Potrei prendere pari pari le parole delle altre amichevoli, ma forse anche quelle della scorsa stagione: siamo l'impossibilità programmatica di fare calcio offensivo, palleggio, giro palla e transizione efficace.
La palla non esce, è inutile l'accanimento terapeutico per l'impostazione dal basso con questi uomini: possiamo anche sfangarla col passaggio dal portiere al centrale, possiamo anche miracolosamente sfangarla pure col passaggio del difensore ad altro (ma Romagnoli e le sue doti coi piedi sono uno dei più grandi casi di sopravvalutazione ed equivoco tecnico che viviamo sulla nostra pelle), ma poi possiamo stare certi che il terzo passaggio sarà sporco o non andrà a buon fine, perché i centrocampisti ed i terzini per un motivo o per un altro non hanno le basi tecniche per palleggiare con le giuste spaziature.
La cosa inquietante è che non possiamo nemmeno permetterci di cavalcare la transizione, perché mancano del tutto giocatori di gamba, corsa, progressione specie nel tridente offensivo in grado di dare un senso ad un eventuale sbocco negli spazi.
Se stanno tutti bene, siamo efficaci in contropiede, come quel famoso mese di grazia di Gattuso. Altrimenti non esistiamo nella proposta offensiva, siamo sterili, demineralizzati, strategicamente arrendevoli.
Nel dettaglio, Calhanoglu mezzala per me è fuori da ogni logica, non tanto e non solo perché fatica realmente a dare un senso all'impostazione, ma soprattutto per la totale incapacità nel capire dove stare in fase di non possesso, scoprendo con regolarità il settore e non strappando mai per recuperare lo schermo.
Il turco non ha la razionalità per valutare gli spazi, cambiare gioco, aprire gli spazi o gestire palla nel traffico da posizione centrale, caso mai agisce d'istinto anche di prima risolvendo magari l'uscita palla, ma non ha attitudine per quella regia costruttiva di cui abbiamo enorme bisogno.
Spiacente ma ribadisco il mio concetto storico: servivano un terzino sinistro deambulante, un regista serio e forse pure il suo cambio, due mezzali con un minimo di senso nel palleggio e nel raccordo, almeno due esterni offensivi con gamba, progressione, uno contro uno e doppia cifra assicurata in segnature, di cui uno in grado di giocare punta.
Al momento di quelle caselle richieste ne abbiamo occupate zero, e siamo qui a non far partire Bertolacci perché ci serve o a mettere Mauri in ballottaggio con Biglia e Locatelli per la prima giornata, mentre Calhanoglu gioca fuori ruolo e Borini diventa titolare, e Gonzalo salvaci tu (come non ha mai fatto in carriera).
Gattuso, che non amo affatto come allenatore, non è la causa dei problemi, ma l'unico che lucidamente col suo staff ha interpretato questi nostri limiti di rosa codificandoli nell'unico modo che conosce per vincere le partite: difesa bassa, spazi intasati, sacrificio di 11, di fatto brani di catenaccio, e poi speriamo di indovinare un corner o un tiro da fuori o una ripartenza.
Risultato? Dominati ed 1-0 per noi.
Tutto quello che non è mai stato il mio Milan nella mia storia rossonera. Più siamo brutti, più vinciamo.