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La pluriannunciata e finanziata controffensiva ucraina sta andando peggio del previsto.
Troppe perdite e pochi avanzamenti rispetto al traguardo ambizioso spingono Kiev e sostenitori occidentali a correre ai ripari.
In data 19 giugno è dichiarata la mobilitazione totale nella regione di Kiev, fino ad ora Zelensky aveva abbastanza risparmiato l'area della capitale e di certe regioni dell'ovest per una questione di mero consenso (modus operandi anche di Putin per la verità)
Il Wall Street Journal pubblica un editoriale molto franco dove dice che Kiev dovrà scendere a compromessi di territori, perchè non c'è la concreta possibilità di far tornare i confini come vorrebbero.
Intanto l'amministrazione comunale di Kiev è sotto indagine e il sindaco pugile capitolino sbotta domandandosi se non ci siano altre priorità rispetto a cercare la corruzione durante una guerra.
Il ministro Kuleba getta la maschera dopo oltre un anno di lagnanze e strafottenza in mondovisione:
"Quando vinceremo dirò che le armi saranno state sufficienti, fino ad allora saranno sempre poche"
Gli Stati Uniti hanno dato altri 6 miliardi circa di dollari (ufficialmente per un errore di calcolo del Pentagono...sic), paesi europei hanno promesso di sostituire i carri armati abbattuti dai russi, altri gli aerei.
Anche a Bruxelles si continua a lavorare per l'Ucraina: nuovi finanziamenti in cantiere annunciati da Von der Leyen (fino a 50 miliardi se Kiev farà le riforme) che promette aiuti fino al 2027 mentre Borrell è afflitto perchè in Europa non ci sono le materie prime per produrre i rifornimenti a Kiev
Pacchetto di sanzioni numero 11 in vigore (tra un po' batteranno le stagioni di Grey's Anatomy...): incredibilmente riescono a trovare sempre nuove persone non sanzionate prima, misure sui vagoni merci russi, attenzione alle triangolazioni per aggirare le sanzioni che pare più una dichiarazione di intenti che una cosa seria
In Moldavia appena dichiarato incostituzionale il partito filorusso, che ha rappresentanti sia nel parlamento sia nelle amministrazioni locali, e il primo ministro in carica inviso ha respinto le proteste del settore agricolo (stesse scene di Polonia e altri paesi ex sovietici) dicendo che non può fermare l'acquisto di beni dall'Ucraina perchè a suo dire stanno fermando i russi da conquistare anche loro ergo devono sostenerli economicamente.
Infine, dopo le accuse reciproche sulla diga distrutta di Kakhovka (danni stimati di 1.2 miliardi) che comunque i russi hanno promesso di ricostruire, si torna allo spauracchio di mesi orsono: la nota centrale nucleare di Zaporiggia, infatti ieri Kiev ripropone l'evergreen di un attacco russo ad una centrale che essi stessi controllano.
Troppe perdite e pochi avanzamenti rispetto al traguardo ambizioso spingono Kiev e sostenitori occidentali a correre ai ripari.
In data 19 giugno è dichiarata la mobilitazione totale nella regione di Kiev, fino ad ora Zelensky aveva abbastanza risparmiato l'area della capitale e di certe regioni dell'ovest per una questione di mero consenso (modus operandi anche di Putin per la verità)
Il Wall Street Journal pubblica un editoriale molto franco dove dice che Kiev dovrà scendere a compromessi di territori, perchè non c'è la concreta possibilità di far tornare i confini come vorrebbero.
Intanto l'amministrazione comunale di Kiev è sotto indagine e il sindaco pugile capitolino sbotta domandandosi se non ci siano altre priorità rispetto a cercare la corruzione durante una guerra.
Il ministro Kuleba getta la maschera dopo oltre un anno di lagnanze e strafottenza in mondovisione:
"Quando vinceremo dirò che le armi saranno state sufficienti, fino ad allora saranno sempre poche"
Gli Stati Uniti hanno dato altri 6 miliardi circa di dollari (ufficialmente per un errore di calcolo del Pentagono...sic), paesi europei hanno promesso di sostituire i carri armati abbattuti dai russi, altri gli aerei.
Anche a Bruxelles si continua a lavorare per l'Ucraina: nuovi finanziamenti in cantiere annunciati da Von der Leyen (fino a 50 miliardi se Kiev farà le riforme) che promette aiuti fino al 2027 mentre Borrell è afflitto perchè in Europa non ci sono le materie prime per produrre i rifornimenti a Kiev
Pacchetto di sanzioni numero 11 in vigore (tra un po' batteranno le stagioni di Grey's Anatomy...): incredibilmente riescono a trovare sempre nuove persone non sanzionate prima, misure sui vagoni merci russi, attenzione alle triangolazioni per aggirare le sanzioni che pare più una dichiarazione di intenti che una cosa seria
In Moldavia appena dichiarato incostituzionale il partito filorusso, che ha rappresentanti sia nel parlamento sia nelle amministrazioni locali, e il primo ministro in carica inviso ha respinto le proteste del settore agricolo (stesse scene di Polonia e altri paesi ex sovietici) dicendo che non può fermare l'acquisto di beni dall'Ucraina perchè a suo dire stanno fermando i russi da conquistare anche loro ergo devono sostenerli economicamente.
Infine, dopo le accuse reciproche sulla diga distrutta di Kakhovka (danni stimati di 1.2 miliardi) che comunque i russi hanno promesso di ricostruire, si torna allo spauracchio di mesi orsono: la nota centrale nucleare di Zaporiggia, infatti ieri Kiev ripropone l'evergreen di un attacco russo ad una centrale che essi stessi controllano.
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