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Repubblica ci marcia, come sempre.CorSera: al MIlan servirebbe qualche innesto dal mercato, specie in attacco, questa è la verità. Ma non succederà. La linea di Maldini di puntare sui rinnovi è condivisa da Pioli, che spiegato dal tecnico ieri in conferenza.
Repubblica: la campagna minimalista è volontà dei proprietari, prima il fondo Elliott della famiglia Singer e adesso Red Bird di Gerry Cardinale. Sul budget limitato per Maldini e Massara incombe anche l’accordo con l’Uefa sull’equilibrio tra entrate e uscite, pena la trattenuta futura di 13 milioni di euro (per la Juventus i milioni sono 19,5, per l’Inter 22, per la Roma 30, per il Psg 55). La trattativa per il rinnovo del contratto di Leao, al ritorno da Riad, sarebbe già una deroga.
Però il futuro del Milan, ad oggi, sembra essere davvero fosco. Dallo stadio, per cui non sembra esserci una reale volontà di "sbrigarsi", all'indifferenza nei confronti della vittoria e della competitività.
Dal mercato siamo usciti indeboliti, è stato concepito male, e sul campo dallo staff viene gestito peggio.
Pioli sembra aver perso il suo tocco magico, quello per il quale riusciva ad inserire tutti mettendoli nelle condizioni per farlo. Non vuole cambiare e se cambia, cambia in peggio (difesa a 3).
La faccenda societaria è la più inquietante. La cessione è stata fittizia, è solo cambiato il nome del proprietario, ma di fatto il venditore resta padrone. La linea guida è la stessa, ma proprietà e dirigenza appaiono slegatissime e probabilmente questa è la cosa più grave, che incide di più quando si tratta di decidere delle sorti della squadra, che dovrebbe essere prioritaria, quando è forse l'aspetto che oggi conta meno. Assurdo.