Milan: allarme Leao. No rinnovo pre Mondiale. A gennaio resta.

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ilPresidente

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Come riportato dalla GDS in edicola, Maldini aveva dichiarato che il Milan avrebbe voluto rinnovare il contratto di Leao prima del Mondiale. Ma a due settimane dall'inizio della competizione, quel rinnovo non arriverà prima del Qatar. Il Milan e Rafa Leao in queste settimane si sono parlati. Meglio, il Milan ha parlato con i suoi agenti. Con Jorge Mendes, che lo ha seguito per anni, e con Ted Dimvula, l’avvocato francese che lo ha preso in procura nella prima parte del 2022. Dialoghi telefonici, non un vero incontro di persona al netto del meeting, tutto tranne che decisivo, del 18 ottobre a Casa Milan. E un incontro, al momento, non è previsto nemmeno per i prossimi 15 giorni. Rafa sta bene al Milan e resterebbe volentieri, ma le parti sono ancora lontane sulle condizioni di un rinnovo tra i più complicati di questi annifolli di calciomercato.Il Milan può arrivare a 6,5 milioni più bonus a campionato, molto più del milione e mezzo a stagione che Rafa prende ora. Leao però chiede qualcosa in più, soprattutto vorrebbe che il Milan risolvesse le pendenze con lo Sporting Lisbona, storia antica che ormai i milanisti - diventati studenti modello di diritto privato conoscono a memoria. I tribunali hanno stabilito cheRafa deve 16 milioni allo Sporting per la risoluzione unilaterale del contratto del 2018, saliti a 19 con gli interessi. Una cifra enorme per una vicenda complessa, forse troppo. La variabile impazzita, in questa storia, però parla arabo: è il Mondiale in Qatar. Ora, la Coppa del Mondo è piuttosto misteriosa di suo - invernale ma calda, con 32 nazionali ma senza l’Italia, con tante squadre forti ma nessuna favorita - e lo è ancora di più in chiave calciomercato.IlMondiale ametà stagione può influire immediatamente sul prezzo dei calciatori, considerato che: a) i club di Premier League hanno un potere d’acquisto quasi illimitato; b) a metà stagione molti possono avere la tentazione di rafforzarsi per rimediare a errori estivi; c) nel calcio di oggi ci sono proprietari che, diciamo, spendono in modo meno oculato rispetto al Milan. Se Leao diventasse uno degli uomini di copertina della Coppa del Mondo, il Milan finirebbe per ricevere più di qualche chiamata. Una, quasi sicuramente, con prefisso +44, dal Chelsea di Todd Boehly. Quante possibilità ci sono che Rafa diventi, proprio in Qatar, una stella mondiale? Beh, quelle possibilità sono in aumento. Diogo Jota, l’uomo con cui si giocava il posto in alto a sinistra nelle formazioni del Portogallo, si è infortunato: salterà il Mondiale. Fernando Santos per quella fascia può scegliere opzioni più conservative,ma la sceltapiùlogica è anche la più affascinante: Leao a sinistra, Cristiano Ronaldo attaccante centrale. La domanda centrale, a questo punto, rischia di diventare un’altra: che cosa farebbe il Milanincasodioffertamultimilionaria a gennaio,diciamopure in tripla cifra, oltre i 100 milioni? L’idea della dirigenza è chiara: rifiutarla. Il Milan vuole concludere la stagione con Leao e Rafa vuole restare al Milan fino a fine campionato. Una comune volontà che oggi è sicura. Tra due mesi, chissà: il Milan, storicamente, non ha mai nascosto di non poter mettere a rischio i conti per accontentare un singolo calciatore. Si vedrà, nel caso. La certezza, invece, è che l’ostacolo del rinnovo resta alto: oltre all’accordo sull’ingaggio, bisogna stringersi la mano sulla clausola da 150 milioni (la si abbassa?), sul ruolo degli agenti e della famiglia di Rafa (a chi si pagano le commissioni sul trasferimento?), ovviamente sul pagamento allo Sporting. Il Milan però è convinto che per un campione comeRafa non valgano le leggi del calciomercato dei... mortali, che il suo cartellino - a un anno dalla scadenza - non si deprezzerebbe particolarmente e anzi, resterebbe alto. Per questo, lo scenario è cambiato: oggi è più probabile che si decida tutto nel 2023. Quella sabbia della clessidra rischia di cadere fino alla primavera, magari fino all’estate, neanche fosse sabbia di una spiaggia.


Nel giallo Leao ci sono mille punti di domanda, continui colpi di scena e due certezze: il colpevole non è il maggiordomo e nel prologo, probabilmente, è contenuta anche la chiave per risolvere il mistero Rafa. L’antefatto Il nodo attorno al quale la trattativa si è ingarbugliata risale a quattro anni fa: Rafa, ai tempi promessa dello Sporting Lisbona, decide di rompere unilateralmente con il club che lo ha cresciuto e si imbarca su un aereo per Lilla. Lui e il Milan, ai tempi, non si sono neanche sfiorati, eppure quella svolta segnerà anche presente e futuro di Leao in rossonero. Perché la risoluzione del contratto con i biancoverdi, decisa in seguito all’aggressione di un gruppo di ultrà nel centro sportivo dello Sporting, è finita in Tribunale, e l’attaccante del Milan ha perso: condannato a risarcire la sua ex squadra per 16,5 milioni, che tra interessi e spese legali salgono a 19 milioni. Tra ricorsi, appelli e arbitrati, quella decisione è stata confermata in tutte le sedi giudiziarie portoghesi e, lo scorso maggio, il Tribunale di Milano ha definito tempi e modalità del pagamento: a Leao viene trattenuto il 20% dello stipendio ogni mese. Fanno 300mila euro all’anno in totale. Il nodo Proprio per questo, la questione relativa alla somma da ripagare al club di Lisbona — oggettivamente enorme — è diventata la variabile significativa, se non quella decisiva, di tutta la vicenda. Perché il concetto è semplice: chi vuole Leao con sé, che si tratti del Milan in ottica rinnovo o di un altro club che ha messo gli occhi su di lui (il Chelsea, ad esempio), dovrà risolvergli la grana Sporting. Il triangolo A complicare le cose, poi, ci sono gli attori entrati in gioco. Oltre a Rafael e al Milan, protagonisti scontati, “giocano” anche Antonio Leao (padre del giocatore), Jorge Mendes (ex agente del talento portoghese, attuale consigliere della famiglia nonché gestore dei contratti commerciali di Rafa) e Ted Dimvula, avvocato francese che a marzo ha siglato un accordo con la famiglia di Leao per gestirne la procura fino al 2024. Un triangolo i cui confini non sono mai stati messi davvero a fuoco e che per questo ha generato più di un equivoco. L’ultimo? Il vertice di metà ottobre a Casa Milan: quel pomeriggio a Milano erano attesi Leao Senior, Dimvula e lo stesso Mendes, ma Maldini e Massara hanno finito per confrontarsi solo con il legale. Occhio alle prossime puntate: di qui a giugno può succedere di tutto.
Incredibile amici (cit.)
Leao non rinnova!

Inaspettato direi

Potrebbe rinnovare - forse - solo se avesse un problema di salute

andrà via a zero come Bennacer
Non abbiamo soldi per Leao e Bennacer, non li accontenteranno mai

E qui poi ci divideremo in due ali di folla plaudenti perché il Milan arriverà tra le prime 4
 
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Io giuro che tutte queste discussioni non le capisco. Do per scontato che il Milan sappia da mesi quanto vuole Leao per rinnovare. Non firma? Evidentemente quei soldi non vogliono darglieli. Possono fare tutti i ricami che vogliono...
gli incontri, i summit, le situazioni complicate, i rilanci...................

ahahahah lui vuole X, glieli dai o no. tutto qui.
 

Mauricio

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E quindi?Sempre 7 chiederebbe più la multa pagata Se invece lo gioca bene chiederà 10,in ogni caso è andato.Solo i polli potevano pensare che Mendes avrebbe trattato prima del mondiale.
Esatto, hai ragione. Ma forse la dirigenza, nelle parole di Maldini, gli hanno dato un ultimatum per la firma. Se non arriva, proveranno a cederlo nel 2023. Ma se lui si opporrà (praticamente certo), dovrebbero metterlo in panchina un anno. Tanto di stipendio prende praticamente come Krunic.
 

Ragnet_7

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A questo punto speriamo che faccia un gran mondiale e che a Gennaio inizi l'asta per portarlo a casa
 
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Incredibile amici (cit.)
Leao non rinnova!

Inaspettato direi

Potrebbe rinnovare - forse - solo se avesse un problema di salute

andrà via a zero come Bennacer
Non abbiamo soldi per Leao e Bennacer, non li accontenteranno mai

E qui poi ci divideremo in due ali di folla plaudenti perché il Milan arriverà tra le prime 4
Non è che non abbiamo soldi per i loro rinnovi, ma è la politica societaria.
Se inizi a dare stipendi più alti anche gli altri chiederanno di più.
Secondo me se si vuole alzare l'asticella bisogna avere la possibilità di tenere i migliori, se le loro richieste sono ragionevoli. In caso contrario venderli, non perderli a zero.

La verità la sanno solo gli interessati.
Il punto è che se Leao rinnova non è che per forza deve stare da noi 4/5 anni, può andare comunque in premier prima o poi.
Per accontentare tutti si potrebbe mettere una clausola più abbordabile.

Innanzitutto bisognerebbe capire le motivazioni del ragazzo, sono solo questioni economiche oppure vuole provare nuove esperienze?
 

Mika

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Come riportato dalla GDS in edicola, Maldini aveva dichiarato che il Milan avrebbe voluto rinnovare il contratto di Leao prima del Mondiale. Ma a due settimane dall'inizio della competizione, quel rinnovo non arriverà prima del Qatar. Il Milan e Rafa Leao in queste settimane si sono parlati. Meglio, il Milan ha parlato con i suoi agenti. Con Jorge Mendes, che lo ha seguito per anni, e con Ted Dimvula, l’avvocato francese che lo ha preso in procura nella prima parte del 2022. Dialoghi telefonici, non un vero incontro di persona al netto del meeting, tutto tranne che decisivo, del 18 ottobre a Casa Milan. E un incontro, al momento, non è previsto nemmeno per i prossimi 15 giorni. Rafa sta bene al Milan e resterebbe volentieri, ma le parti sono ancora lontane sulle condizioni di un rinnovo tra i più complicati di questi annifolli di calciomercato.Il Milan può arrivare a 6,5 milioni più bonus a campionato, molto più del milione e mezzo a stagione che Rafa prende ora. Leao però chiede qualcosa in più, soprattutto vorrebbe che il Milan risolvesse le pendenze con lo Sporting Lisbona, storia antica che ormai i milanisti - diventati studenti modello di diritto privato conoscono a memoria. I tribunali hanno stabilito cheRafa deve 16 milioni allo Sporting per la risoluzione unilaterale del contratto del 2018, saliti a 19 con gli interessi. Una cifra enorme per una vicenda complessa, forse troppo. La variabile impazzita, in questa storia, però parla arabo: è il Mondiale in Qatar. Ora, la Coppa del Mondo è piuttosto misteriosa di suo - invernale ma calda, con 32 nazionali ma senza l’Italia, con tante squadre forti ma nessuna favorita - e lo è ancora di più in chiave calciomercato.IlMondiale ametà stagione può influire immediatamente sul prezzo dei calciatori, considerato che: a) i club di Premier League hanno un potere d’acquisto quasi illimitato; b) a metà stagione molti possono avere la tentazione di rafforzarsi per rimediare a errori estivi; c) nel calcio di oggi ci sono proprietari che, diciamo, spendono in modo meno oculato rispetto al Milan. Se Leao diventasse uno degli uomini di copertina della Coppa del Mondo, il Milan finirebbe per ricevere più di qualche chiamata. Una, quasi sicuramente, con prefisso +44, dal Chelsea di Todd Boehly. Quante possibilità ci sono che Rafa diventi, proprio in Qatar, una stella mondiale? Beh, quelle possibilità sono in aumento. Diogo Jota, l’uomo con cui si giocava il posto in alto a sinistra nelle formazioni del Portogallo, si è infortunato: salterà il Mondiale. Fernando Santos per quella fascia può scegliere opzioni più conservative,ma la sceltapiùlogica è anche la più affascinante: Leao a sinistra, Cristiano Ronaldo attaccante centrale. La domanda centrale, a questo punto, rischia di diventare un’altra: che cosa farebbe il Milanincasodioffertamultimilionaria a gennaio,diciamopure in tripla cifra, oltre i 100 milioni? L’idea della dirigenza è chiara: rifiutarla. Il Milan vuole concludere la stagione con Leao e Rafa vuole restare al Milan fino a fine campionato. Una comune volontà che oggi è sicura. Tra due mesi, chissà: il Milan, storicamente, non ha mai nascosto di non poter mettere a rischio i conti per accontentare un singolo calciatore. Si vedrà, nel caso. La certezza, invece, è che l’ostacolo del rinnovo resta alto: oltre all’accordo sull’ingaggio, bisogna stringersi la mano sulla clausola da 150 milioni (la si abbassa?), sul ruolo degli agenti e della famiglia di Rafa (a chi si pagano le commissioni sul trasferimento?), ovviamente sul pagamento allo Sporting. Il Milan però è convinto che per un campione comeRafa non valgano le leggi del calciomercato dei... mortali, che il suo cartellino - a un anno dalla scadenza - non si deprezzerebbe particolarmente e anzi, resterebbe alto. Per questo, lo scenario è cambiato: oggi è più probabile che si decida tutto nel 2023. Quella sabbia della clessidra rischia di cadere fino alla primavera, magari fino all’estate, neanche fosse sabbia di una spiaggia.


Nel giallo Leao ci sono mille punti di domanda, continui colpi di scena e due certezze: il colpevole non è il maggiordomo e nel prologo, probabilmente, è contenuta anche la chiave per risolvere il mistero Rafa. L’antefatto Il nodo attorno al quale la trattativa si è ingarbugliata risale a quattro anni fa: Rafa, ai tempi promessa dello Sporting Lisbona, decide di rompere unilateralmente con il club che lo ha cresciuto e si imbarca su un aereo per Lilla. Lui e il Milan, ai tempi, non si sono neanche sfiorati, eppure quella svolta segnerà anche presente e futuro di Leao in rossonero. Perché la risoluzione del contratto con i biancoverdi, decisa in seguito all’aggressione di un gruppo di ultrà nel centro sportivo dello Sporting, è finita in Tribunale, e l’attaccante del Milan ha perso: condannato a risarcire la sua ex squadra per 16,5 milioni, che tra interessi e spese legali salgono a 19 milioni. Tra ricorsi, appelli e arbitrati, quella decisione è stata confermata in tutte le sedi giudiziarie portoghesi e, lo scorso maggio, il Tribunale di Milano ha definito tempi e modalità del pagamento: a Leao viene trattenuto il 20% dello stipendio ogni mese. Fanno 300mila euro all’anno in totale. Il nodo Proprio per questo, la questione relativa alla somma da ripagare al club di Lisbona — oggettivamente enorme — è diventata la variabile significativa, se non quella decisiva, di tutta la vicenda. Perché il concetto è semplice: chi vuole Leao con sé, che si tratti del Milan in ottica rinnovo o di un altro club che ha messo gli occhi su di lui (il Chelsea, ad esempio), dovrà risolvergli la grana Sporting. Il triangolo A complicare le cose, poi, ci sono gli attori entrati in gioco. Oltre a Rafael e al Milan, protagonisti scontati, “giocano” anche Antonio Leao (padre del giocatore), Jorge Mendes (ex agente del talento portoghese, attuale consigliere della famiglia nonché gestore dei contratti commerciali di Rafa) e Ted Dimvula, avvocato francese che a marzo ha siglato un accordo con la famiglia di Leao per gestirne la procura fino al 2024. Un triangolo i cui confini non sono mai stati messi davvero a fuoco e che per questo ha generato più di un equivoco. L’ultimo? Il vertice di metà ottobre a Casa Milan: quel pomeriggio a Milano erano attesi Leao Senior, Dimvula e lo stesso Mendes, ma Maldini e Massara hanno finito per confrontarsi solo con il legale. Occhio alle prossime puntate: di qui a giugno può succedere di tutto.
Ma tutti i giorni un articolo scrivono? :) Il 31 giugno scadono i contratti di 6 giocatori dell'Inter di cui uno titolarissimo. Se ne sono accorti?
 
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