Leao lontano. Muro famiglia. Strappo con Pioli. Febbraio decisivo.

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GDS in edicola: Leao e il Milan non sono mai stati così lontani. Il portoghese è scarico e svogliato e Pioli lo tiene fuori. Rafa in condizioni fisiche precarie dopo il Qatar e distratto in allenamento E ora aumentano le possibilità di addio.Rapporti tesi all’interno dello staff di Rafa: così situazione ancora più ingarbugliata. I lavori sono in sostanza fer- mi, paralizzati da una serie di veti incrociati. La scorsa settimana un comunicato del club di via Aldo Rossi ha inteso tranquillizzare l’ambiente in vista del derby, tenendo a precisare che «il dialogo con Leao e il suo entourage pro- segue in clima sereno e professionale». Ad avvalorare questa tesi sono seguite anche le dichiarazioni dell’avvocato Ted Dimvula, titolare della procura di Leao per un altro anno. È altrettanto vero, però, che la famiglia Leao dallo scorso novembre ha provato invano a far dialogare il profefsionista francese con Jorge Mendes, super-consigliere di papà Antonio. Dimvula si fa forte della delega formale, ma i contatti con Paolo Maldini e Ricky Massara devono essere filtrati, visto che i Leao hanno idee differenti dal loro procuratore ufficiale. Si spiega così, allora, come certi nodi restino intricatissimi. Del resto, la proposta milanista di alzare lo stipendio a 6,5 milioni netti non basta ad accontentare il giocatore, visto che il Milan pensa di esaurire con questa mossa l’argmento Sporting. Invece Rafael e il suo entourage vogliono che sia il Milan a sollevarlo dall’onere dei 19 milioni (comprese le spese legali) che spettano alla società di Lisbona. E anche gli ultimi contatti tra le parti non hanno portato a sostanziali cambiamenti. Resta in sospeso, infatti, anche la questio- ne della clausola da 150 milioni che l’attaccante chiede di dimezzare per prolungare oltre il 2024. Più volte Maldini ha auspicato che la partita si chiudesse a gennaio: purtroppo quella scadenza è già passata e all’orizzonte non si intravvedono (per il momento) spiragli positivi. A rendere la questione ancor più ingarbugliata sono i rapporti difficili (se non proprio conflittuali) nel mondo di Rafael. Divisioni sostanziali che rendono ardua la strada della diplomazia

CorSera: Leao è tornato scarico dal Qatar. Lo dice il suo linguaggio del corpo, simile a quello di due anni fa, distratto, deconcentrato, svuotato, ma lo dicono soprattutto i numeri: a gennaio ha segnato solo 2 gol in 8 partite, sbagliando troppo. Errori non da lui. Di sicuro il caso rinnovo non lo sta aiutando: troppe parole, troppe polemiche, troppe voci, troppi soldi in ballo. In una parola: troppe distrazioni. Anche lui deve darsi una mossa. Se vuole 7 milioni di euro di stipendio, se li meriti. In questo mese di febbraio i dirigenti contano di organizzare un vertice decisivo per stringere sul rinnovo. Vedremo.

CorSport:
Leao fuori da due partite di fila. Il motivo: scelta tecnica. Ma l'analisi dei fatti fa pensare che sia altro dietro. Ovviamente, il caso può rientrare nel momento in cui Leao riprenderà il suo posto – plausibile che accada già Torino, dove il Milan potrebbe presentarsi con un 3-4-2-1 – e tornerà a fare le sue magie. La questione rinnovo, però, resta aperta e senza grandi prospettive di una soluzione a breve. Da capire, inoltre, se qualcosa possa essersi rotto nei rapporti interni, e in particolare tra lo stesso portoghese e Pioli. Le voci a proposito di incomprensioni e turbolenze nello spogliatoio, peraltro, nonostante le smentite, non si placano. E gli strappi sarebbero nati, in un primo momento, dopo il 2-2 con la Roma e poi anche in seguito alla sconfitta in Supercoppa.
 
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GDS in edicola: Leao e il Milan non sono mai stati così lontani. Il portoghese è scarico e svogliato e Pioli lo tiene fuori. Rafa in condizioni fisiche precarie dopo il Qatar e distratto in allenamento E ora aumentano le possibilità di addio.Rapporti tesi all’interno dello staff di Rafa: così situazione ancora più ingarbugliata. I lavori sono in sostanza fer- mi, paralizzati da una serie di veti incrociati. La scorsa settimana un comunicato del club di via Aldo Rossi ha inteso tranquillizzare l’ambiente in vista del derby, tenendo a precisare che «il dialogo con Leao e il suo entourage pro- segue in clima sereno e professionale». Ad avvalorare questa tesi sono seguite anche le dichiarazioni dell’avvocato Ted Dimvula, titolare della procura di Leao per un altro anno. È altrettanto vero, però, che la famiglia Leao dallo scorso novembre ha provato invano a far dialogare il profefsionista francese con Jorge Mendes, super-consigliere di papà Antonio. Dimvula si fa forte della delega formale, ma i contatti con Paolo Maldini e Ricky Massara devono essere filtrati, visto che i Leao hanno idee differenti dal loro procuratore ufficiale. Si spiega così, allora, come certi nodi restino intricatissimi. Del resto, la proposta milanista di alzare lo stipendio a 6,5 milioni netti non basta ad accontentare il giocatore, visto che il Milan pensa di esaurire con questa mossa l’argmento Sporting. Invece Rafael e il suo entourage vogliono che sia il Milan a sollevarlo dall’onere dei 19 milioni (comprese le spese legali) che spettano alla società di Lisbona. E anche gli ultimi contatti tra le parti non hanno portato a sostanziali cambiamenti. Resta in sospeso, infatti, anche la questio- ne della clausola da 150 milioni che l’attaccante chiede di dimezzare per prolungare oltre il 2024. Più volte Maldini ha auspicato che la partita si chiudesse a gennaio: purtroppo quella scadenza è già passata e all’orizzonte non si intravvedono (per il momento) spiragli positivi. A rendere la questione ancor più ingarbugliata sono i rapporti difficili (se non proprio conflittuali) nel mondo di Rafael. Divisioni sostanziali che rendono ardua la strada della diplomazia
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CorSera: Leao è tornato scarico dal Qatar. Lo dice il suo linguaggio del corpo, simile a quello di due anni fa, distratto, deconcentrato, svuotato, ma lo dicono soprattutto i numeri: a gennaio ha segnato solo 2 gol in 8 partite, sbagliando troppo. Errori non da lui. Di sicuro il caso rinnovo non lo sta aiutando: troppe parole, troppe polemiche, troppe voci, trop- pi soldi in ballo. In una parola: troppe distrazioni. Anche lui deve darsi una mossa. Se vuole 7 milioni di euro di stipendio, se li meriti. In questo mese di febbraio i dirigenti contano di organizzare un vertice decisivo per stringere sul rinnovo. Vedremo.
 

Swaitak

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GDS in edicola: Leao e il Milan non sono mai stati così lontani. Il portoghese è scarico e svogliato e Pioli lo tiene fuori. Rafa in condizioni fisiche precarie dopo il Qatar e distratto in allenamento E ora aumentano le possibilità di addio.Rapporti tesi all’interno dello staff di Rafa: così situazione ancora più ingarbugliata. I lavori sono in sostanza fer- mi, paralizzati da una serie di veti incrociati. La scorsa settimana un comunicato del club di via Aldo Rossi ha inteso tranquillizzare l’ambiente in vista del derby, tenendo a precisare che «il dialogo con Leao e il suo entourage pro- segue in clima sereno e professionale». Ad avvalorare questa tesi sono seguite anche le dichiarazioni dell’avvocato Ted Dimvula, titolare della procura di Leao per un altro anno. È altrettanto vero, però, che la famiglia Leao dallo scorso novembre ha provato invano a far dialogare il profefsionista francese con Jorge Mendes, super-consigliere di papà Antonio. Dimvula si fa forte della delega formale, ma i contatti con Paolo Maldini e Ricky Massara devono essere filtrati, visto che i Leao hanno idee differenti dal loro procuratore ufficiale. Si spiega così, allora, come certi nodi restino intricatissimi. Del resto, la proposta milanista di alzare lo stipendio a 6,5 milioni netti non basta ad accontentare il giocatore, visto che il Milan pensa di esaurire con questa mossa l’argmento Sporting. Invece Rafael e il suo entourage vogliono che sia il Milan a sollevarlo dall’onere dei 19 milioni (comprese le spese legali) che spettano alla società di Lisbona. E anche gli ultimi contatti tra le parti non hanno portato a sostanziali cambiamenti. Resta in sospeso, infatti, anche la questio- ne della clausola da 150 milioni che l’attaccante chiede di dimezzare per prolungare oltre il 2024. Più volte Maldini ha auspicato che la partita si chiudesse a gennaio: purtroppo quella scadenza è già passata e all’orizzonte non si intravvedono (per il momento) spiragli positivi. A rendere la questione ancor più ingarbugliata sono i rapporti difficili (se non proprio conflittuali) nel mondo di Rafael. Divisioni sostanziali che rendono ardua la strada della diplomazia
33% di Darbula + 1% di Rafael (forse) per il rinnovo - VS - 66% Mendes + Signor Leao per andar via.
Direi epilogo scontato
 
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Ma va bene, legittimo,
a sto punto venderlo il primo giorno di mercato, da marzo chiudere l'accordo con un club che lo vuole,
sicuro c'è.
 
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Ma va bene, legittimo,
a sto punto venderlo il primo giorno di mercato, da marzo chiudere l'accordo con un club che lo vuole,
sicuro c'è.
I nostri non li vedo scaltri in queste operazioni.
Iniziamo a vendere il 29 quando il 30 tutti sanno iniziano i saldi. Io boh.

Non saremmo capaci di vendere una limonata in una torrida mattinata di agosto.
 

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CorSport: Leao fuori da due partite di fila. Il motivo: scelta tecnica. Ma l'analisi dei fatti fa pensare che sia altro dietro. Ovviamente, il caso può rientrare nel momento in cui Leao riprenderà il suo posto – plausibile che accada già Torino, dove il Milan potrebbe presentarsi con un 3-4-2-1 – e tornerà a fare le sue magie. La questione rinnovo, però, resta aperta e senza grandi prospettive di una soluzione a breve. Da capire, inoltre, se qualcosa possa essersi rotto nei rapporti interni, e in particolare tra lo stesso portoghese e Pioli. Le voci a proposito di incomprensioni e turbolenze nello spogliatoio, peraltro, nonostante le smentite, non si placano. E gli strappi sarebbero nati, in un primo momento, dopo il 2-2 con la Roma e poi anche in seguito alla sconfitta in Supercoppa.
 

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CorSera: Leao è tornato scarico dal Qatar. Lo dice il suo linguaggio del corpo, simile a quello di due anni fa, distratto, deconcentrato, svuotato, ma lo dicono soprattutto i numeri: a gennaio ha segnato solo 2 gol in 8 partite, sbagliando troppo. Errori non da lui. Di sicuro il caso rinnovo non lo sta aiutando: troppe parole, troppe polemiche, troppe voci, troppi soldi in ballo. In una parola: troppe distrazioni. Anche lui deve darsi una mossa. Se vuole 7 milioni di euro di stipendio, se li meriti. In questo mese di febbraio i dirigenti contano di organizzare un vertice decisivo per stringere sul rinnovo. Vedremo.

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Leao fuori da due partite di fila. Il motivo: scelta tecnica. Ma l'analisi dei fatti fa pensare che sia altro dietro. Ovviamente, il caso può rientrare nel momento in cui Leao riprenderà il suo posto – plausibile che accada già Torino, dove il Milan potrebbe presentarsi con un 3-4-2-1 – e tornerà a fare le sue magie. La questione rinnovo, però, resta aperta e senza grandi prospettive di una soluzione a breve. Da capire, inoltre, se qualcosa possa essersi rotto nei rapporti interni, e in particolare tra lo stesso portoghese e Pioli. Le voci a proposito di incomprensioni e turbolenze nello spogliatoio, peraltro, nonostante le smentite, non si placano. E gli strappi sarebbero nati, in un primo momento, dopo il 2-2 con la Roma e poi anche in seguito alla sconfitta in Supercoppa.
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CorSera: Leao è tornato scarico dal Qatar. Lo dice il suo linguaggio del corpo, simile a quello di due anni fa, distratto, deconcentrato, svuotato, ma lo dicono soprattutto i numeri: a gennaio ha segnato solo 2 gol in 8 partite, sbagliando troppo. Errori non da lui. Di sicuro il caso rinnovo non lo sta aiutando: troppe parole, troppe polemiche, troppe voci, troppi soldi in ballo. In una parola: troppe distrazioni. Anche lui deve darsi una mossa. Se vuole 7 milioni di euro di stipendio, se li meriti. In questo mese di febbraio i dirigenti contano di organizzare un vertice decisivo per stringere sul rinnovo. Vedremo.

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Leao fuori da due partite di fila. Il motivo: scelta tecnica. Ma l'analisi dei fatti fa pensare che sia altro dietro. Ovviamente, il caso può rientrare nel momento in cui Leao riprenderà il suo posto – plausibile che accada già Torino, dove il Milan potrebbe presentarsi con un 3-4-2-1 – e tornerà a fare le sue magie. La questione rinnovo, però, resta aperta e senza grandi prospettive di una soluzione a breve. Da capire, inoltre, se qualcosa possa essersi rotto nei rapporti interni, e in particolare tra lo stesso portoghese e Pioli. Le voci a proposito di incomprensioni e turbolenze nello spogliatoio, peraltro, nonostante le smentite, non si placano. E gli strappi sarebbero nati, in un primo momento, dopo il 2-2 con la Roma e poi anche in seguito alla sconfitta in Supercoppa.
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capitano4

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Se cominciano a sanzionare le squadre inglesi questo ci rimane sul groppone, io ormai spero solo parti, 100mln sarebbero un miracolo. Non mi innamoro più di nessuno, alla prima offerta degna bisogna cedere, anche perché non possiamo permetterci contratti seri per blindarli
 
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