Eh ma sai, io sono un fermamente convinto che tanti giocatori rendano, per tanti questioni e spesso astratte, in un determinato ambiente.
Domanda stupida, Kakà e Sheva sarebbero stati KAKA' e SHEVCHENKO in un' altra società che non fosse stata il Milan?
A spanne direi di si, ma non ne sono affatto certo.
E' importante "sentirsi a casa" e tutte ste boiate pissssicologiche.
Il calcio è uno sport di squadra, ogni attore coinvolto influenza le prestazioni degli altri, dal preparatore che può evitare un grave infortunio o favorirlo, all'allenatore che non capisce le tue qualità e non crede in te, mettendoti fuori ruolo o lasciandoti in panchina,
fino al compagno che ti ignora oppure ti cerca ogni volta che hai il pallone.
Kakà e Sheva NON sarebbero stati GLI STESSI Kakà e Sheva se non avessero giocato nel Milan.
Oltre alle qualità personali influiscono le motivazioni, l'idea che i compagni e l'allenatore hanno di te e quanto tu ti senti rappresentato da questa idea.
Tomasson era il dodicesimo uomo perfetto perché aveva accettato il suo ruolo, Papin ha ammesso che oggi non lascerebbe il Milan dopo due stagioni, allora lo fece perché pensava di dover essere titolare.
Il problema è proprio che spesso i giocatori sono i primi a non capire questi concetti e sono convinti di performare ovunque solo per le loro (a volte presunte) qualità.