Maldini:"Crisi Milan colpa anche di Berlusconi".

Mr. Canà

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redondo non lo discuto. kaka non era un campione, pirlo non era nessuno, gilardino per carità di dio.. gli ultimi furono nesta e stam..

Senza nessuna intenzione di far polemica, però se Pirlo non era nessuno noi eravamo dei pirla dato che lo pagammo 35 miliardi!

E poi come fai a sorvolare su Inzaghi e Rui Costa? Se non erano campioni loro... Su Gilardino ho dettagliato, all'epoca era senza dubbio l'attaccante italiano più promettente (non per nulla costò 25M di euro, 13 anni fa... ad oggi sarebbe come comprare un Belotti al prezzo che chiede Cairo).
 

sballotello

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Senza nessuna intenzione di far polemica, però se Pirlo non era nessuno noi eravamo dei pirla dato che lo pagammo 35 miliardi!

E poi come fai a sorvolare su Inzaghi e Rui Costa? Se non erano campioni loro... Su Gilardino ho dettagliato, all'epoca era senza dubbio l'attaccante italiano più promettente (non per nulla costò 25M di euro, 13 anni fa... ad oggi sarebbe come comprare un Belotti al prezzo che chiede Cairo).

il senso era dell'acquisto di campioni, non di giovani. Redondo, Rui e Inzaghi , l'anno di nesta e poi stam. Alla fine son state solo 3 sessioni di mercato con il campione. il resto era o dei giovani o robaccia. Ti ricordo che per 10 anni abbiamo sempre giocato con gli stessi infatti.
 

Giangy

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Ancora Paolo Maldini, intervistato da Radio 24. Ecco le dichiarazioni complete dell'ex capitano rossonero sulla situazione del Milan:"Non so quando il Milan potrà tornare grande, ma le premesse di questo nuovo progetto non mi sembrano promettenti. quindi purtroppo bisogna aspettare. Questa cosa è partita già col Milan di Berlusconi, non è un problema solo della nuova dirigenza, il problema è che più si aspetta più la vetta è lontana e più anni ci metti a raggiungerla. Poi la cultura che avevi la perdi e gli investimenti che devi fare ogni anno si raddoppiano. Secondo me cinque anni fa, sei anni fa il Milan era lì tra le prime cinque in Europa, piano piano vai giù e gli investimenti che avresti dovuto fare allora, adesso sono decuplicati".

Non ha tutti torti... la ridimensione è iniziata appunto nel 2011/12, Pirlo venduto alla Juventus, l’addio delle bandiere e poi le varie cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic, poi ogni anno sempre più in basso. Io non so se abbiamo toccato il fondo due anni fa con Brocchi allenatore o se ci sarà ancora molta strada da fare... in effetti un po’ la colpa se siamo in questa situazione ha ragione Paolo che è anche colpa del nano.
 
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Insomma, qualcuno arrivò. A parte i campioni solo nei prezzi, tipo Roque Junior o Redondo (costati la bellezza di 55 miliardi), arrivò anche gente del calibro di Pirlo, Rui Costa, Inzaghi, Nesta... senza dimenticare uno sconosciuto Kakà e Gilardino, che all'epoca era il miglior giovane italiano.

È proprio la parola “miliardi” il centro di tutto, quando si pagava in lire potevamo permetterci Di strappare i campioni già affermati a peso d’oro
Non solo il Milan, tutta la serie A poteva comprare i campioni.
Con l’euro la situazione economica è cambiata, e non solo nel calcio
 
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Non ha tutti torti... la ridimensione è iniziata appunto nel 2011/12, Pirlo venduto alla Juventus, l’addio delle bandiere e poi le varie cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic, poi ogni anno sempre più in basso. Io non so se abbiamo toccato il fondo due anni fa con Brocchi allenatore o se ci sarà ancora molta strada da fare... in effetti un po’ la colpa se siamo in questa situazione ha ragione Paolo che è anche colpa del nano.

L’inizio del ridimensionamento ha un nome e cogome: Andriy Schevcenko .
La sua cessione al Chelsea , maldestramente cauffata da trasferimento per motivi famigliari (la storia fece giustizia) fu l’inizio della politica “una cessione all’anno toglie il bilancio dall’affanno”.

Ricordo che quell’anno, causa calciopoli, la Juve mise in saldo tra gli altri: Ibrahimovic, Thuram, Cannavaro, Vieira, Zambrotta.... noi avevamo il tesoretto di svhevcenko (45 milioni, all’epoca tantissima roba) piú “il solito budget”. Avevamo anche ceduto Vogel, Rui Costa e Stam, liberando moltissimo spazio salariale..... comprammo.............. ricordate?.....

Olivera al 31 agosto!

Quello é l’inizio della fine senza se e senza ma.
 

tonilovin93

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L’inizio del ridimensionamento ha un nome e cogome: Andriy Schevcenko .
La sua cessione al Chelsea , maldestramente cauffata da trasferimento per motivi famigliari (la storia fece giustizia) fu l’inizio della politica “una cessione all’anno toglie il bilancio dall’affanno”.

Ricordo che quell’anno, causa calciopoli, la Juve mise in saldo tra gli altri: Ibrahimovic, Thuram, Cannavaro, Vieira, Zambrotta.... noi avevamo il tesoretto di svhevcenko (45 milioni, all’epoca tantissima roba) piú “il solito budget”. Avevamo anche ceduto Vogel, Rui Costa e Stam, liberando moltissimo spazio salariale..... comprammo.............. ricordate?.....

Olivera al 31 agosto!

Quello é l’inizio della fine senza se e senza ma.

Ibra era praticamente preso ma scelse l. Inter
 
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Ancora Paolo Maldini, intervistato da Radio 24. Ecco le dichiarazioni complete dell'ex capitano rossonero sulla situazione del Milan:"Non so quando il Milan potrà tornare grande, ma le premesse di questo nuovo progetto non mi sembrano promettenti. quindi purtroppo bisogna aspettare. Questa cosa è partita già col Milan di Berlusconi, non è un problema solo della nuova dirigenza, il problema è che più si aspetta più la vetta è lontana e più anni ci metti a raggiungerla. Poi la cultura che avevi la perdi e gli investimenti che devi fare ogni anno si raddoppiano. Secondo me cinque anni fa, sei anni fa il Milan era lì tra le prime cinque in Europa, piano piano vai giù e gli investimenti che avresti dovuto fare allora, adesso sono decuplicati".

Pienamente d’accordo con Maldini, rispecchia esattamente il mio pensiero, in particolare per quanto riguarda il tempo che tascorre inesorabile mentre ci allontaniamo sempre più dai palcoscenici che contano, perdendo inevitabilmente quell’aura di magia del grande Milan. La vedo dura...
 

FiglioDelDioOdino

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Purtroppo i senatori di allora non fecero granchè per garantire la continuità. Non fecero quasi nulla. Si creò uno scollamento tra società e senatori, che rimasero muti per riconoscenza e per incapacità di far fronte al cambiamento di politica - di smobilitazione, di ridimensionamento - di Galliani e Berlusconi, i quali si piegarono a forze esterne ostili sia di ambito sportivo che politico.
 

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