Il Gazzettino: Mestre è stata ripulita, ma il racket della droga prosegue. La mafia nigeriana, capeggiata dal boss Kenneth Ighodaro, ha spostato le basi poco vicino: a Marghera, in zona industriale, e a Quarto d'Altino, la stazione più vicina a quella di Mestre. L'intenzione della polizia adesso è quella di intensificare i controlli già da queste ore per debellare il fenomeno alla radice. Un'altra zona è quella del Parco della Bissuola, qui però i nigeriani smerciano solamente Marijuana, più facile da nascondere tra siepi e alberi.
La mafia nigeriana del Veneziano affonda le sue radici in una confraternita esoterica, che ha messo le sue basi anche in Italia: la confraternita dell'Aquila. Questa setta da circa 3 anni si è specializzata nello spaccio di stupefacenti nel territorio del Veneto utilizzando come base Mestre. Una delle caratteristiche di questa setta è quella di praticare riti voodoo, e non solo con connazionali come vittime sacrificali ma anche e soprattutto con autoctoni italiani.
Nel frattempo, il sindaco di Venezia, Brugnaro ha ringraziato le istituzioni e in particolare Salvini, affermando che bisogna smettere di essere dei finti buonisti, giocando sulla pelle e le case dei cittadini, ma affrontare le situazioni con coraggio.