Su un disincantato sguardo su quello che è rimasto / nato da quegli investimenti.
Se abbiamo seminato, abbiamo seminato il deserto.
Per un paese unitosi da poco sarebbe stato più coerente investire su se stesso, sulla Magna Grecia, invece che cercare fortuna altrove.
Avrebbero potuto non disinvestire dal meridione di Italia, secondo la retorica meridionalista.
Quella retorica secondo cui il Mezzogiorno era avanzatissimo in tutto e fu penalizzato dalla piemontesizzazione forzata.
Lo stesso tipo di retorica, per ritornare in topic, che ho ritrovato in molti sostenitori dello Scià che ritengono che allora la Persia fosse la quarta, quinta potenza al mondo. Nientemeno.
Ci è passato di mezzo il dominio inglese post-bellico che ha depredato interi territori smontando persino le linee ferroviarie e intere guerre civili finanziate da USA e URSS, però.
L’Italia non ha solo seminato il deserto, anzi ha reso terre fertili zone che nemmeno si pensava potessero esserlo.
La Somalia era il paese col PIL più alto dell’Africa, alla fine dell’AFIS.
I somali rimpiangono il dominio italiano, che ha donato loro prosperità e ordine, per questo stanno riportando la lingua italiana nel Paese.
I popoli africani sotto il dominio italiano non vennero mai sfruttati o derubati. Anzi, lavoravano e ricevevano lo stipendio. Vennero liberati da schiavitù e logiche feudali.
Considera che Hailè Selassiè, l’Imperatore d’Etiopia spodestato, disse che gli italiani avevano fatto un lavoro incredibile e li ringraziò.
Idem Siad Barre che fece fare una figuraccia a Pertini, che chiedeva scusa per il dominio coloniale in Somalia, alla quale gli venne risposto che nel suo Paese c’era solo gratitudine.
La Libia italiana era un Paese completamente pacificato, con Tripoli una meravigliosa città mediterranea.
Asmara, città completamente edificata dall’Italia nonché capitale dell’Eritrea, è patrimonio UNESCO.
Le fonti storiografiche affermano senza ombra di dubbio che il colonialismo italiano fu un’opera civilizzatrice nel senso più puro del termine.
Considera che persino URSS e USA concordava sul restituire le colonie all’Italia, in quanto vedevano nel nostro controllo l’unica via per stabilizzare la regione. Fu il veto di Francia e Gran Bretagna, dettato dalla loro ingordigia, che portò la situazione come è adesso.
Naturalmente, non fu tutto rose e fiori. Ci furono violenze, ma quello va inquadrato in un’epoca completamente differente dalla nostra, e va visto con occhio critico.
Tornando in topic: il paragone con la Persia dello scià non regge perché ai tempi il Paese era alla fame, con il dominio angloamericano nei pozzi petroliferi, ed alla mercé delle grandi compagnie di petrolio.
È proprio oggi, con la Rivoluzione islamica, che l’Iran vanta un livello di ingegneria considerevole, nonostante l’isolamento forzato che le è stato imposto.