Milan: gli infortuni non finiscono mai. Si spera in Calabria e Theo.

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Tuttosport in edicola mette in risalto il solito problema infortuni in casa Milan: Bennacer, Calabria, Caldara, Kalulu, Maignan e Theo Hernandez. Più Krunic. Ci risiamo. Ieri il Milan non si è allenato e Stefano Pioli ritroverà la sua squadra oggi a Milanello per iniziare a preparare la trasferta di mercoledì a Cagliari, ma, come già capitato tante, forse troppe volte nelle scorse stagioni, dovrà capire con quanti giocatori indisponibili si ritroverà. L’elenco, come riportato nelle prime righe, comincia a essere già nutrito: Bennacer e Caldara sono out per mesi, complici due interventi chirurgici - l’algerino a maggio, il difensore pochi giorni fa -; Kalulu ha riportato una lesione al retto femorale della coscia sinistra durante la sosta di settembre; Maignan ha riportato un risentimento al flessore della coscia sinistra la settimana scorsa contro il Newcastle e lavorerà per provare il recupero sabato contro la Lazio; mentre fra vigilia e partita col Verona si sono fermati Calabria, Theo Hernandez (entrambi per un colpo a un muscolo della gamba in allenamento) e soprattutto Krunic.

Il centrocampista bosniaco, finora sempre in campo da titolare e mai sostituito prima del ko col Verona, è uscito per un sospetto stiramento al flessore della coscia destra. Oggi, con gli esami strumentali, se ne saprà di più, ma la sensazione generale in casa Milan è che Krunic tornerà dopo la sosta di ottobre, quando i rossoneri ospiteranno a San Siro il 22 la Juventus. Dunque, stante la situazione, Pioli confida entro domani di avere belle notizie sul fronte Calabria-Theo Hernandez, anche se Florenzi sabato contro i veneti è stato fra i migliori in campo. Ma al di là del recupero dei due esterni bassi titolari, che permetterebbero probabilmente al tecnico di tornare con maggiore serenità al 4-3-3 - con uno fra Adli e Reijnders al posto di Krunic; più il ritorno da titolare di Loftus-Cheek inizialmente in panchina col Verona -, è la tendenza di buona parte dell’organico a rimediare infortuni che preoccupa. Lo stesso Calabria, ora fermo per un lieve problema traumatico, durante la preparazione a fine luglio si era fermato per due settimane a causa di un affaticamento alla coscia destra. E nella testa di tutti rimangono i tanti periodi della scorsa stagione in cui Pioli ha dovuto fare i conti con tantissime assenze, spesso in contemporanea, che hanno condizionato scelte e a volte le partite. Scorrendo le schede vita dei giocatori rossoneri, sono pochi quelli che, restando alla sola annata ’22-23, si sono salvati da lesioni muscolari o stop traumatici che li hanno costretti a rimanere ai box per almeno due-tre settimane. Da Maignan - 5 mesi per due brutti infortuni al polpaccio - a Ibrahimovic, sono finiti in infermeria per 15-20 o più giorni Tomori, Kjaer, Kalulu, Calabria, Florenzi, Theo Hernandez, Ballo-Touré, Krunic, Saelemaekers, Messias, Rebic e Origi. E pure nelle stagioni precedenti della gestione Pioli, la situazione non era migliore, soprattutto in questo primo semestre. Un problema di preparazione? Di gestione fra una partita e l'altra? Difficile dirlo, di certo a Milanello da anni si convive col problema infortuni.
 

Swaitak

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Tuttosport in edicola mette in risalto il solito problema infortuni in casa Milan: Bennacer, Calabria, Caldara, Kalulu, Maignan e Theo Hernandez. Più Krunic. Ci risiamo. Ieri il Milan non si è allenato e Stefano Pioli ritroverà la sua squadra oggi a Milanello per iniziare a preparare la trasferta di mercoledì a Cagliari, ma, come già capitato tante, forse troppe volte nelle scorse stagioni, dovrà capire con quanti giocatori indisponibili si ritroverà. L’elenco, come riportato nelle prime righe, comincia a essere già nutrito: Bennacer e Caldara sono out per mesi, complici due interventi chirurgici - l’algerino a maggio, il difensore pochi giorni fa -; Kalulu ha riportato una lesione al retto femorale della coscia sinistra durante la sosta di settembre; Maignan ha riportato un risentimento al flessore della coscia sinistra la settimana scorsa contro il Newcastle e lavorerà per provare il recupero sabato contro la Lazio; mentre fra vigilia e partita col Verona si sono fermati Calabria, Theo Hernandez (entrambi per un colpo a un muscolo della gamba in allenamento) e soprattutto Krunic.

Il centrocampista bosniaco, finora sempre in campo da titolare e mai sostituito prima del ko col Verona, è uscito per un sospetto stiramento al flessore della coscia destra. Oggi, con gli esami strumentali, se ne saprà di più, ma la sensazione generale in casa Milan è che Krunic tornerà dopo la sosta di ottobre, quando i rossoneri ospiteranno a San Siro il 22 la Juventus. Dunque, stante la situazione, Pioli confida entro domani di avere belle notizie sul fronte Calabria-Theo Hernandez, anche se Florenzi sabato contro i veneti è stato fra i migliori in campo. Ma al di là del recupero dei due esterni bassi titolari, che permetterebbero probabilmente al tecnico di tornare con maggiore serenità al 4-3-3 - con uno fra Adli e Reijnders al posto di Krunic; più il ritorno da titolare di Loftus-Cheek inizialmente in panchina col Verona -, è la tendenza di buona parte dell’organico a rimediare infortuni che preoccupa. Lo stesso Calabria, ora fermo per un lieve problema traumatico, durante la preparazione a fine luglio si era fermato per due settimane a causa di un affaticamento alla coscia destra. E nella testa di tutti rimangono i tanti periodi della scorsa stagione in cui Pioli ha dovuto fare i conti con tantissime assenze, spesso in contemporanea, che hanno condizionato scelte e a volte le partite. Scorrendo le schede vita dei giocatori rossoneri, sono pochi quelli che, restando alla sola annata ’22-23, si sono salvati da lesioni muscolari o stop traumatici che li hanno costretti a rimanere ai box per almeno due-tre settimane. Da Maignan - 5 mesi per due brutti infortuni al polpaccio - a Ibrahimovic, sono finiti in infermeria per 15-20 o più giorni Tomori, Kjaer, Kalulu, Calabria, Florenzi, Theo Hernandez, Ballo-Touré, Krunic, Saelemaekers, Messias, Rebic e Origi. E pure nelle stagioni precedenti della gestione Pioli, la situazione non era migliore, soprattutto in questo primo semestre. Un problema di preparazione? Di gestione fra una partita e l'altra? Difficile dirlo, di certo a Milanello da anni si convive col problema infortuni.
nonostante lo odi a morte, sarebbe bello passare un periodo coi bibitoni del Gasp
 
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Il centrocampista bosniaco, finora sempre in campo da titolare e mai sostituito prima del ko col Verona, è uscito per un sospetto stiramento al flessore della coscia destra. Oggi, con gli esami strumentali, se ne saprà di più, ma la sensazione generale in casa Milan è che Krunic tornerà dopo la sosta di ottobre, quando i rossoneri ospiteranno a San Siro il 22 la Juventus. Dunque, stante la situazione, Pioli confida entro domani di avere belle notizie sul fronte Calabria-Theo Hernandez, anche se Florenzi sabato contro i veneti è stato fra i migliori in campo. Ma al di là del recupero dei due esterni bassi titolari, che permetterebbero probabilmente al tecnico di tornare con maggiore serenità al 4-3-3 - con uno fra Adli e Reijnders al posto di Krunic; più il ritorno da titolare di Loftus-Cheek inizialmente in panchina col Verona -, è la tendenza di buona parte dell’organico a rimediare infortuni che preoccupa. Lo stesso Calabria, ora fermo per un lieve problema traumatico, durante la preparazione a fine luglio si era fermato per due settimane a causa di un affaticamento alla coscia destra. E nella testa di tutti rimangono i tanti periodi della scorsa stagione in cui Pioli ha dovuto fare i conti con tantissime assenze, spesso in contemporanea, che hanno condizionato scelte e a volte le partite. Scorrendo le schede vita dei giocatori rossoneri, sono pochi quelli che, restando alla sola annata ’22-23, si sono salvati da lesioni muscolari o stop traumatici che li hanno costretti a rimanere ai box per almeno due-tre settimane. Da Maignan - 5 mesi per due brutti infortuni al polpaccio - a Ibrahimovic, sono finiti in infermeria per 15-20 o più giorni Tomori, Kjaer, Kalulu, Calabria, Florenzi, Theo Hernandez, Ballo-Touré, Krunic, Saelemaekers, Messias, Rebic e Origi. E pure nelle stagioni precedenti della gestione Pioli, la situazione non era migliore, soprattutto in questo primo semestre. Un problema di preparazione? Di gestione fra una partita e l'altra? Difficile dirlo, di certo a Milanello da anni si convive col problema infortuni.
Se ogni partita è una battaglia non possiamo che contare morti e feriti.
 

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Il centrocampista bosniaco, finora sempre in campo da titolare e mai sostituito prima del ko col Verona, è uscito per un sospetto stiramento al flessore della coscia destra. Oggi, con gli esami strumentali, se ne saprà di più, ma la sensazione generale in casa Milan è che Krunic tornerà dopo la sosta di ottobre, quando i rossoneri ospiteranno a San Siro il 22 la Juventus. Dunque, stante la situazione, Pioli confida entro domani di avere belle notizie sul fronte Calabria-Theo Hernandez, anche se Florenzi sabato contro i veneti è stato fra i migliori in campo. Ma al di là del recupero dei due esterni bassi titolari, che permetterebbero probabilmente al tecnico di tornare con maggiore serenità al 4-3-3 - con uno fra Adli e Reijnders al posto di Krunic; più il ritorno da titolare di Loftus-Cheek inizialmente in panchina col Verona -, è la tendenza di buona parte dell’organico a rimediare infortuni che preoccupa. Lo stesso Calabria, ora fermo per un lieve problema traumatico, durante la preparazione a fine luglio si era fermato per due settimane a causa di un affaticamento alla coscia destra. E nella testa di tutti rimangono i tanti periodi della scorsa stagione in cui Pioli ha dovuto fare i conti con tantissime assenze, spesso in contemporanea, che hanno condizionato scelte e a volte le partite. Scorrendo le schede vita dei giocatori rossoneri, sono pochi quelli che, restando alla sola annata ’22-23, si sono salvati da lesioni muscolari o stop traumatici che li hanno costretti a rimanere ai box per almeno due-tre settimane. Da Maignan - 5 mesi per due brutti infortuni al polpaccio - a Ibrahimovic, sono finiti in infermeria per 15-20 o più giorni Tomori, Kjaer, Kalulu, Calabria, Florenzi, Theo Hernandez, Ballo-Touré, Krunic, Saelemaekers, Messias, Rebic e Origi. E pure nelle stagioni precedenti della gestione Pioli, la situazione non era migliore, soprattutto in questo primo semestre. Un problema di preparazione? Di gestione fra una partita e l'altra? Difficile dirlo, di certo a Milanello da anni si convive col problema infortuni.
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malos

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Il centrocampista bosniaco, finora sempre in campo da titolare e mai sostituito prima del ko col Verona, è uscito per un sospetto stiramento al flessore della coscia destra. Oggi, con gli esami strumentali, se ne saprà di più, ma la sensazione generale in casa Milan è che Krunic tornerà dopo la sosta di ottobre, quando i rossoneri ospiteranno a San Siro il 22 la Juventus. Dunque, stante la situazione, Pioli confida entro domani di avere belle notizie sul fronte Calabria-Theo Hernandez, anche se Florenzi sabato contro i veneti è stato fra i migliori in campo. Ma al di là del recupero dei due esterni bassi titolari, che permetterebbero probabilmente al tecnico di tornare con maggiore serenità al 4-3-3 - con uno fra Adli e Reijnders al posto di Krunic; più il ritorno da titolare di Loftus-Cheek inizialmente in panchina col Verona -, è la tendenza di buona parte dell’organico a rimediare infortuni che preoccupa. Lo stesso Calabria, ora fermo per un lieve problema traumatico, durante la preparazione a fine luglio si era fermato per due settimane a causa di un affaticamento alla coscia destra. E nella testa di tutti rimangono i tanti periodi della scorsa stagione in cui Pioli ha dovuto fare i conti con tantissime assenze, spesso in contemporanea, che hanno condizionato scelte e a volte le partite. Scorrendo le schede vita dei giocatori rossoneri, sono pochi quelli che, restando alla sola annata ’22-23, si sono salvati da lesioni muscolari o stop traumatici che li hanno costretti a rimanere ai box per almeno due-tre settimane. Da Maignan - 5 mesi per due brutti infortuni al polpaccio - a Ibrahimovic, sono finiti in infermeria per 15-20 o più giorni Tomori, Kjaer, Kalulu, Calabria, Florenzi, Theo Hernandez, Ballo-Touré, Krunic, Saelemaekers, Messias, Rebic e Origi. E pure nelle stagioni precedenti della gestione Pioli, la situazione non era migliore, soprattutto in questo primo semestre. Un problema di preparazione? Di gestione fra una partita e l'altra? Difficile dirlo, di certo a Milanello da anni si convive col problema infortuni.
Calabria si riposi pure, anche Mike si riprenda bene visto che quello di riserva finalmente non fa tremare i polsi.
 

Gamma

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Il centrocampista bosniaco, finora sempre in campo da titolare e mai sostituito prima del ko col Verona, è uscito per un sospetto stiramento al flessore della coscia destra. Oggi, con gli esami strumentali, se ne saprà di più, ma la sensazione generale in casa Milan è che Krunic tornerà dopo la sosta di ottobre, quando i rossoneri ospiteranno a San Siro il 22 la Juventus. Dunque, stante la situazione, Pioli confida entro domani di avere belle notizie sul fronte Calabria-Theo Hernandez, anche se Florenzi sabato contro i veneti è stato fra i migliori in campo. Ma al di là del recupero dei due esterni bassi titolari, che permetterebbero probabilmente al tecnico di tornare con maggiore serenità al 4-3-3 - con uno fra Adli e Reijnders al posto di Krunic; più il ritorno da titolare di Loftus-Cheek inizialmente in panchina col Verona -, è la tendenza di buona parte dell’organico a rimediare infortuni che preoccupa. Lo stesso Calabria, ora fermo per un lieve problema traumatico, durante la preparazione a fine luglio si era fermato per due settimane a causa di un affaticamento alla coscia destra. E nella testa di tutti rimangono i tanti periodi della scorsa stagione in cui Pioli ha dovuto fare i conti con tantissime assenze, spesso in contemporanea, che hanno condizionato scelte e a volte le partite. Scorrendo le schede vita dei giocatori rossoneri, sono pochi quelli che, restando alla sola annata ’22-23, si sono salvati da lesioni muscolari o stop traumatici che li hanno costretti a rimanere ai box per almeno due-tre settimane. Da Maignan - 5 mesi per due brutti infortuni al polpaccio - a Ibrahimovic, sono finiti in infermeria per 15-20 o più giorni Tomori, Kjaer, Kalulu, Calabria, Florenzi, Theo Hernandez, Ballo-Touré, Krunic, Saelemaekers, Messias, Rebic e Origi. E pure nelle stagioni precedenti della gestione Pioli, la situazione non era migliore, soprattutto in questo primo semestre. Un problema di preparazione? Di gestione fra una partita e l'altra? Difficile dirlo, di certo a Milanello da anni si convive col problema infortuni.
È un problema che ci portiamo dietro da anni, ed è imbarazzante che ancora continuiamo ad averlo senza un minimo miglioramento.

Non possiamo neanche parlare della fragilità die giocatori perché alcuni erano molto solidi prima del Milan (come lo stesso Maignan), è evidentemente un problema di preparazione e allenamenti.

Sono anni che gridiamo aiuto, ma non viene cambiato mai nulla.
 
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Il centrocampista bosniaco, finora sempre in campo da titolare e mai sostituito prima del ko col Verona, è uscito per un sospetto stiramento al flessore della coscia destra. Oggi, con gli esami strumentali, se ne saprà di più, ma la sensazione generale in casa Milan è che Krunic tornerà dopo la sosta di ottobre, quando i rossoneri ospiteranno a San Siro il 22 la Juventus. Dunque, stante la situazione, Pioli confida entro domani di avere belle notizie sul fronte Calabria-Theo Hernandez, anche se Florenzi sabato contro i veneti è stato fra i migliori in campo. Ma al di là del recupero dei due esterni bassi titolari, che permetterebbero probabilmente al tecnico di tornare con maggiore serenità al 4-3-3 - con uno fra Adli e Reijnders al posto di Krunic; più il ritorno da titolare di Loftus-Cheek inizialmente in panchina col Verona -, è la tendenza di buona parte dell’organico a rimediare infortuni che preoccupa. Lo stesso Calabria, ora fermo per un lieve problema traumatico, durante la preparazione a fine luglio si era fermato per due settimane a causa di un affaticamento alla coscia destra. E nella testa di tutti rimangono i tanti periodi della scorsa stagione in cui Pioli ha dovuto fare i conti con tantissime assenze, spesso in contemporanea, che hanno condizionato scelte e a volte le partite. Scorrendo le schede vita dei giocatori rossoneri, sono pochi quelli che, restando alla sola annata ’22-23, si sono salvati da lesioni muscolari o stop traumatici che li hanno costretti a rimanere ai box per almeno due-tre settimane. Da Maignan - 5 mesi per due brutti infortuni al polpaccio - a Ibrahimovic, sono finiti in infermeria per 15-20 o più giorni Tomori, Kjaer, Kalulu, Calabria, Florenzi, Theo Hernandez, Ballo-Touré, Krunic, Saelemaekers, Messias, Rebic e Origi. E pure nelle stagioni precedenti della gestione Pioli, la situazione non era migliore, soprattutto in questo primo semestre. Un problema di preparazione? Di gestione fra una partita e l'altra? Difficile dirlo, di certo a Milanello da anni si convive col problema infortuni.
Tognaccini il macellaio non c'è piu da anni.
Ora il problema è chiaramente lo staff atletico di Pioli e, temo, lo stesso approccio del mister: se conta di supplire alle sue lacune tattiche correndo 3 km a testa piu degli altri, è ovvio che i giocatori si usurino molto di più e gli infortuni muscolari vadano a valanga.
 
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