Mihajlovic:"Berlusconi venne a dirmi di non far giocare Donnarumma".

Casnop

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Auto-indulgente quanto si vuole, sono d'accordo, ma sottolinea quanto Montella stia beneficiando (parlando appunto di coincidenze) del vuoto di potere e della provvidenziale assenza dell'ex presidente, a mio parere la madre di tutti i mali degli ultimi anni. Finalmente voltiamo pagina.
Quella che tu rappresenti temo che sarà una condizione temporanea e contingente alla attuale fase di passaggio di consegne tra una proprietà e l'altra, l'avvento dei nuovi amministratori riporterà alla situazione di pressione sulla gestione tecnica della squadra, normale e consueta in un grande club, viepiù a misura degli investimenti effettuati. Siamo alle solite: certi fatti esistono, la differenza la fa la risposta che diamo ad essi. La storia dei Sacchi, Capello, Ancelotti, da un lato, dei Zaccheroni, Leonardo, Inzaghi e Mihajlović, dall'altro, lo dimostra. La stagione più difficile di Montella non sarà questa, dove sta facendo bene con mezzi limitati, ma la prossima, fare non male con mezzi certamente diversi. Ma comunque riconoscimento ed omaggio alla grande onestà intellettuale e rigore morale di Sinisa nella sua esperienza al Milan: ha fatto il massimo in una situazione delicata. :sisi:
 

koti

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Rivelazioni di Sinisa Mihajlovic sul Milan, su Berlusconi e Donnarumma nell'intervista concessa al Corriere della Sera. Ecco le parole del tecnico del Torino:"Donnarumma? Ha esordito tra i dubbi di tutti perché c’era Diego Lopez e lui aveva 16 anni e mezzo. Adesso è in Nazionale e non so nemmeno se ha un prezzo: resterà una mia soddisfazione. Io non faccio esordire un giovane solo perché mi mancano gli altri: se mi convinco, gioca anche se ho tutti a disposizione. Il Milan è stato in un momento difficile sin dall’inizio. Abbiamo perso tempo le prime 7-8 partite perché abbiamo giocato con il 4-3-1-2, come voleva il presidente Berlusconi, anche se si capiva che non era il modulo adatto. Dopo la partita con il Napoli ho detto “basta, vado di testa mia”: se mi manda via, muoio con le mie
idee. E i risultati hanno cominciato a venire. Lo stesso è successo con Donnarumma. La settimana dell’esordio, Berlusconi è venuto due volte a Milanello per convincermi a mettere Diego Lopez. Gli ho detto che aveva due possibilità: mandarmi via e mettere Diego Lopez, tenermi e vedere in porta Donnarumma. Lui mi ha tenuto, per fortuna sua. Per me è stato un onore conoscere Berlusconi e lo ringrazierò sempre. Diciamo che per 29 anni su 30 è stato il più grande presidente di calcio di tutti i tempi. Il 30° è stato il mio anno. Cosa si è rotto? Non so. Loro mi avevano preso perché ho personalità e io sono riuscito a ridare le regole e la cultura del lavoro che erano venute molto, molto meno. Tanto è vero che nessuno ha mai sgarrato e anche gli infortuni sono calati. Penso che si debba considerare tutto quello che è successo per dare un giudizio: il tempo perso all’inizio; l’esonero dopo la partita con la Juve, la migliore che abbiamo giocato; il fatto che ho lasciato il Milan in finale di Coppa Italia e in Europa League e sappiamo com’è andata a finire; l’esordio di Donnarumma. Romagnoli che non sarebbe mai venuto a Milano senza di me, perché nessuno voleva spendere 25 milioni: quella cifra era esagerata allora, ma in prospettiva non lo era. Anche quella volta ho convinto il presidente. Lui diceva che era troppo caro, io gli ho detto: pres facciamo così, se quando vorrà rivendere Romagnoli lo fa per meno di 25 milioni la differenza la metto io; se lo vende a di più facciamo a metà. Mi sembra sia arrivata un’offerta dal Chelsea per il doppio. E poi Niang: con me ha giocato titolare, mi sono esposto io per non farlo vendere a gennaio, perché doveva andare al Leicester. Senza questi tre giocatori, il Milan oggi sarebbe meno forte. E meno ricco. L’unica cosa che mi rode è di non aver potuto giocare la finale di Coppa Italia, perché non c’è la controprova ma penso che con me in panchina potevamo vincere, visto come ha giocato la Juve. Non mi è stato permesso, ma sono esperienze che fanno crescere. Anche se io avevo già deciso di andare via anche se non mi avessero cacciato. Non potevo fare un altro anno così. Galliani? mi ha aiutato tanto. E' un grande e spero che non lasci il calcio. Lo considero un amico.

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Altro che Montella, il nostro più grande acquisto è stato liberarci di quel vecchio rimbambito. Come aver vinto un miliardo di euro alla lotteria.
 

hiei87

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Un grande. Tolte le ultime due righe, dice quello che tutti abbiamo pensato durante la scorsa stagione. Fa bene a togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
 

Giangy

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Ottimo Sinisa!! Uno che aveva scelto Brocchi, ultimamente era evidente che non capiva più nulla di calcio... da quando ero tornato a Milanello, a occuparsi del Milan, mi sa che la formazione, e mercato era dettata da lui, e Brocchi era quasi pilotato dal nano.
 

Jackdvmilan

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Grande Sinisa! Come al solito esiste qualcuno che non pensa solo a leccare ma dice come stanno le cose!! Incompetente di un vecchiaccio, da mani nei capelli queste dichiarazioni....ok qualche illuminazione l'ha avuta è innegabile, ma facile passare per grande intenditore mettendo valanghe di soldi e prendendo i più forti ;)
 

tifoso evorutto

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Riconosco tutti i meriti che Miha si auto assegna nell'intervista,
però, come detto da altri, non fa cenno ai suoi non pochi errori dell'anno passato,

Suso era già più forte di Honda, ma anche lo stesso Cerci se meglio gestito,

Montella sta dimostrando che due schemi in croce in possono insegnare anche a dei scappati di casa,

La totale mancanza di incisività, il Milan di Montella pur subendo spesso le avversarie, costruisce sempre qualcosa,

il suo Milan collezionava partite senza una minima occasione da gol... soprattutto contro le provinciali
 

Ragnet_7

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Sapevo che prima o poi avrebbe parlato Sinisa , del resto è sempre stato uno che non le manda a dire. Certo che però come faceva il lecchino lui durante la sua panchina nemmeno Inzaghi. Ora è facile parlare male, se sei un uomo come ti definisci con gran carattere le prime 7-8 giornate non giocavi con il modulo presidenziale, ma imponevi da subito le tue idee. Da che esiste il mondo i presidenti fanno i presidenti e gli allenatori (che hanno studiato per diventarlo) fanno gli allenatori. Solo il nostro ha manie di grandezza senza capirci però nulla. Su Donnarumma giusto prendersi i meriti perchè ha avuto un coraggio da leone, rischiava veramente il linciaggio ed ha avuto ragione; su Romagnoli anche mi sento di ringraziare lui perchè a quelle cifre non lo si sarebbe preso senza le sue pressioni e abbiamo tutti sotto gli occhi Alessio che giocatore sta diventando. Per il resto non ti perdono gli infiniti punti persi con le piccole , con prestazioni indecenti a dir poco, ma ti chiedo scusa a nome di tutti i milanisti per questa società scellerata che non ti ha permesso di lavorare con tranquillità , ti ha messo in discussione praticamente ogni settimana e soprattutto perchè non ti ha permesso di giocarti una finale che ti eri guadagnato mettendo in panchina un fantoccio alto 1 metro e 50.
 
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