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E' sempre difficile capir dove inizino i meriti dei singoli e dove finiscano quelli del mister, soprattutto quando non siamo al cospetto di campioni assoluti, quelli che mettono tutti d'accordo.
In tal senso ti vorrei far notare che alberto lo scorso anno era fuori rosa e non per motivi disciplinari ma tecnici/tattici, immobile io lo considero un discreto attaccante ma nulla più.
Forse l'unico oggettivamente forte è savic.
Dove inizia la mano del mister e dove finiscono i meriti dei giocatori?
Io dico che col gioco sembrano tutti più bravi di quel che sono.
Ripeto è vero a metà, perchè lo spartito lo suonano gli interpreti.
Puoi avere anche delle buone idee come mister, ma sono sempre gli interpreti che poi determinano la qualità dell'esecuzione.
Sui giudizi siamo abbastanza lontani come idee, a parte Milinkovic-Savic che effettivamente è proprio forte.
Per me Immobile è uno straordinario bomber di razza, regge il confronto con tutti su certe caratteristiche, come finalizzatore pochi son meglio di lui. Certo va considerato per le caratteristiche che ha e messo nella condizione di esprimerle, ma in un anno segna i goal di Kalinic in tutta la carriera. Siamo proprio su due pianeti diversi. Immobile è uno che non stacca mai la spina, che vive ogni secondo pensando al goal e non da punti di riferimento, il prototipo dell'attaccante che segna tanto. Inoltre è un leader e un trascinatore, è l'ultimo a mollare e il primo a suonare la carica quando la partita si mette male.
Lo stesso Alberto, ok l'anno scorso doveva trovare la sua dimensione, ma è un giocatore tremendo che vede la porta in modo diretto e concreto, che gioca sempre in verticale e per farti male, non fa certo i girigogoli di Suso
Metti l'attacco della Lazio nella nostra squadra (incluso Anderson come riserva, noi abbiamo Borini!) e lotteremmo per i vertici.
D'altronde negli scontri diretti con Gattuso ci hanno segnato un solo goal e con un terzino, segno che la nostra fase difensiva è ottima anche contro avversari di livello, è proprio l'attacco il reparto che ci separa da chi ci sta davanti.