Il PD vuole mettere le mani anche sul calcio e limitare i vantaggi del decreto crescita. Come riportato dalla GDS, il Senatore PD Tommaso Nannicini vuole infatti rivedere la norma che defiscalizza del 50% gli ingaggi degli atleti stranieri (o comunque dei non residenti in Italia da due anni), ponendo uno sbarramento al di sotto dei 2 milioni lordi di stipendio annuo. In pratica, sopra quella cifra le società avranno ancora il loro importante vantaggio fiscale, sotto no. È evidente che se le grandi, a cui gli ingaggi multimilionari non mancano, potrebbero continuare a sorridere, per le medio-piccole sarebbe un colpo durissimo.
La proposta L’emendamento, appoggiato da Figc e Assocalciatori, viene motivato così: "Per come ha trovato finora applicazione, il Decreto crescita genera effetti distorsivi depauperando la crescita dei talenti italiani. In questi giorni si parla molto di “azzurri, vivai e nuovi talenti” che non crescono per la nostra Nazionale: eliminare questa norma sarebbe già una prima positiva risposta alla crescita e allo sviluppo dei calciatori italiani nell’interesse generale di tutto il sistema calcistico nazionale".
Ma basta con questa scusa dei giocatori italiani.
L'Italia deve capire che le squadre comprano i giocatori all'estero perché quelli italiani non sono promettenti (e quando hanno talento viene richiesto un occhio della testa), non è il contrario, ossia che i giovani non diventano forti perché le squadre preferiscono attingere all'estero.
I giocatori italiani, per buona parte, sono di livello bassissimo, diciamocelo con chiarezza.
Possiamo raccontarci le favolette su come siano cattivi quelli che acquistano all'estero, ma la verità è che sono anni che in Italia vengono sfornati giovani interessanti col contagocce.
Se in Francia prendo un Kalulu 500k e in Italia mi chiedono 10 mln per un tipo che fa la panchina all'Empoli (a caso), possiamo dare la colpa a chi prende il primo?
Finiamola di coprire i fallimenti del calcio italiano con queste scuse, dai.
Se investissero seriamente nei vivai e nelle strutture, facessero uscire talenti veri e soprattutto cercassero di valorizzarli a 18/19 anni, non a 25, sia le big che le piccole comprerebbero molto di più in Italia, ma in un sistema dove per mezza stagione buona uno Zaniolo vale 50 mln, uno Scamacca 40, ecc. davvero vogliamo dare la colpa a chi preferisce talenti stranieri della stessa caratura per 10/15 mln?