Tuttosport: il nuovo Milan che è già entrato in scena dopo l’addio di Paolo Maldini avrà nelle figure di Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada i due uomini forti sulla costruzione della squadra, insieme ad altri collaboratori e a Stefano Pioli che, come già ricordato ieri, è saldo nella posizione di allenatore. Una strategia che, evidentemente, era pronta da settimane perché la reazione alla fine del rapporto con Paolo Maldini doveva essere immediata, anche per non perdere di vista il lavoro già portato avanti su profili come quelli di Daichi Kamada e Ruben Loftus-Cheek. Così come sarà interessante capire come verranno investiti i soldi a disposizione del Milan sul calciomercato, viste le necessità qualitative e numeriche della squadra. Giorgio Furlani, al contrario di quanto si possa pensare, è sempre stato molto presente all’interno delle trattative di mercato, sia sotto la proprietà di Elliott sia con quella di RedBird, che lo scorso novembre lo ha nominato amministratore delegato del Milan, succedendo così a Ivan Gazidis dopo aver fatto parte del consiglio d’amministrazione del club. Milanista d’acciaio, Furlani è stato anche il protagonista dello sblocco del famoso “lodo Sporting”, guidando la mediazione con il Lille che ha poi saldato il club portoghese dei 20,6 milioni previsti dalla sentenza del Tas, liberando Leao di questo macigno e aprendo così la discesa al rinnovo firmato meno di una settimana fa. Adesso sarà lui a condurre le contrattazioni con agenti e intermediari per portare profili idonei alla visione societaria. Ad affiancarlo ci sarà Geoffrey Moncada, capo degli scout e uomo da sempre tenuto in grande considerazione dalle proprietà americane del Milan. 37 anni, francese, una vita alla caccia di talenti, Moncada vanta nel suo curriculum da talent scout la scoperta di un 12enne chiamato Kylian Mbappé (che nel 2015 giocherà un’amichevole contro la Primavera del Milan, facendo impazzire tutti al Vismara). Specializzato sul mercato francese, Moncada ha poi esteso le sue conoscenze ai mercati sudamericani, con particolare attenzione a quello argentino e la sua rete di osservatori oggi copre non solo la parte sud delle Americhe, ma anche tutta Europa. A lui si ricondurrebbe, ad esempio, la segnalazione di Pierre Kalulu. Adesso avrà maggior potere per incidere sui profili da lui visionati e, probabilmente, avrà anche margini operativi a livello economico, in simbiosi con Giorgio Furlani. In più dovrebbe essere implementata con un moderno software l’analisi dei dati, i famosi algoritmi alla “Moneyball” a cui RedBird ha sempre guardato con attenzione negli altri ambiti calcistici nei quali ha investito. È molto probabile che più avanti nel percorso venga inserito anche una figura di campo, un direttore sportivo che faccia da tramite tra Milanello e la nuova struttura.