Loftus: uomo chiave Milan. Boateng gli dà la corona.

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Tuttosport in edicola: endorsement arrivato anche da parte del diretto interessato. Un passaggio di consegne da Prince a principe ereditario, quel Ruben Loftus-Cheek che si sta prendendo la corona lasciata vacante dal Boa nei tempi d’oro del Milan dei campioni. Boateng, nell’intervista uscita su Tuttosport il 24 gennaio, aveva detto: «Loftus-Cheek è molto forte, aveva già fatto ottime cose al Chelsea. L’Italia è perfetta per Ruben, in Serie A manca un giocatore dalle sue qualità, con le sue caratteristiche. Ricorda un po’ me ma anche Nainggolan. È un giocatore box-to-box, può fare gol e assist, ed è un guerriero». Un guerriero goleador, che a Milano ha ritrovato la forma migliore. Quella che finora aveva mostrato nell’anno passato agli ordini di Maurizio Sarri, al Chelsea. Stagione 2018/19: Ruben mette insieme un bottino di 10 gol (6 in Premier e 4 in Europa League, torneo poi vinto dai Blues) e 5 assist. Finora al Milan il conto è arrivato a 5 reti e 2 passaggi vincenti serviti ai compagni. Ma con un bel pezzo di stagione ancora davanti, il centrocampista inglese potrebbe proprio rimettere nel mirino la doppia cifra. E magari ripetersi anche, proprio come nella stagione del Chelsea, in Europa League. La capacità di essere decisivo anche come goleador nelle partite importanti è proprio quello che ha fatto sbloccare nella mente dei milanisti il paragone con Boateng, più ancora che la posizione ricoperta dai due.

Perché quello che conta di più, come dicono quelli bravi, è sempre il percorso. Quello di Kevin-Prince Boateng, iniziato nella stagione 2010-11, non è subito quello di un titolare - pur arrivando da una squadra di Premier, al contrario di Loftus-Cheek che è arrivato subito con gradi importanti da vantare. Massimiliano Allegri, tecnico di quel Milan, utilizza come modulo il 4-3-3, modulo in cui ‘il Boa’ ha un peso relativo, al 4-3-1-2 in cui poi Boateng, messo dietro alle punte, esplode, anche se non a livello di gol (saranno solo 3 a fine stagione). La stagione migliore di Boateng come realizzatore, sarà la seguente: 9 reti. Intanto però, a voler guardare il cammino tracciato nella mediana milanista, sembra proprio che Loftus-Cheek abbia messo i suoi scarpini nelle orme lasciate dal predecessore di origine ghanese. Con Pioli a inizio anno ha cominciato come mezzala. Ruolo in cui si è disimpegnato benissimo, ma che non gli consentiva di essere incisivo sotto porta, come invece lo è stato negli ultimi match. Quelli in cui il suo centro di gravità ha cominciato a essere sempre più avanzato: Ruben sta giocando più trequartista. E il conto alla voce gol è salito di 4 unità nelle ultime 4 partite. Un bottino notevole, che ha sbloccato un ricordo. Non chiamatelo Ruben-Prince, né Loftus-Boa. Ma Pioli può sfregarsi le mani e sognare che l’ex Chelsea possa ripercorrere le orme del predecessore pure nei passi di danza da esibire in caso di vittoria di un trofeo.

—) Milan: tutte le news del 30 gennaio 2024. Riepilogo.
 
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Tuttosport in edicola: endorsement arrivato anche da parte del diretto interessato. Un passaggio di consegne da Prince a principe ereditario, quel Ruben Loftus-Cheek che si sta prendendo la corona lasciata vacante dal Boa nei tempi d’oro del Milan dei campioni. Boateng, nell’intervista uscita su Tuttosport il 24 gennaio, aveva detto: «Loftus-Cheek è molto forte, aveva già fatto ottime cose al Chelsea. L’Italia è perfetta per Ruben, in Serie A manca un giocatore dalle sue qualità, con le sue caratteristiche. Ricorda un po’ me ma anche Nainggolan. È un giocatore box-to-box, può fare gol e assist, ed è un guerriero». Un guerriero goleador, che a Milano ha ritrovato la forma migliore. Quella che finora aveva mostrato nell’anno passato agli ordini di Maurizio Sarri, al Chelsea. Stagione 2018/19: Ruben mette insieme un bottino di 10 gol (6 in Premier e 4 in Europa League, torneo poi vinto dai Blues) e 5 assist. Finora al Milan il conto è arrivato a 5 reti e 2 passaggi vincenti serviti ai compagni. Ma con un bel pezzo di stagione ancora davanti, il centrocampista inglese potrebbe proprio rimettere nel mirino la doppia cifra. E magari ripetersi anche, proprio come nella stagione del Chelsea, in Europa League. La capacità di essere decisivo anche come goleador nelle partite importanti è proprio quello che ha fatto sbloccare nella mente dei milanisti il paragone con Boateng, più ancora che la posizione ricoperta dai due.

Perché quello che conta di più, come dicono quelli bravi, è sempre il percorso. Quello di Kevin-Prince Boateng, iniziato nella stagione 2010-11, non è subito quello di un titolare - pur arrivando da una squadra di Premier, al contrario di Loftus-Cheek che è arrivato subito con gradi importanti da vantare. Massimiliano Allegri, tecnico di quel Milan, utilizza come modulo il 4-3-3, modulo in cui ‘il Boa’ ha un peso relativo, al 4-3-1-2 in cui poi Boateng, messo dietro alle punte, esplode, anche se non a livello di gol (saranno solo 3 a fine stagione). La stagione migliore di Boateng come realizzatore, sarà la seguente: 9 reti. Intanto però, a voler guardare il cammino tracciato nella mediana milanista, sembra proprio che Loftus-Cheek abbia messo i suoi scarpini nelle orme lasciate dal predecessore di origine ghanese. Con Pioli a inizio anno ha cominciato come mezzala. Ruolo in cui si è disimpegnato benissimo, ma che non gli consentiva di essere incisivo sotto porta, come invece lo è stato negli ultimi match. Quelli in cui il suo centro di gravità ha cominciato a essere sempre più avanzato: Ruben sta giocando più trequartista. E il conto alla voce gol è salito di 4 unità nelle ultime 4 partite. Un bottino notevole, che ha sbloccato un ricordo. Non chiamatelo Ruben-Prince, né Loftus-Boa. Ma Pioli può sfregarsi le mani e sognare che l’ex Chelsea possa ripercorrere le orme del predecessore pure nei passi di danza da esibire in caso di vittoria di un trofeo.

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Ma questi articoli in questo modo li scrive nonna papera?
 

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Perché quello che conta di più, come dicono quelli bravi, è sempre il percorso. Quello di Kevin-Prince Boateng, iniziato nella stagione 2010-11, non è subito quello di un titolare - pur arrivando da una squadra di Premier, al contrario di Loftus-Cheek che è arrivato subito con gradi importanti da vantare. Massimiliano Allegri, tecnico di quel Milan, utilizza come modulo il 4-3-3, modulo in cui ‘il Boa’ ha un peso relativo, al 4-3-1-2 in cui poi Boateng, messo dietro alle punte, esplode, anche se non a livello di gol (saranno solo 3 a fine stagione). La stagione migliore di Boateng come realizzatore, sarà la seguente: 9 reti. Intanto però, a voler guardare il cammino tracciato nella mediana milanista, sembra proprio che Loftus-Cheek abbia messo i suoi scarpini nelle orme lasciate dal predecessore di origine ghanese. Con Pioli a inizio anno ha cominciato come mezzala. Ruolo in cui si è disimpegnato benissimo, ma che non gli consentiva di essere incisivo sotto porta, come invece lo è stato negli ultimi match. Quelli in cui il suo centro di gravità ha cominciato a essere sempre più avanzato: Ruben sta giocando più trequartista. E il conto alla voce gol è salito di 4 unità nelle ultime 4 partite. Un bottino notevole, che ha sbloccato un ricordo. Non chiamatelo Ruben-Prince, né Loftus-Boa. Ma Pioli può sfregarsi le mani e sognare che l’ex Chelsea possa ripercorrere le orme del predecessore pure nei passi di danza da esibire in caso di vittoria di un trofeo.

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Speriamo che quel tamarro di Bosteng non gli porti sfiga
 
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