Milan e Inter: la prima difesa è l'attacco.

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Tuttosport: non passeranno alla storia del calcio come innovatori, ma Simone Inzaghi e Stefano Pioli hanno meriti oggettivi sulla partenza sprint di Inter e Milan. I due tecnici hanno resistito alle turbolenze di inizio 2023 e hanno lavorato in estate per costruire due squadre da scudetto. Inzaghi è rimasto fedele a se stesso, al suo amato 3-5-2, ma l’arrivo di un difensore come Pavard potrebbe allargare le soluzioni offensivi in fase di costruzione, così come l’innesto a sinistra di Carlos Augusto, più simile a Dimarco rispetto al “verticale” Gosens. Pioli, invece, ha cambiato. Il tecnico, presentando la stagione, aveva spiegato come la ricerca di novità fosse il sale del suo lavoro, per non annoiare i giocatori o se stesso. E così il Milan ha abbandonato il 4-2-3-1 con cui dall’estate 2020 in piena pandemia Covid iniziò la scalata culminata con lo scudetto del 2022, per passare a un più aggressivo, europeo e fluido 4-3-3. Il Milan di oggi impressiona per la fase offensiva, il tridente e gli inserimenti delle nuove mezzali Loftus-Cheek e Reijnders, ma è il lavoro dei terzini, Calabria e Theo Hernandez, che sta evolvendo sempre di più. Così come Bastoni continua a essere un fattore del gioco nerazzurro. Difensori, dunque, trasformati in "armi" per andare a segnare. Ecco dove Inzaghi e Pioli stanno facendo la differenza. Come detto, non saranno innovatori, non avranno inventato nulla di nuovo perché Guardiola è stato il primo a spostare i terzini a centrocampo o addirittura avanzare un centrale - vedi Stones la scorsa annata -; così come Gasperini con il suo 3-4-2-1 ha chiesto ai suoi braccetti difensivi di sganciarsi in avanti per andare a cercare la porta (Toloi il suo manifesto), ma è innegabile che le mosse degli allenatori delle due milanesi stiano creando dei grossi grattacapi agli allenatori avversari.


L'UOMO IN PIù
Restando in casa Inter, è ancora fresca la prestazione di Bastoni contro la Fiorentina. Il centrale azzurro per una mezzora ha pensato ad annullare il pericolo numero uno dei viola, Nico Gonzalez, ma poi è diventato l’uomo in più dei nerazzurri. A fine gara è stato il giocatore che ha avuto più passaggi chiave nella partita (5) e creato più occasioni da gol (5). Bastoni imposta, lancia - come non ricordare alcuni assist di 40-50 metri per Barella -, si sovrappone sulla sinistra, corre (10.7 km di media), crossa e calcia in porta. La differenza con Toloi nell’Atalanta sta soprattutto nella qualità: Bastoni, non a caso cresciuto a Bergamo, ha piedi e visione da centrocampista. E adesso Inzaghi potrebbe raddoppiare, visto che a destra, dove sta facendo benissimo Darmian, è arrivato un giocatore come Pavard, nato ed esploso come terzino di spinta, ma evoluto in centrale difensivo. Sarà un altro braccetto d'attacco? Senza dimenticare Acerbi, spesso pronto a sganciarsi dalla difesa per creare la superiorità numerica e costringere il centravanti di turno a inseguirlo.

DUE NUOVE MEZZALI
Sull'altra sponda del Naviglio, dall'anno scorso, Pioli ha iniziato a chiedere un lavoro differente ai due terzini. Per esempio già l'8 ottobre 2022 nel 2-0 casalingo contro la Juventus, Kalulu e Theo Hernandez si alzavano spesso al fianco di Bennacer, trasformando in fase offensiva il 4-2-3-1 in un 2-3-4-1. Terzini che anziché sovrapporsi sulle fasce ai due esterni, si accentrano nel ruolo di mezzala. E col 4-3-3 attuale questo movimento, spinge in avanti Loftus-Cheek e Reijnders, rendendo quindi la manovra rossonera assai avvolgente, ma ancora più offensiva rispetto all'aggiustamento tattico di dodici mesi fa: ora si assiste quasi a un 2-3-2-3, una versione moderna e rivisitata, ovviamente, del "Metodo WW" che 90 anni fa Pozzo utilizzò per vincere i primi Mondiali con l'Italia.
 

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Tuttosport: non passeranno alla storia del calcio come innovatori, ma Simone Inzaghi e Stefano Pioli hanno meriti oggettivi sulla partenza sprint di Inter e Milan. I due tecnici hanno resistito alle turbolenze di inizio 2023 e hanno lavorato in estate per costruire due squadre da scudetto. Inzaghi è rimasto fedele a se stesso, al suo amato 3-5-2, ma l’arrivo di un difensore come Pavard potrebbe allargare le soluzioni offensivi in fase di costruzione, così come l’innesto a sinistra di Carlos Augusto, più simile a Dimarco rispetto al “verticale” Gosens. Pioli, invece, ha cambiato. Il tecnico, presentando la stagione, aveva spiegato come la ricerca di novità fosse il sale del suo lavoro, per non annoiare i giocatori o se stesso. E così il Milan ha abbandonato il 4-2-3-1 con cui dall’estate 2020 in piena pandemia Covid iniziò la scalata culminata con lo scudetto del 2022, per passare a un più aggressivo, europeo e fluido 4-3-3. Il Milan di oggi impressiona per la fase offensiva, il tridente e gli inserimenti delle nuove mezzali Loftus-Cheek e Reijnders, ma è il lavoro dei terzini, Calabria e Theo Hernandez, che sta evolvendo sempre di più. Così come Bastoni continua a essere un fattore del gioco nerazzurro. Difensori, dunque, trasformati in "armi" per andare a segnare. Ecco dove Inzaghi e Pioli stanno facendo la differenza. Come detto, non saranno innovatori, non avranno inventato nulla di nuovo perché Guardiola è stato il primo a spostare i terzini a centrocampo o addirittura avanzare un centrale - vedi Stones la scorsa annata -; così come Gasperini con il suo 3-4-2-1 ha chiesto ai suoi braccetti difensivi di sganciarsi in avanti per andare a cercare la porta (Toloi il suo manifesto), ma è innegabile che le mosse degli allenatori delle due milanesi stiano creando dei grossi grattacapi agli allenatori avversari.


L'UOMO IN PIù
Restando in casa Inter, è ancora fresca la prestazione di Bastoni contro la Fiorentina. Il centrale azzurro per una mezzora ha pensato ad annullare il pericolo numero uno dei viola, Nico Gonzalez, ma poi è diventato l’uomo in più dei nerazzurri. A fine gara è stato il giocatore che ha avuto più passaggi chiave nella partita (5) e creato più occasioni da gol (5). Bastoni imposta, lancia - come non ricordare alcuni assist di 40-50 metri per Barella -, si sovrappone sulla sinistra, corre (10.7 km di media), crossa e calcia in porta. La differenza con Toloi nell’Atalanta sta soprattutto nella qualità: Bastoni, non a caso cresciuto a Bergamo, ha piedi e visione da centrocampista. E adesso Inzaghi potrebbe raddoppiare, visto che a destra, dove sta facendo benissimo Darmian, è arrivato un giocatore come Pavard, nato ed esploso come terzino di spinta, ma evoluto in centrale difensivo. Sarà un altro braccetto d'attacco? Senza dimenticare Acerbi, spesso pronto a sganciarsi dalla difesa per creare la superiorità numerica e costringere il centravanti di turno a inseguirlo.

DUE NUOVE MEZZALI
Sull'altra sponda del Naviglio, dall'anno scorso, Pioli ha iniziato a chiedere un lavoro differente ai due terzini. Per esempio già l'8 ottobre 2022 nel 2-0 casalingo contro la Juventus, Kalulu e Theo Hernandez si alzavano spesso al fianco di Bennacer, trasformando in fase offensiva il 4-2-3-1 in un 2-3-4-1. Terzini che anziché sovrapporsi sulle fasce ai due esterni, si accentrano nel ruolo di mezzala. E col 4-3-3 attuale questo movimento, spinge in avanti Loftus-Cheek e Reijnders, rendendo quindi la manovra rossonera assai avvolgente, ma ancora più offensiva rispetto all'aggiustamento tattico di dodici mesi fa: ora si assiste quasi a un 2-3-2-3, una versione moderna e rivisitata, ovviamente, del "Metodo WW" che 90 anni fa Pozzo utilizzò per vincere i primi Mondiali con l'Italia.
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L'UOMO IN PIù
Restando in casa Inter, è ancora fresca la prestazione di Bastoni contro la Fiorentina. Il centrale azzurro per una mezzora ha pensato ad annullare il pericolo numero uno dei viola, Nico Gonzalez, ma poi è diventato l’uomo in più dei nerazzurri. A fine gara è stato il giocatore che ha avuto più passaggi chiave nella partita (5) e creato più occasioni da gol (5). Bastoni imposta, lancia - come non ricordare alcuni assist di 40-50 metri per Barella -, si sovrappone sulla sinistra, corre (10.7 km di media), crossa e calcia in porta. La differenza con Toloi nell’Atalanta sta soprattutto nella qualità: Bastoni, non a caso cresciuto a Bergamo, ha piedi e visione da centrocampista. E adesso Inzaghi potrebbe raddoppiare, visto che a destra, dove sta facendo benissimo Darmian, è arrivato un giocatore come Pavard, nato ed esploso come terzino di spinta, ma evoluto in centrale difensivo. Sarà un altro braccetto d'attacco? Senza dimenticare Acerbi, spesso pronto a sganciarsi dalla difesa per creare la superiorità numerica e costringere il centravanti di turno a inseguirlo.

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Sull'altra sponda del Naviglio, dall'anno scorso, Pioli ha iniziato a chiedere un lavoro differente ai due terzini. Per esempio già l'8 ottobre 2022 nel 2-0 casalingo contro la Juventus, Kalulu e Theo Hernandez si alzavano spesso al fianco di Bennacer, trasformando in fase offensiva il 4-2-3-1 in un 2-3-4-1. Terzini che anziché sovrapporsi sulle fasce ai due esterni, si accentrano nel ruolo di mezzala. E col 4-3-3 attuale questo movimento, spinge in avanti Loftus-Cheek e Reijnders, rendendo quindi la manovra rossonera assai avvolgente, ma ancora più offensiva rispetto all'aggiustamento tattico di dodici mesi fa: ora si assiste quasi a un 2-3-2-3, una versione moderna e rivisitata, ovviamente, del "Metodo WW" che 90 anni fa Pozzo utilizzò per vincere i primi Mondiali con l'Italia.
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Restando in casa Inter, è ancora fresca la prestazione di Bastoni contro la Fiorentina. Il centrale azzurro per una mezzora ha pensato ad annullare il pericolo numero uno dei viola, Nico Gonzalez, ma poi è diventato l’uomo in più dei nerazzurri. A fine gara è stato il giocatore che ha avuto più passaggi chiave nella partita (5) e creato più occasioni da gol (5). Bastoni imposta, lancia - come non ricordare alcuni assist di 40-50 metri per Barella -, si sovrappone sulla sinistra, corre (10.7 km di media), crossa e calcia in porta. La differenza con Toloi nell’Atalanta sta soprattutto nella qualità: Bastoni, non a caso cresciuto a Bergamo, ha piedi e visione da centrocampista. E adesso Inzaghi potrebbe raddoppiare, visto che a destra, dove sta facendo benissimo Darmian, è arrivato un giocatore come Pavard, nato ed esploso come terzino di spinta, ma evoluto in centrale difensivo. Sarà un altro braccetto d'attacco? Senza dimenticare Acerbi, spesso pronto a sganciarsi dalla difesa per creare la superiorità numerica e costringere il centravanti di turno a inseguirlo.

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Sull'altra sponda del Naviglio, dall'anno scorso, Pioli ha iniziato a chiedere un lavoro differente ai due terzini. Per esempio già l'8 ottobre 2022 nel 2-0 casalingo contro la Juventus, Kalulu e Theo Hernandez si alzavano spesso al fianco di Bennacer, trasformando in fase offensiva il 4-2-3-1 in un 2-3-4-1. Terzini che anziché sovrapporsi sulle fasce ai due esterni, si accentrano nel ruolo di mezzala. E col 4-3-3 attuale questo movimento, spinge in avanti Loftus-Cheek e Reijnders, rendendo quindi la manovra rossonera assai avvolgente, ma ancora più offensiva rispetto all'aggiustamento tattico di dodici mesi fa: ora si assiste quasi a un 2-3-2-3, una versione moderna e rivisitata, ovviamente, del "Metodo WW" che 90 anni fa Pozzo utilizzò per vincere i primi Mondiali con l'Italia.

Addirittura paragoni con Pozzo, uno che ha vinto la metà dei titoli mondiali dei quali possiamo fregiarci, l'unico allenatore al mondo che è riuscito a vincerne due di seguito.
 
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