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Renegade
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Kostas Manolas vs Stefan De Vrij. A mio avviso il confronto tra i migliori due difensori dell'ultima Serie A.
Entrambi dovevano essere considerate due incognite e su di essi gravavano compiti non proprio facili. All'olandese quella di riportare affidabilità in una difesa disastrata come quella della Lazio, mentre al greco quello di sostituire un perno come Mehdi Benatia. Tutti e due sembrano essere riusciti nel loro compito, ma adesso si può entrare nello specifico.
Partendo dal calciatore della Roma si può dire che la sua tecnica sia evidente. Il ragazzo mostra particolari doti anche con i piedi, non risultando quasi mai incerto o sbavato nel ripartire l'azione. Per me ciò che si nota maggiormente di lui è per l'appunto il bagaglio tecnico, merce rara per i difensori di oggi. Manolas a ciò aggiunge anche la velocità, forse la sua seconda caratteristica più importante. Sempre attento e in costante pressione sul portatore di palla, non sfociando mai fuori tempo. Il greco ha anche una personalità più particolare e focosa.
Quanto all'olandese, in lui oltre una buona tecnica si scorge una certa eleganza degna della scuola dei Paesi Bassi. Un anno più giovane del collega, molto capace nel tener palla e rapido nel pensiero sia quando deve smistarla sia quando deve recuperarla. E' particolarmente affidabile in copertura e molto calmo nella giocata. Nelle sue abilità ha anche una discreta forza fisica vista l'altezza di 1.90 m.
Se c'è da puntualizzare un difetto in entrambi è forse l'apporto in fase di regia totale, di lancio e di fase offensiva, dove tutti e due soprattutto su palla inattiva faticano a metterla dentro nonostante la statura. Una lacuna non di certo primaria ma che se affinata potrebbe essere un'arma in più. A mio avviso i due potrebbero equivalersi, ma vedo Manolas tendenzialmente più forte nell'1 contro 1, che sembra lui stesso andare a cercare, come fosse un difensore vecchia scuola. Probabilmente gli interventi di De Vrij sono più puliti, ma quelli del greco li vedo decisamente più efficaci. Nel mio giudizio inoltre faccio rientrare anche il fatto che il laziale si è trovato in una retroguardia organizzata anche grazie all'aiuto di un centrocampo difensivo e bravo in interdizione. Il romanista ha dovuto fare i conti con partner inesperti come Yanga o scandalosi come Astori, dovendo fare spesso tutto da solo. Senza contare i terzini abominevoli e l'aiuto del solo Nainggolan a metà campo. A ciò ci aggiungo il fattore personalità dove vedo Kostas molto più avanti. Sono due ottimi difensori. Per me vince Manolas ma proprio di poco. Comunque essi sono l'ennesimo risultato della grande programmazione delle società romane e dell'eccellente lavoro di due DS competenti come Tare e Sabatini, da cui si dovrebbe prendere esempio.
Entrambi dovevano essere considerate due incognite e su di essi gravavano compiti non proprio facili. All'olandese quella di riportare affidabilità in una difesa disastrata come quella della Lazio, mentre al greco quello di sostituire un perno come Mehdi Benatia. Tutti e due sembrano essere riusciti nel loro compito, ma adesso si può entrare nello specifico.
Partendo dal calciatore della Roma si può dire che la sua tecnica sia evidente. Il ragazzo mostra particolari doti anche con i piedi, non risultando quasi mai incerto o sbavato nel ripartire l'azione. Per me ciò che si nota maggiormente di lui è per l'appunto il bagaglio tecnico, merce rara per i difensori di oggi. Manolas a ciò aggiunge anche la velocità, forse la sua seconda caratteristica più importante. Sempre attento e in costante pressione sul portatore di palla, non sfociando mai fuori tempo. Il greco ha anche una personalità più particolare e focosa.
Quanto all'olandese, in lui oltre una buona tecnica si scorge una certa eleganza degna della scuola dei Paesi Bassi. Un anno più giovane del collega, molto capace nel tener palla e rapido nel pensiero sia quando deve smistarla sia quando deve recuperarla. E' particolarmente affidabile in copertura e molto calmo nella giocata. Nelle sue abilità ha anche una discreta forza fisica vista l'altezza di 1.90 m.
Se c'è da puntualizzare un difetto in entrambi è forse l'apporto in fase di regia totale, di lancio e di fase offensiva, dove tutti e due soprattutto su palla inattiva faticano a metterla dentro nonostante la statura. Una lacuna non di certo primaria ma che se affinata potrebbe essere un'arma in più. A mio avviso i due potrebbero equivalersi, ma vedo Manolas tendenzialmente più forte nell'1 contro 1, che sembra lui stesso andare a cercare, come fosse un difensore vecchia scuola. Probabilmente gli interventi di De Vrij sono più puliti, ma quelli del greco li vedo decisamente più efficaci. Nel mio giudizio inoltre faccio rientrare anche il fatto che il laziale si è trovato in una retroguardia organizzata anche grazie all'aiuto di un centrocampo difensivo e bravo in interdizione. Il romanista ha dovuto fare i conti con partner inesperti come Yanga o scandalosi come Astori, dovendo fare spesso tutto da solo. Senza contare i terzini abominevoli e l'aiuto del solo Nainggolan a metà campo. A ciò ci aggiungo il fattore personalità dove vedo Kostas molto più avanti. Sono due ottimi difensori. Per me vince Manolas ma proprio di poco. Comunque essi sono l'ennesimo risultato della grande programmazione delle società romane e dell'eccellente lavoro di due DS competenti come Tare e Sabatini, da cui si dovrebbe prendere esempio.