Udinese-Milan, capitolo 3 della nostra lavagna tattica.
Continua il momento di emergenza in casa milan e continuano i cambiamenti tattici dettati dalle contingenze più che dal turn over.
Per la terza partita in 7 giorni mister gattuso decide di proporre zapata come centrale di una difesa a 4 al fianco di romagna con abate terzino destro e RR terzino sinistro, in mezzo al campo la diga kessie-Bakayoko, in fascia destra suso , sulla corsia opposta laxalt e davanti la coppia cutrone-higuain.
Ci presentiamo a questa trasferta con assenze pesanti.
La partita è vivace e vibrante con continui ribaltamenti di azione, l’udinese ci crea grossi grattacapi nel primo tempo perché riesce a trovare spesso gli uomini alle spalle dei nostri mediani. I bianconeri tengono per la prima mezz’ora un ritmo altissimo. Il milan distribuisce il gioco essenzialmente sulla corsia mancina lavorando bene sull’asse RR-Laxalt mentre maciniamo meno gioco del solito a destra , forse per via di abate che gioca bloccato privando suso di rifornimenti e riferimenti e di kessie messo mediano che deve giocare più di posizione . La presenza di zapata ci consente di alzare la linea difensiva senza soffrire esageratamente la gamba e la velocità di lasagna, de paul , pussetto e soci. In mezzo al campo Bakayoko sorprende tutti e gioca un partitone facendo girare palla egregiamente, tamponando alla grandissima e vincendo tutti i duelli aerei. Lucido, presente, imponente.
Suso accentra spesso il suo raggio d’azione e diviene il nostro vero uomo tra le linee. L’infortunio di higuain (al 35’ sostituito) ci costringe all’ennesimo cambio : dentro castillejo che gioca inizialmente da seconda punta e poi largo in fascia nel finale(ultimi 20’) quando passiamo al 4-2-3-1 con borini dalla parte opposta.
Il secondo tempo è essenzialmente di marca rossonera.
Cambiamo ritmo e passo, le occasioni iniziano a fioccare e nel finale l’uomo del destino è ancora lui, romagna, che recupera palla si butta in area e trafigge il portiere dell’udinese con un siluro ad incrociare.
L’emergenza ci ha costretto a provare un nuovo modulo, le nuove spaziature dei calciatori in campo ci stanno facendo scoprire risorse nuove in rosa.
Il 4-4-2 pare possa riservare opportunità a tutti e coinvolgere tutti.
Zapata avrà la soglia di concentrazione di un bimbo delle elementari ma è l’unico che ci consente di alzare la linea e correre all’indietro, bakayoko in un centrocampo col doppio mediano pare il gemello buono, kessie in mezzo a tamponare è una bestia, suso con due attaccanti in area o nei dintorni ha più soluzioni in verticale, laxalt in fascia garantisce la gamba che non ha Rodriguez, castillejo tra le linee spacca il campo e mette tanta energia, borini esterno di centrocampo ha qualcosa da dare in termini di dinamismo.
Di colpo scopriamo una rosa che il 4-3-3 aveva disintegrato riducendola a 13 unità valide.
Nulla che debba farci esaltare perché in queste tre gare abbiamo sofferto da matti ma forse l’emergenza si è tramutata in opportunità.