Il problema l’ho già detto in un altro thread: la società va avanti a gallianate, operazioni del condor su obbiettivi che non hanno nulla a che vedere con l’idea di calcio che ha l’allenatore.
Da che mondo è mondo, è l’allenatore che plasma la squadra che va in campo, non il DS.
Quindi la dirigenza ha il dovere, se crede ancora in Pioli e nella sua visione, di fare un mercato consono a quelle che sono le esigenze dell’allenatore.
Abbiamo dato abbastanza con i feticci dei dirigenti.
Poi, se invece Pioli (che è comunque un allenatore mediocre, ricordiamolo) non piace, lo si esonera e basta.
Però, poi la squadra andrà rivista nell’ottica di chi siederà sulla panchina.
Questa storia dell’allenatore che deve subire le scelte della dirigenza e dire pure grazie, non sta in cielo né in terra. È roba da provinciali o da Juventus.
I grandi allenatori scelgono LORO chi deve indossare la maglia.
Provate ad andare da Conte, da Ancelotti o da qualcuno di quel livello a dire che deve fare le nozze coi fichi secchi. Minimo vi sputa in un occhio.