perché diciamocelo: nel momento in cui un carneade signor nessuno con due ferri da stiro al posto dei piedi può permettersi di stufarsi del Milan e chiedere che il Milan stia al suo passo, ottenendo l’approvazione dei tifosi (che dicevano “si è stufato del Milan” come a dire “merita meglio di noi”, “lui è più di ciò che noi siamo”), nel momento in cui i tifosi cercano “alibi” per le vittorie del proprio club, come se queste vittorie il club non le meritasse, come se stesse usurpando un posto non suo, beh vuol dire che il significato stesso di Milan e milanismo sta subendo una mutazione genetica totale. Ringraziamo Ibra ogni giorno per aver forse fermato tutto questo. Perché altrimenti saremmo arrivati davvero, da qui a cinque anni, a fare bolge in Duomo per un sesto posto e una qualificazione EL come ai tempi facevamo per uno scudetto, e non lo dico per esagerare. Il significato di Milan e milanismo stava mutando in maniera irreversibile, ma siamo ancora in tempo, grazie a Zlatan, a curarci.