Ecco il congedo di Silvio Berlusconi dopo 30 anni di Milan.
Riportiamo in forma integrale il suo testamento come presidente "operativo":
"A tutti i tifosi rossoneri
Trent'anni fa ho acquistato il Milan per amore. Lo cedo per un atto d'amore ancora più grande: affido la squadra ad un gruppo che ha le risorse necessarie e la volontà di investirle per riportare il Milan a competere con i maggiori club internazionali.
Sono naturalmente commosso e addolorato, ma sono anche sereno nella convinzione di aver agito ancora una volta per il bene del Milan, di cui continuerò ad essere il più fervido degli appassionati.
Di questi trent'anni mi rimarranno nel cuore ricordi straordinari, senza uguali: ho avuto il privilegio di guidare la squadra che amo fino a farla diventare il club più titolato al mondo. Ricordo e ringrazio i grandi giocatori, allenatori e dirigenti che si sono succeduti: molti di loro faranno per sempre parte della leggenda del calcio, quella leggenda che abbiamo contribuito a scrivere con vittorie straordinarie in Italia, in Europa e nel Mondo.
Ma soprattutto non dimenticherò mai la partecipazione e l’affetto dei tifosi: la passione di milioni di persone per i colori rossoneri è stata determinante per rendere questa squadra speciale, diversa da tutte le altre, più forte di tutte le altre, più forte dell’invidia, più forte dell’ingiustizia, più forte della sfortuna. Con loro sarò sugli spalti ad esultare e magari a soffrire: ma sono certo che presto festeggeremo insieme i nuovi grandi successi con i quali il Milan saprà onorare la sua grande tradizione. Un abbraccio forte…e rossonero a ciascuno di voi."
Non ti credo, perché avresti avuto tutte le possibilità per mantenere grande questa squadra, ma non ne hai voluto sapere.
Ti sei disinteressato e hai pensato soltanto al tuo portafoglio, lasciando tutto nelle mani del tuo fido pelato, che, anziché pensare al bene sportivo del club, ha curato soltanto i suoi (e i tuoi) sporchi interessi, insieme al suo vergognoso giro di amicizie.
Se avessi amato questo club, non avresti permesso tutto ciò.
Non ami questo club, perché non hai mollato a degli investitori cinesi per le loro buone intenzioni, ma per la loro buona offerta; infatti, in questo modo, Fininvest ne esce pulita, sgravandosi del Milan dal bilancio e sgravandosi dei debiti onerosissimi da pagare ogni anno, mentre tu rientri della metà di quanto hai speso in 30 anni di Milan, che non è niente a confronto di quanto hai guadagnato negli altri campi: non è niente a confronto delle tue banche, delle tue televisioni e dei tuoi tre governi.
Io ti ringrazio, ma moderatamente, perché, carta canta, resti il presidente più vincente della storia del calcio e grazie a te siamo tra i club più titolati al mondo; tuttavia non dimenticherò mai l'ultimo
decennio di vergogna, umiliazioni e corruzione che ci hai concesso. Dunque, anche a fronte dei vent'anni di successi sotto la tua presidenza, posso pure ringraziarti, ma solo con una stretta di mano. Che ognuna vada per la sua strada e a mai più.