Qui su MW ci piace smentire tanti, tantissimi, luoghi comuni che vengono fatto passare dalla massa per verità incontrovertibili. Oggi ve ne presento un altro. La leggenda metropolitana (perchè di tale si tratta) secondo la quale i dirigenti delle squadre professionistiche capiscono di calcio mentre i tifosi sono delle capre.
Naturalmente, non bisogna generalizzare. Ci sono tifosi ( la maggior parte dei fruitori forti dei social network, generalmente, ne capisce poco o nulla. E' vero) e dirigenti.
Partiamo, però, dalla fenomenologia del dirigente. In particolar modo, del dirigente di Serie A. Chi è? In linea di massima o si tratta di un ex calciatore (e gli ex calciatori, si sa, di calcio ne capiscono zero) o di qualcuno che nella vita faceva un altro mestiere prima di trovare l'illuminazione o meglio la raccomandazione giusta.
Esistono scuole di formazione e di specializzazione per dirigenti? No. Ragion per cui, non esiste una metodologia scientifica nè esistono criteri obiettivi da seguire e da rispettare per svolgere questo mestiere.
E per quale motivo una persona comune, senza specializzazioni particolari, dovrebbe capirne di più di un semplice tifoso (anche il dirigente era e sarà tifoso di qualcosa, no?) cresciuto a pane e calcio. Lo stesso discorso, vale per i giornalisti che, troppo spesso, vengono considerati dei dogma.
Su questo forum, ogni giorno, leggo tanti utenti che farebbero scuola al 95% dei dirigenti che circolano tra Serie A e Serie B. Non c'è proprio partita.