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Il 14 marzo, durante un controllo alla stazione Cadorna, un giovane aveva dichiarato agli agenti di essere di ritorno a casa dopo un turno in negozio.
Dieci giorni dopo nel corso di una verifica un agente, contattato il datore di lavoro, scopre che il 24enne quel giorno non era di turno.
Processo con rito abbreviato e assoluzione in udienza preliminare perchè il fatto non sussiste, infatti non esiste obbligo di dichiarare la verità.
Il GUP concorda con la procura:
"Un simile obbligo di riferire la verità non è previsto da alcuna norma di legge
Anche se tale legge esistesse, sarebbe comunque in palese contrasto con il diritto di difesa del singolo previsto dalla Costituzione"
Il giovane dunque non pagherà oltre duemila euro di multa
Ansa
Dieci giorni dopo nel corso di una verifica un agente, contattato il datore di lavoro, scopre che il 24enne quel giorno non era di turno.
Processo con rito abbreviato e assoluzione in udienza preliminare perchè il fatto non sussiste, infatti non esiste obbligo di dichiarare la verità.
Il GUP concorda con la procura:
"Un simile obbligo di riferire la verità non è previsto da alcuna norma di legge
Anche se tale legge esistesse, sarebbe comunque in palese contrasto con il diritto di difesa del singolo previsto dalla Costituzione"
Il giovane dunque non pagherà oltre duemila euro di multa
Ansa