Ricardo Kakà è stato da poco intervistato da Fabio Fazio nel corso della trasmissione Che tempo che fa. Gli è stato chiesto due volte se rimane al Milan e la prima volta ha risposto: "la mia voglia è di restare qui." Ancora più netta la risposta prima di andare via: "si rimango al Milan" con un sorriso a 32 denti.
Ecco l'intervista completa:
"Oggi abbiamo perso, poteva andare decisamente meglio, ci siamo allontanati dal nostro obbiettivo che era andare in Europa. È stata una stagione difficile con tanti problemi, cambi di allenatori ma soluzioni che uscendo dalla crisi possono tornarci utili. Vicenda Berlusconi Seedorf? Lasciamo fare alla società. In questo momento ancora mi diverto a giocare. A Madrid ho avuto problemi fisici e in quel momento il dolore era più grande del piacere. La pubalgia è terribile, c'è poco da fare, tutti ne possono soffrire e molti la usano anche come scusa. Tuttavia non rimpiango l'esperienza madridista. Lì ho imparato ad avere fede, perseveranza, pazienza, molte altre cose oltre il calcio. Purtroppo quando sono arrivato lì i risultati non sono stati quelli attesi, c'era una pressione che dovevo gestire e non è stato facile. Mi dispiace non essere andato in Brasile, sarebbe stato il mio quarto mondiale ma non sono triste perché so di aver fatto tutto il possibile. Scolari è stato coerente, non mi ha mai convocato e ha continuato così. Gli obiettivi del Milan e quelli miei personali? Potremmo andare in Europa League ma ci sono pochissime possibilità. La mia voglia è di rimanere e fare un altro anno, poi deve decidere anche la società. La differenza con il Brasile è che lì si gioca di più, si arrivano anche a fare 80 partite all'anno. Qui in Europa invece solo una cinquantina. Il Brasile ovviamente mi manca, mi mancano i miei amici e i miei genitori ma andando in vacanza colmo questa la mancanza. ll più grande cambiamento da quando sono andato via a quando sono tornato, sono stati i compagni di squadra. Di quelli vecchi c'erano solo Abbiati e Bonera, gli altri erano tutti nuovi. Differenze rispetto a quando ero più giovane? Con l'età cambia l'esperienza e la maturità in campo. Quando sei giovane sei più istintivo, sei più naturale mentre quando cresci arrivi a compiere scelte più mature. Il goal più bello della mia carriera è sicuramente quello in semifinale di Champions contro il Manchester United, bello e importante. Lancio di Dida, giocata institiva e gol! Ennesimo lancio di banana in campo? Secondo me questo problema va oltre il calcio. Non mi piace che lo stadio sia una vetrina per queste persone, se uno è razzista lo è sempre, anche al lavoro e nella vita. Le persone che possono fare qualcosa lo facciano". Infine, poco prima di andare via Fabio Fazio gli ha chiesto per la seconda volta se rimane al Milan, questa la sua risposta: "si rimango al Milan", pronunciata con un gran sorriso.