Il Milan c'è. Reijnders Loftus i migliori. Ma la difesa...

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Come riportato dalla GDS in edicola, nella notte di Silvio il Milan c'è. I rossoneri vincono il trofeo dedicato all'ex presidente. Gol del vantaggio siglato da Pulisic. I migliori in campo Reijnders e Loftus. L'ex Chelsea è cresciuto ed ha fatto sentire il suo peso in mezzo al campo. Ma la difesa non brilla. Hanno commesso errori Tomori, Kalulu e Thiaw. Leao ha fatto vedere una condizione già da campionato. Chukwu ha strappato i complimenti dei compagni per una buona chiusura difensiva.

Pulisic cresce e convince. Inventa a destra e si guadagna il rigore. Buono il feeling con Giroud.

CorSera: serve ancora un po’ di tempo. Serve a tutti, è chiaro, ma al Milan più degli altri. Perché perdere un giocatore come Tonali nel cuore del gioco e inserire otto nuovi acquisti (ieri tre dall’inizio) cambiando anche assetto tattico da metà campo in su richiede uno sforzo ulteriore che a Monza, nel primo trofeo dedicato a Silvio Berlusconi, i rossoneri dimostrano di non aver ancora compiuto del tutto, al di là della vittoria 7-6 ai rigori (decide la traversa del figlio d’arte Birindelli). Serve tempo proprio perché la fase difensiva, di cui Sandrino era uno dei perni, è ancora da affinare e fa il conto con una condizione atletica non ancora ottimale a dodici giorni dal debutto in campionato a Bologna: ogni volta che il Monza attacca — enonlofacosìspesso—va quasi sempre al tiro in modo pericoloso, trovando subito il pareggio con un bel sinistro di Colpani a cavallo della mezz’ora iniziale, nella fase della partita più utile come riferimento generale, prima dei tanti cambi.
Per sostenere il tridente Pulisic-Giroud-Leao, senza il lungodegente Bennacer e con Krunic distratto dal portafoglio del Fenerbahce, le due nuove mezzali sono fondamentali: a sinistra l’olandese Reijnders si conferma tra i più in palla come nella tournée americana e piace soprattutto in fase propositiva, mentre a destra Loftus-Cheek non sembra per il momento il cosiddetto uomo box to box
(da area ad area). Impigrito sulla trequarti, l’inglese dà una breve scossa solo dopo il vantaggio rossonero arrivato con Pulisic che mette dentro su ribattuta il rigore paratogli da Di Gregorio e concesso per il fallo netto dell’ex interista D’Ambrosio proprio sull’americano.
Il Milan disegna comunque molto gioco offensivo, grazie anche alla spinta di Theo. Peccato però che lo stesso Pulisic fatichi a saltare l’uomo, dimostrando di non avere ancora il passo giusto, così come Leao che sciupa qualche occasione di troppo con una certa indolenza. Questione di tempo, appunto, senza contare che le alternative che si alzano dalla panchina, da Chukwueze (già carico) a Okafor, fino a Romero, non mancano di certo. È altrettanto vero che l’unico dei nuovi che può incidere in mediana è Musah (e può farlo), per cui il lavoro da fare per trovare sincronismi ed equilibri a tutto campo, è più che necessario. Se poi il concetto sempre piuttosto sfuggente di gioco europeo significa puntare sulla trazione anteriore, allora il Milan si deve dotare al più presto di un vice Giroud (Okafor non lo è), per riempire l’area per tutti i 90’ e concretizzare un atteggiamento offensivo che promette comunque spettacolo. L’importante per i Pioli boys è che non si divertano troppo gli altri quando prendono le mezzali rossonere alle spalle e puntano in velocità la difesa. In questo senso il Monza non è solo l’altra squadra del cuore del presidente Berlusconi, ma è uno sparring partner utile e senza nulla di amichevole, come dimostra nella ripresa l’entrata di Gagliardini su Leao che si arrabbia molto (come Pioli).
Invece di aggredire come al solito, Palladino — che ha la squadra più italiana e sfida un avversario con solo stra- nieri titolari — predispone una tattica più attendista. Così il Milan ha le sue occasioni con Leao e Pulisic, ma fatica a trovare profondità e incisività nei suoi attacchi. Mentre i brianzoli impegnano Maignan anche prima del gol del pareggio con Maric e Pessina. Piccoli avvertimenti tra amici. Da non trascurare.

CorSport:
Il “Berlusconi” va ai rossoneri ma il Monza ha messo a dura prova il nuovo Milan di Pioli Bene gli acquisti del ricchissimo mercato a partire da Reijnders. E Leao mostra per intero la sua voglia di confermarsi leader, anche in un confronto faccia a faccia con Gagliardini. “Capitan America” Pulisic si procura un penalty e lo trasforma in due tempi, Colpani pareggia La decisione ai rigori in una serata commovente

LE PAGELLE DI TUTTOSPORT:

MILAN
Maignan 6

Due parate a inizio gara per far vedere che è già in forma campionato

Kalulu 5.5

Si limita alla fase difensiva, ma soffre gli esterni del Monza e le azioni pericolose arrivano tutti dalla sua parte

Thiaw 6

Partita ordinata in cui non commette errori e tiene bene gli attaccanti avversari.

Tomori 6

Sicuro, grintoso, sul gol di Colpani viene preso alle spalle ma è più colpa di Theo che sua

Theo Hernandez 5.5

Intraprendente, ma non fa la diagonale su Colpani e cerca di farsi perdonare con un diagonale senza fortuna. Bartesaghi (35’ st) ng

Loftus-Cheek 6.5

Ci mette fisico e tanta intensità, si fa pure apprezzare per gli inserimenti.

Krunic 6

Una partita in cui fa tanto lavoro sporco che serve al Milan.

Reijnders 7

Il migliore del Milan, verticalizza trovando spazi che vede solo lui, dando velocità e verticalità al gioco rossonero

Pulisic 6

Si procura un rigore e riesce a segnarlo dopo la respinta di Di Gregorio. Nella ripresa un po’ spento. Chukwueze (35’ st) 6 Ha rotto il ghiaccio

Giroud 5.5

Comincia il match facendo le acrobazie, mano a mano cala anche perché i compagni non lo trovano sempre. Colombo (35’ st) 6 Bene dal dischetto

Leao 5.5

Quando parte non lo tengono mai, però al tiro ci va quasi sempre con sufficienza o scarsa mira. Okafor (35’ st) Segna il suo rigore.

All. Pioli 6

Il Milan dal punto di vista del gioco conferma le buone sensazioni lasciate dopo la tournée americana
 

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Come riportato dalla GDS in edicola, nella notte di Silvio il Milan c'è. I rossoneri vincono il trofeo dedicato all'ex presidente. Gol del vantaggio siglato da Pulisic. I migliori in campo Reijnders e Loftus. L'ex Chelsea è cresciuto ed ha fatto sentire il suo peso in mezzo al campo. Ma la difesa non brilla. Hanno commesso errori Tomori, Kalulu e Thiaw. Leao ha fatto vedere una condizione già da campionato. Chukwu ha strappato i complimenti dei compagni per una buona chiusura difensiva.

Pulisic cresce e convince. Inventa a destra e si guadagna il rigore. Buono il feeling con Giroud.
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CorSera: serve ancora un po’ di tempo. Serve a tutti, è chiaro, ma al Milan più degli altri. Perché perdere un giocatore come Tonali nel cuore del gioco e inserire otto nuovi acquisti (ieri tre dall’inizio) cambiando anche assetto tattico da metà campo in su richiede uno sforzo ulteriore che a Monza, nel primo trofeo dedicato a Silvio Berlusconi, i rossoneri dimostrano di non aver ancora compiuto del tutto, al di là della vittoria 7-6 ai rigori (decide la traversa del figlio d’arte Birindelli). Serve tempo proprio perché la fase difensiva, di cui Sandrino era uno dei perni, è ancora da affinare e fa il conto con una condizione atletica non ancora ottimale a dodici giorni dal debutto in campionato a Bologna: ogni volta che il Monza attacca — enonlofacosìspesso—va quasi sempre al tiro in modo pericoloso, trovando subito il pareggio con un bel sinistro di Colpani a cavallo della mezz’ora iniziale, nella fase della partita più utile come riferimento generale, prima dei tanti cambi.
Per sostenere il tridente Pulisic-Giroud-Leao, senza il lungodegente Bennacer e con Krunic distratto dal portafoglio del Fenerbahce, le due nuove mezzali sono fondamentali: a sinistra l’olandese Reijnders si conferma tra i più in palla come nella tournée americana e piace soprattutto in fase propositiva, mentre a destra Loftus-Cheek non sembra per il momento il cosiddetto uomo box to box
(da area ad area). Impigrito sulla trequarti, l’inglese dà una breve scossa solo dopo il vantaggio rossonero arrivato con Pulisic che mette dentro su ribattuta il rigore paratogli da Di Gregorio e concesso per il fallo netto dell’ex interista D’Ambrosio proprio sull’americano.
Il Milan disegna comunque molto gioco offensivo, grazie anche alla spinta di Theo. Peccato però che lo stesso Pulisic fatichi a saltare l’uomo, dimostrando di non avere ancora il passo giusto, così come Leao che sciupa qualche occasione di troppo con una certa indolenza. Questione di tempo, appunto, senza contare che le alternative che si alzano dalla panchina, da Chukwueze (già carico) a Okafor, fino a Romero, non mancano di certo. È altrettanto vero che l’unico dei nuovi che può incidere in mediana è Musah (e può farlo), per cui il lavoro da fare per trovare sincronismi ed equilibri a tutto campo, è più che necessario. Se poi il concetto sempre piuttosto sfuggente di gioco europeo significa puntare sulla trazione anteriore, allora il Milan si deve dotare al più presto di un vice Giroud (Okafor non lo è), per riempire l’area per tutti i 90’ e concretizzare un atteggiamento offensivo che promette comunque spettacolo. L’importante per i Pioli boys è che non si divertano troppo gli altri quando prendono le mezzali rossonere alle spalle e puntano in velocità la difesa. In questo senso il Monza non è solo l’altra squadra del cuore del presidente Berlusconi, ma è uno sparring partner utile e senza nulla di amichevole, come dimostra nella ripresa l’entrata di Gagliardini su Leao che si arrabbia molto (come Pioli).
Invece di aggredire come al solito, Palladino — che ha la squadra più italiana e sfida un avversario con solo stra- nieri titolari — predispone una tattica più attendista. Così il Milan ha le sue occasioni con Leao e Pulisic, ma fatica a trovare profondità e incisività nei suoi attacchi. Mentre i brianzoli impegnano Maignan anche prima del gol del pareggio con Maric e Pessina. Piccoli avvertimenti tra amici. Da non trascurare.
 

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Pulisic cresce e convince. Inventa a destra e si guadagna il rigore. Buono il feeling con Giroud.

CorSera: serve ancora un po’ di tempo. Serve a tutti, è chiaro, ma al Milan più degli altri. Perché perdere un giocatore come Tonali nel cuore del gioco e inserire otto nuovi acquisti (ieri tre dall’inizio) cambiando anche assetto tattico da metà campo in su richiede uno sforzo ulteriore che a Monza, nel primo trofeo dedicato a Silvio Berlusconi, i rossoneri dimostrano di non aver ancora compiuto del tutto, al di là della vittoria 7-6 ai rigori (decide la traversa del figlio d’arte Birindelli). Serve tempo proprio perché la fase difensiva, di cui Sandrino era uno dei perni, è ancora da affinare e fa il conto con una condizione atletica non ancora ottimale a dodici giorni dal debutto in campionato a Bologna: ogni volta che il Monza attacca — enonlofacosìspesso—va quasi sempre al tiro in modo pericoloso, trovando subito il pareggio con un bel sinistro di Colpani a cavallo della mezz’ora iniziale, nella fase della partita più utile come riferimento generale, prima dei tanti cambi.
Per sostenere il tridente Pulisic-Giroud-Leao, senza il lungodegente Bennacer e con Krunic distratto dal portafoglio del Fenerbahce, le due nuove mezzali sono fondamentali: a sinistra l’olandese Reijnders si conferma tra i più in palla come nella tournée americana e piace soprattutto in fase propositiva, mentre a destra Loftus-Cheek non sembra per il momento il cosiddetto uomo box to box
(da area ad area). Impigrito sulla trequarti, l’inglese dà una breve scossa solo dopo il vantaggio rossonero arrivato con Pulisic che mette dentro su ribattuta il rigore paratogli da Di Gregorio e concesso per il fallo netto dell’ex interista D’Ambrosio proprio sull’americano.
Il Milan disegna comunque molto gioco offensivo, grazie anche alla spinta di Theo. Peccato però che lo stesso Pulisic fatichi a saltare l’uomo, dimostrando di non avere ancora il passo giusto, così come Leao che sciupa qualche occasione di troppo con una certa indolenza. Questione di tempo, appunto, senza contare che le alternative che si alzano dalla panchina, da Chukwueze (già carico) a Okafor, fino a Romero, non mancano di certo. È altrettanto vero che l’unico dei nuovi che può incidere in mediana è Musah (e può farlo), per cui il lavoro da fare per trovare sincronismi ed equilibri a tutto campo, è più che necessario. Se poi il concetto sempre piuttosto sfuggente di gioco europeo significa puntare sulla trazione anteriore, allora il Milan si deve dotare al più presto di un vice Giroud (Okafor non lo è), per riempire l’area per tutti i 90’ e concretizzare un atteggiamento offensivo che promette comunque spettacolo. L’importante per i Pioli boys è che non si divertano troppo gli altri quando prendono le mezzali rossonere alle spalle e puntano in velocità la difesa. In questo senso il Monza non è solo l’altra squadra del cuore del presidente Berlusconi, ma è uno sparring partner utile e senza nulla di amichevole, come dimostra nella ripresa l’entrata di Gagliardini su Leao che si arrabbia molto (come Pioli).
Invece di aggredire come al solito, Palladino — che ha la squadra più italiana e sfida un avversario con solo stra- nieri titolari — predispone una tattica più attendista. Così il Milan ha le sue occasioni con Leao e Pulisic, ma fatica a trovare profondità e incisività nei suoi attacchi. Mentre i brianzoli impegnano Maignan anche prima del gol del pareggio con Maric e Pessina. Piccoli avvertimenti tra amici. Da non trascurare.

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Il “Berlusconi” va ai rossoneri ma il Monza ha messo a dura prova il nuovo Milan di Pioli Bene gli acquisti del ricchissimo mercato a partire da Reijnders. E Leao mostra per intero la sua voglia di confermarsi leader, anche in un confronto faccia a faccia con Gagliardini. “Capitan America” Pulisic si procura un penalty e lo trasforma in due tempi, Colpani pareggia La decisione ai rigori in una serata commovente

LE PAGELLE DI TUTTOSPORT:

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Due parate a inizio gara per far vedere che è già in forma campionato

Kalulu 5.5

Si limita alla fase difensiva, ma soffre gli esterni del Monza e le azioni pericolose arrivano tutti dalla sua parte

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Partita ordinata in cui non commette errori e tiene bene gli attaccanti avversari.

Tomori 6

Sicuro, grintoso, sul gol di Colpani viene preso alle spalle ma è più colpa di Theo che sua

Theo Hernandez 5.5

Intraprendente, ma non fa la diagonale su Colpani e cerca di farsi perdonare con un diagonale senza fortuna. Bartesaghi (35’ st) ng

Loftus-Cheek 6.5

Ci mette fisico e tanta intensità, si fa pure apprezzare per gli inserimenti.

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Una partita in cui fa tanto lavoro sporco che serve al Milan.

Reijnders 7

Il migliore del Milan, verticalizza trovando spazi che vede solo lui, dando velocità e verticalità al gioco rossonero

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Si procura un rigore e riesce a segnarlo dopo la respinta di Di Gregorio. Nella ripresa un po’ spento. Chukwueze (35’ st) 6 Ha rotto il ghiaccio

Giroud 5.5

Comincia il match facendo le acrobazie, mano a mano cala anche perché i compagni non lo trovano sempre. Colombo (35’ st) 6 Bene dal dischetto

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Quando parte non lo tengono mai, però al tiro ci va quasi sempre con sufficienza o scarsa mira. Okafor (35’ st) Segna il suo rigore.

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Pulisic cresce e convince. Inventa a destra e si guadagna il rigore. Buono il feeling con Giroud.

CorSera: serve ancora un po’ di tempo. Serve a tutti, è chiaro, ma al Milan più degli altri. Perché perdere un giocatore come Tonali nel cuore del gioco e inserire otto nuovi acquisti (ieri tre dall’inizio) cambiando anche assetto tattico da metà campo in su richiede uno sforzo ulteriore che a Monza, nel primo trofeo dedicato a Silvio Berlusconi, i rossoneri dimostrano di non aver ancora compiuto del tutto, al di là della vittoria 7-6 ai rigori (decide la traversa del figlio d’arte Birindelli). Serve tempo proprio perché la fase difensiva, di cui Sandrino era uno dei perni, è ancora da affinare e fa il conto con una condizione atletica non ancora ottimale a dodici giorni dal debutto in campionato a Bologna: ogni volta che il Monza attacca — enonlofacosìspesso—va quasi sempre al tiro in modo pericoloso, trovando subito il pareggio con un bel sinistro di Colpani a cavallo della mezz’ora iniziale, nella fase della partita più utile come riferimento generale, prima dei tanti cambi.
Per sostenere il tridente Pulisic-Giroud-Leao, senza il lungodegente Bennacer e con Krunic distratto dal portafoglio del Fenerbahce, le due nuove mezzali sono fondamentali: a sinistra l’olandese Reijnders si conferma tra i più in palla come nella tournée americana e piace soprattutto in fase propositiva, mentre a destra Loftus-Cheek non sembra per il momento il cosiddetto uomo box to box
(da area ad area). Impigrito sulla trequarti, l’inglese dà una breve scossa solo dopo il vantaggio rossonero arrivato con Pulisic che mette dentro su ribattuta il rigore paratogli da Di Gregorio e concesso per il fallo netto dell’ex interista D’Ambrosio proprio sull’americano.
Il Milan disegna comunque molto gioco offensivo, grazie anche alla spinta di Theo. Peccato però che lo stesso Pulisic fatichi a saltare l’uomo, dimostrando di non avere ancora il passo giusto, così come Leao che sciupa qualche occasione di troppo con una certa indolenza. Questione di tempo, appunto, senza contare che le alternative che si alzano dalla panchina, da Chukwueze (già carico) a Okafor, fino a Romero, non mancano di certo. È altrettanto vero che l’unico dei nuovi che può incidere in mediana è Musah (e può farlo), per cui il lavoro da fare per trovare sincronismi ed equilibri a tutto campo, è più che necessario. Se poi il concetto sempre piuttosto sfuggente di gioco europeo significa puntare sulla trazione anteriore, allora il Milan si deve dotare al più presto di un vice Giroud (Okafor non lo è), per riempire l’area per tutti i 90’ e concretizzare un atteggiamento offensivo che promette comunque spettacolo. L’importante per i Pioli boys è che non si divertano troppo gli altri quando prendono le mezzali rossonere alle spalle e puntano in velocità la difesa. In questo senso il Monza non è solo l’altra squadra del cuore del presidente Berlusconi, ma è uno sparring partner utile e senza nulla di amichevole, come dimostra nella ripresa l’entrata di Gagliardini su Leao che si arrabbia molto (come Pioli).
Invece di aggredire come al solito, Palladino — che ha la squadra più italiana e sfida un avversario con solo stra- nieri titolari — predispone una tattica più attendista. Così il Milan ha le sue occasioni con Leao e Pulisic, ma fatica a trovare profondità e incisività nei suoi attacchi. Mentre i brianzoli impegnano Maignan anche prima del gol del pareggio con Maric e Pessina. Piccoli avvertimenti tra amici. Da non trascurare.

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Il migliore del Milan, verticalizza trovando spazi che vede solo lui, dando velocità e verticalità al gioco rossonero

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Si procura un rigore e riesce a segnarlo dopo la respinta di Di Gregorio. Nella ripresa un po’ spento. Chukwueze (35’ st) 6 Ha rotto il ghiaccio

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Comincia il match facendo le acrobazie, mano a mano cala anche perché i compagni non lo trovano sempre. Colombo (35’ st) 6 Bene dal dischetto

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Quando parte non lo tengono mai, però al tiro ci va quasi sempre con sufficienza o scarsa mira. Okafor (35’ st) Segna il suo rigore.

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il primo problema della difesa è il tipo che sta davanti alla difesa...
 
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CorSera: serve ancora un po’ di tempo. Serve a tutti, è chiaro, ma al Milan più degli altri. Perché perdere un giocatore come Tonali nel cuore del gioco e inserire otto nuovi acquisti (ieri tre dall’inizio) cambiando anche assetto tattico da metà campo in su richiede uno sforzo ulteriore che a Monza, nel primo trofeo dedicato a Silvio Berlusconi, i rossoneri dimostrano di non aver ancora compiuto del tutto, al di là della vittoria 7-6 ai rigori (decide la traversa del figlio d’arte Birindelli). Serve tempo proprio perché la fase difensiva, di cui Sandrino era uno dei perni, è ancora da affinare e fa il conto con una condizione atletica non ancora ottimale a dodici giorni dal debutto in campionato a Bologna: ogni volta che il Monza attacca — enonlofacosìspesso—va quasi sempre al tiro in modo pericoloso, trovando subito il pareggio con un bel sinistro di Colpani a cavallo della mezz’ora iniziale, nella fase della partita più utile come riferimento generale, prima dei tanti cambi.
Per sostenere il tridente Pulisic-Giroud-Leao, senza il lungodegente Bennacer e con Krunic distratto dal portafoglio del Fenerbahce, le due nuove mezzali sono fondamentali: a sinistra l’olandese Reijnders si conferma tra i più in palla come nella tournée americana e piace soprattutto in fase propositiva, mentre a destra Loftus-Cheek non sembra per il momento il cosiddetto uomo box to box
(da area ad area). Impigrito sulla trequarti, l’inglese dà una breve scossa solo dopo il vantaggio rossonero arrivato con Pulisic che mette dentro su ribattuta il rigore paratogli da Di Gregorio e concesso per il fallo netto dell’ex interista D’Ambrosio proprio sull’americano.
Il Milan disegna comunque molto gioco offensivo, grazie anche alla spinta di Theo. Peccato però che lo stesso Pulisic fatichi a saltare l’uomo, dimostrando di non avere ancora il passo giusto, così come Leao che sciupa qualche occasione di troppo con una certa indolenza. Questione di tempo, appunto, senza contare che le alternative che si alzano dalla panchina, da Chukwueze (già carico) a Okafor, fino a Romero, non mancano di certo. È altrettanto vero che l’unico dei nuovi che può incidere in mediana è Musah (e può farlo), per cui il lavoro da fare per trovare sincronismi ed equilibri a tutto campo, è più che necessario. Se poi il concetto sempre piuttosto sfuggente di gioco europeo significa puntare sulla trazione anteriore, allora il Milan si deve dotare al più presto di un vice Giroud (Okafor non lo è), per riempire l’area per tutti i 90’ e concretizzare un atteggiamento offensivo che promette comunque spettacolo. L’importante per i Pioli boys è che non si divertano troppo gli altri quando prendono le mezzali rossonere alle spalle e puntano in velocità la difesa. In questo senso il Monza non è solo l’altra squadra del cuore del presidente Berlusconi, ma è uno sparring partner utile e senza nulla di amichevole, come dimostra nella ripresa l’entrata di Gagliardini su Leao che si arrabbia molto (come Pioli).
Invece di aggredire come al solito, Palladino — che ha la squadra più italiana e sfida un avversario con solo stra- nieri titolari — predispone una tattica più attendista. Così il Milan ha le sue occasioni con Leao e Pulisic, ma fatica a trovare profondità e incisività nei suoi attacchi. Mentre i brianzoli impegnano Maignan anche prima del gol del pareggio con Maric e Pessina. Piccoli avvertimenti tra amici. Da non trascurare.

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Il “Berlusconi” va ai rossoneri ma il Monza ha messo a dura prova il nuovo Milan di Pioli Bene gli acquisti del ricchissimo mercato a partire da Reijnders. E Leao mostra per intero la sua voglia di confermarsi leader, anche in un confronto faccia a faccia con Gagliardini. “Capitan America” Pulisic si procura un penalty e lo trasforma in due tempi, Colpani pareggia La decisione ai rigori in una serata commovente

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Maignan 6

Due parate a inizio gara per far vedere che è già in forma campionato

Kalulu 5.5

Si limita alla fase difensiva, ma soffre gli esterni del Monza e le azioni pericolose arrivano tutti dalla sua parte

Thiaw 6

Partita ordinata in cui non commette errori e tiene bene gli attaccanti avversari.

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Sicuro, grintoso, sul gol di Colpani viene preso alle spalle ma è più colpa di Theo che sua

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Intraprendente, ma non fa la diagonale su Colpani e cerca di farsi perdonare con un diagonale senza fortuna. Bartesaghi (35’ st) ng

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Ci mette fisico e tanta intensità, si fa pure apprezzare per gli inserimenti.

Krunic 6

Una partita in cui fa tanto lavoro sporco che serve al Milan.

Reijnders 7

Il migliore del Milan, verticalizza trovando spazi che vede solo lui, dando velocità e verticalità al gioco rossonero

Pulisic 6

Si procura un rigore e riesce a segnarlo dopo la respinta di Di Gregorio. Nella ripresa un po’ spento. Chukwueze (35’ st) 6 Ha rotto il ghiaccio

Giroud 5.5

Comincia il match facendo le acrobazie, mano a mano cala anche perché i compagni non lo trovano sempre. Colombo (35’ st) 6 Bene dal dischetto

Leao 5.5

Quando parte non lo tengono mai, però al tiro ci va quasi sempre con sufficienza o scarsa mira. Okafor (35’ st) Segna il suo rigore.

All. Pioli 6

Il Milan dal punto di vista del gioco conferma le buone sensazioni lasciate dopo la tournée americana
L’unico lavoro sporco che ho visto fare a Krunic ieri, è stato un pallone perso a metà campo che per poco non mandava in porta gli avversari.
Molto bene l’olandese e Loftus, ma per dare equilibrio li in mezzo serve un giocatore che sia in grado di schermare la difesa.

Mi ha impressionato invece il ragazzino della primavera entrato al posto di Theo, per i poche minuti che l’ho visto, mi è sembrato avere fisico e personalità. Se le premesse sono queste possiamo anche lanciare lui come secondo dietro Theo, e usare il budget che abbiamo per prendere un centrocampista centrale degno di questo nome.

In generale mi sembra che i nuovi si stiano inserendo bene.
 
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Pulisic cresce e convince. Inventa a destra e si guadagna il rigore. Buono il feeling con Giroud.

CorSera: serve ancora un po’ di tempo. Serve a tutti, è chiaro, ma al Milan più degli altri. Perché perdere un giocatore come Tonali nel cuore del gioco e inserire otto nuovi acquisti (ieri tre dall’inizio) cambiando anche assetto tattico da metà campo in su richiede uno sforzo ulteriore che a Monza, nel primo trofeo dedicato a Silvio Berlusconi, i rossoneri dimostrano di non aver ancora compiuto del tutto, al di là della vittoria 7-6 ai rigori (decide la traversa del figlio d’arte Birindelli). Serve tempo proprio perché la fase difensiva, di cui Sandrino era uno dei perni, è ancora da affinare e fa il conto con una condizione atletica non ancora ottimale a dodici giorni dal debutto in campionato a Bologna: ogni volta che il Monza attacca — enonlofacosìspesso—va quasi sempre al tiro in modo pericoloso, trovando subito il pareggio con un bel sinistro di Colpani a cavallo della mezz’ora iniziale, nella fase della partita più utile come riferimento generale, prima dei tanti cambi.
Per sostenere il tridente Pulisic-Giroud-Leao, senza il lungodegente Bennacer e con Krunic distratto dal portafoglio del Fenerbahce, le due nuove mezzali sono fondamentali: a sinistra l’olandese Reijnders si conferma tra i più in palla come nella tournée americana e piace soprattutto in fase propositiva, mentre a destra Loftus-Cheek non sembra per il momento il cosiddetto uomo box to box
(da area ad area). Impigrito sulla trequarti, l’inglese dà una breve scossa solo dopo il vantaggio rossonero arrivato con Pulisic che mette dentro su ribattuta il rigore paratogli da Di Gregorio e concesso per il fallo netto dell’ex interista D’Ambrosio proprio sull’americano.
Il Milan disegna comunque molto gioco offensivo, grazie anche alla spinta di Theo. Peccato però che lo stesso Pulisic fatichi a saltare l’uomo, dimostrando di non avere ancora il passo giusto, così come Leao che sciupa qualche occasione di troppo con una certa indolenza. Questione di tempo, appunto, senza contare che le alternative che si alzano dalla panchina, da Chukwueze (già carico) a Okafor, fino a Romero, non mancano di certo. È altrettanto vero che l’unico dei nuovi che può incidere in mediana è Musah (e può farlo), per cui il lavoro da fare per trovare sincronismi ed equilibri a tutto campo, è più che necessario. Se poi il concetto sempre piuttosto sfuggente di gioco europeo significa puntare sulla trazione anteriore, allora il Milan si deve dotare al più presto di un vice Giroud (Okafor non lo è), per riempire l’area per tutti i 90’ e concretizzare un atteggiamento offensivo che promette comunque spettacolo. L’importante per i Pioli boys è che non si divertano troppo gli altri quando prendono le mezzali rossonere alle spalle e puntano in velocità la difesa. In questo senso il Monza non è solo l’altra squadra del cuore del presidente Berlusconi, ma è uno sparring partner utile e senza nulla di amichevole, come dimostra nella ripresa l’entrata di Gagliardini su Leao che si arrabbia molto (come Pioli).
Invece di aggredire come al solito, Palladino — che ha la squadra più italiana e sfida un avversario con solo stra- nieri titolari — predispone una tattica più attendista. Così il Milan ha le sue occasioni con Leao e Pulisic, ma fatica a trovare profondità e incisività nei suoi attacchi. Mentre i brianzoli impegnano Maignan anche prima del gol del pareggio con Maric e Pessina. Piccoli avvertimenti tra amici. Da non trascurare.

CorSport:
Il “Berlusconi” va ai rossoneri ma il Monza ha messo a dura prova il nuovo Milan di Pioli Bene gli acquisti del ricchissimo mercato a partire da Reijnders. E Leao mostra per intero la sua voglia di confermarsi leader, anche in un confronto faccia a faccia con Gagliardini. “Capitan America” Pulisic si procura un penalty e lo trasforma in due tempi, Colpani pareggia La decisione ai rigori in una serata commovente

LE PAGELLE DI TUTTOSPORT:

MILAN
Maignan 6

Due parate a inizio gara per far vedere che è già in forma campionato

Kalulu 5.5

Si limita alla fase difensiva, ma soffre gli esterni del Monza e le azioni pericolose arrivano tutti dalla sua parte

Thiaw 6

Partita ordinata in cui non commette errori e tiene bene gli attaccanti avversari.

Tomori 6

Sicuro, grintoso, sul gol di Colpani viene preso alle spalle ma è più colpa di Theo che sua

Theo Hernandez 5.5

Intraprendente, ma non fa la diagonale su Colpani e cerca di farsi perdonare con un diagonale senza fortuna. Bartesaghi (35’ st) ng

Loftus-Cheek 6.5

Ci mette fisico e tanta intensità, si fa pure apprezzare per gli inserimenti.

Krunic 6

Una partita in cui fa tanto lavoro sporco che serve al Milan.

Reijnders 7

Il migliore del Milan, verticalizza trovando spazi che vede solo lui, dando velocità e verticalità al gioco rossonero

Pulisic 6

Si procura un rigore e riesce a segnarlo dopo la respinta di Di Gregorio. Nella ripresa un po’ spento. Chukwueze (35’ st) 6 Ha rotto il ghiaccio

Giroud 5.5

Comincia il match facendo le acrobazie, mano a mano cala anche perché i compagni non lo trovano sempre. Colombo (35’ st) 6 Bene dal dischetto

Leao 5.5

Quando parte non lo tengono mai, però al tiro ci va quasi sempre con sufficienza o scarsa mira. Okafor (35’ st) Segna il suo rigore.

All. Pioli 6

Il Milan dal punto di vista del gioco conferma le buone sensazioni lasciate dopo la tournée americana
Leao la solita indolenza che da ora darà ancora più fastidio visto ciò che ha ottenuto col rinnovo.
Reijnders beh....Per molti sarà stato una grande sorpresa,ma per molti altri un fastidio...
 
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Come riportato dalla GDS in edicola, nella notte di Silvio il Milan c'è. I rossoneri vincono il trofeo dedicato all'ex presidente. Gol del vantaggio siglato da Pulisic. I migliori in campo Reijnders e Loftus. L'ex Chelsea è cresciuto ed ha fatto sentire il suo peso in mezzo al campo. Ma la difesa non brilla. Hanno commesso errori Tomori, Kalulu e Thiaw. Leao ha fatto vedere una condizione già da campionato. Chukwu ha strappato i complimenti dei compagni per una buona chiusura difensiva.

Pulisic cresce e convince. Inventa a destra e si guadagna il rigore. Buono il feeling con Giroud.

CorSera: serve ancora un po’ di tempo. Serve a tutti, è chiaro, ma al Milan più degli altri. Perché perdere un giocatore come Tonali nel cuore del gioco e inserire otto nuovi acquisti (ieri tre dall’inizio) cambiando anche assetto tattico da metà campo in su richiede uno sforzo ulteriore che a Monza, nel primo trofeo dedicato a Silvio Berlusconi, i rossoneri dimostrano di non aver ancora compiuto del tutto, al di là della vittoria 7-6 ai rigori (decide la traversa del figlio d’arte Birindelli). Serve tempo proprio perché la fase difensiva, di cui Sandrino era uno dei perni, è ancora da affinare e fa il conto con una condizione atletica non ancora ottimale a dodici giorni dal debutto in campionato a Bologna: ogni volta che il Monza attacca — enonlofacosìspesso—va quasi sempre al tiro in modo pericoloso, trovando subito il pareggio con un bel sinistro di Colpani a cavallo della mezz’ora iniziale, nella fase della partita più utile come riferimento generale, prima dei tanti cambi.
Per sostenere il tridente Pulisic-Giroud-Leao, senza il lungodegente Bennacer e con Krunic distratto dal portafoglio del Fenerbahce, le due nuove mezzali sono fondamentali: a sinistra l’olandese Reijnders si conferma tra i più in palla come nella tournée americana e piace soprattutto in fase propositiva, mentre a destra Loftus-Cheek non sembra per il momento il cosiddetto uomo box to box
(da area ad area). Impigrito sulla trequarti, l’inglese dà una breve scossa solo dopo il vantaggio rossonero arrivato con Pulisic che mette dentro su ribattuta il rigore paratogli da Di Gregorio e concesso per il fallo netto dell’ex interista D’Ambrosio proprio sull’americano.
Il Milan disegna comunque molto gioco offensivo, grazie anche alla spinta di Theo. Peccato però che lo stesso Pulisic fatichi a saltare l’uomo, dimostrando di non avere ancora il passo giusto, così come Leao che sciupa qualche occasione di troppo con una certa indolenza. Questione di tempo, appunto, senza contare che le alternative che si alzano dalla panchina, da Chukwueze (già carico) a Okafor, fino a Romero, non mancano di certo. È altrettanto vero che l’unico dei nuovi che può incidere in mediana è Musah (e può farlo), per cui il lavoro da fare per trovare sincronismi ed equilibri a tutto campo, è più che necessario. Se poi il concetto sempre piuttosto sfuggente di gioco europeo significa puntare sulla trazione anteriore, allora il Milan si deve dotare al più presto di un vice Giroud (Okafor non lo è), per riempire l’area per tutti i 90’ e concretizzare un atteggiamento offensivo che promette comunque spettacolo. L’importante per i Pioli boys è che non si divertano troppo gli altri quando prendono le mezzali rossonere alle spalle e puntano in velocità la difesa. In questo senso il Monza non è solo l’altra squadra del cuore del presidente Berlusconi, ma è uno sparring partner utile e senza nulla di amichevole, come dimostra nella ripresa l’entrata di Gagliardini su Leao che si arrabbia molto (come Pioli).
Invece di aggredire come al solito, Palladino — che ha la squadra più italiana e sfida un avversario con solo stra- nieri titolari — predispone una tattica più attendista. Così il Milan ha le sue occasioni con Leao e Pulisic, ma fatica a trovare profondità e incisività nei suoi attacchi. Mentre i brianzoli impegnano Maignan anche prima del gol del pareggio con Maric e Pessina. Piccoli avvertimenti tra amici. Da non trascurare.

CorSport:
Il “Berlusconi” va ai rossoneri ma il Monza ha messo a dura prova il nuovo Milan di Pioli Bene gli acquisti del ricchissimo mercato a partire da Reijnders. E Leao mostra per intero la sua voglia di confermarsi leader, anche in un confronto faccia a faccia con Gagliardini. “Capitan America” Pulisic si procura un penalty e lo trasforma in due tempi, Colpani pareggia La decisione ai rigori in una serata commovente

LE PAGELLE DI TUTTOSPORT:

MILAN
Maignan 6

Due parate a inizio gara per far vedere che è già in forma campionato

Kalulu 5.5

Si limita alla fase difensiva, ma soffre gli esterni del Monza e le azioni pericolose arrivano tutti dalla sua parte

Thiaw 6

Partita ordinata in cui non commette errori e tiene bene gli attaccanti avversari.

Tomori 6

Sicuro, grintoso, sul gol di Colpani viene preso alle spalle ma è più colpa di Theo che sua

Theo Hernandez 5.5

Intraprendente, ma non fa la diagonale su Colpani e cerca di farsi perdonare con un diagonale senza fortuna. Bartesaghi (35’ st) ng

Loftus-Cheek 6.5

Ci mette fisico e tanta intensità, si fa pure apprezzare per gli inserimenti.

Krunic 6

Una partita in cui fa tanto lavoro sporco che serve al Milan.

Reijnders 7

Il migliore del Milan, verticalizza trovando spazi che vede solo lui, dando velocità e verticalità al gioco rossonero

Pulisic 6

Si procura un rigore e riesce a segnarlo dopo la respinta di Di Gregorio. Nella ripresa un po’ spento. Chukwueze (35’ st) 6 Ha rotto il ghiaccio

Giroud 5.5

Comincia il match facendo le acrobazie, mano a mano cala anche perché i compagni non lo trovano sempre. Colombo (35’ st) 6 Bene dal dischetto

Leao 5.5

Quando parte non lo tengono mai, però al tiro ci va quasi sempre con sufficienza o scarsa mira. Okafor (35’ st) Segna il suo rigore.

All. Pioli 6

Il Milan dal punto di vista del gioco conferma le buone sensazioni lasciate dopo la tournée americana
Aspettavo questa partita per vedere la squadra e soprattutto i nuovi e devo dire che le mie sensazioni erano esatte : si va verso un centrocampo a 3 con l'equilibratore/uomo davanti la difesa che ieri era krunic ma presto sarà musah, l'incursore loftus e il tuttocampista reijnders.

Credo pioli abbia chiesto il 'meglio' del suo ciclo al milan a centrocampo : kessie-tonali-calha.
Non è un canonico centrocampo a 3 con la presenza delle mezze ali , come in tanti facevano credere.

Ci sarà tanto da lavorare perchè manca intesa tra gli uomini.
Dalla capacità del centrocampo di diventare reparto passano le nostre fortune.

Finalmente con Reijnders ho rivisto cambi gioco.
Se pioli avesse chiesto davanti la difesa un palleggiatore staremmo ora a parlar d'altro...
 
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Gamma

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Reijnders mi è piaciuto un sacco ieri.
Anche Loftus ha giocato una buona partita.

Entrambi hanno commesso errori nell'ultima mezzora, ma siamo in piena estate e ci sta, 10 giorni in più di preparazione fanno la differenza anche in questo.

Anche Theo mi è sembrato in palla, soprattutto nel primo tempo.

Leao troppo molle sulle finalizzazioni, se fossimo stati contro l'Inter le avrebbe messe dentro entrambe (parlo delle due grandi occasioni sprecate)... non è un complimento perché siamo vicini all'inizio del campionato e la testa deve essere sintonizzata sulle onde giuste.

Giroud fiacco, Colombo ha giocato meglio, ha messo energia davanti.

Bene Mike
 

7AlePato7

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Come riportato dalla GDS in edicola, nella notte di Silvio il Milan c'è. I rossoneri vincono il trofeo dedicato all'ex presidente. Gol del vantaggio siglato da Pulisic. I migliori in campo Reijnders e Loftus. L'ex Chelsea è cresciuto ed ha fatto sentire il suo peso in mezzo al campo. Ma la difesa non brilla. Hanno commesso errori Tomori, Kalulu e Thiaw. Leao ha fatto vedere una condizione già da campionato. Chukwu ha strappato i complimenti dei compagni per una buona chiusura difensiva.

Pulisic cresce e convince. Inventa a destra e si guadagna il rigore. Buono il feeling con Giroud.

CorSera: serve ancora un po’ di tempo. Serve a tutti, è chiaro, ma al Milan più degli altri. Perché perdere un giocatore come Tonali nel cuore del gioco e inserire otto nuovi acquisti (ieri tre dall’inizio) cambiando anche assetto tattico da metà campo in su richiede uno sforzo ulteriore che a Monza, nel primo trofeo dedicato a Silvio Berlusconi, i rossoneri dimostrano di non aver ancora compiuto del tutto, al di là della vittoria 7-6 ai rigori (decide la traversa del figlio d’arte Birindelli). Serve tempo proprio perché la fase difensiva, di cui Sandrino era uno dei perni, è ancora da affinare e fa il conto con una condizione atletica non ancora ottimale a dodici giorni dal debutto in campionato a Bologna: ogni volta che il Monza attacca — enonlofacosìspesso—va quasi sempre al tiro in modo pericoloso, trovando subito il pareggio con un bel sinistro di Colpani a cavallo della mezz’ora iniziale, nella fase della partita più utile come riferimento generale, prima dei tanti cambi.
Per sostenere il tridente Pulisic-Giroud-Leao, senza il lungodegente Bennacer e con Krunic distratto dal portafoglio del Fenerbahce, le due nuove mezzali sono fondamentali: a sinistra l’olandese Reijnders si conferma tra i più in palla come nella tournée americana e piace soprattutto in fase propositiva, mentre a destra Loftus-Cheek non sembra per il momento il cosiddetto uomo box to box
(da area ad area). Impigrito sulla trequarti, l’inglese dà una breve scossa solo dopo il vantaggio rossonero arrivato con Pulisic che mette dentro su ribattuta il rigore paratogli da Di Gregorio e concesso per il fallo netto dell’ex interista D’Ambrosio proprio sull’americano.
Il Milan disegna comunque molto gioco offensivo, grazie anche alla spinta di Theo. Peccato però che lo stesso Pulisic fatichi a saltare l’uomo, dimostrando di non avere ancora il passo giusto, così come Leao che sciupa qualche occasione di troppo con una certa indolenza. Questione di tempo, appunto, senza contare che le alternative che si alzano dalla panchina, da Chukwueze (già carico) a Okafor, fino a Romero, non mancano di certo. È altrettanto vero che l’unico dei nuovi che può incidere in mediana è Musah (e può farlo), per cui il lavoro da fare per trovare sincronismi ed equilibri a tutto campo, è più che necessario. Se poi il concetto sempre piuttosto sfuggente di gioco europeo significa puntare sulla trazione anteriore, allora il Milan si deve dotare al più presto di un vice Giroud (Okafor non lo è), per riempire l’area per tutti i 90’ e concretizzare un atteggiamento offensivo che promette comunque spettacolo. L’importante per i Pioli boys è che non si divertano troppo gli altri quando prendono le mezzali rossonere alle spalle e puntano in velocità la difesa. In questo senso il Monza non è solo l’altra squadra del cuore del presidente Berlusconi, ma è uno sparring partner utile e senza nulla di amichevole, come dimostra nella ripresa l’entrata di Gagliardini su Leao che si arrabbia molto (come Pioli).
Invece di aggredire come al solito, Palladino — che ha la squadra più italiana e sfida un avversario con solo stra- nieri titolari — predispone una tattica più attendista. Così il Milan ha le sue occasioni con Leao e Pulisic, ma fatica a trovare profondità e incisività nei suoi attacchi. Mentre i brianzoli impegnano Maignan anche prima del gol del pareggio con Maric e Pessina. Piccoli avvertimenti tra amici. Da non trascurare.

CorSport:
Il “Berlusconi” va ai rossoneri ma il Monza ha messo a dura prova il nuovo Milan di Pioli Bene gli acquisti del ricchissimo mercato a partire da Reijnders. E Leao mostra per intero la sua voglia di confermarsi leader, anche in un confronto faccia a faccia con Gagliardini. “Capitan America” Pulisic si procura un penalty e lo trasforma in due tempi, Colpani pareggia La decisione ai rigori in una serata commovente

LE PAGELLE DI TUTTOSPORT:

MILAN
Maignan 6

Due parate a inizio gara per far vedere che è già in forma campionato

Kalulu 5.5

Si limita alla fase difensiva, ma soffre gli esterni del Monza e le azioni pericolose arrivano tutti dalla sua parte

Thiaw 6

Partita ordinata in cui non commette errori e tiene bene gli attaccanti avversari.

Tomori 6

Sicuro, grintoso, sul gol di Colpani viene preso alle spalle ma è più colpa di Theo che sua

Theo Hernandez 5.5

Intraprendente, ma non fa la diagonale su Colpani e cerca di farsi perdonare con un diagonale senza fortuna. Bartesaghi (35’ st) ng

Loftus-Cheek 6.5

Ci mette fisico e tanta intensità, si fa pure apprezzare per gli inserimenti.

Krunic 6

Una partita in cui fa tanto lavoro sporco che serve al Milan.

Reijnders 7

Il migliore del Milan, verticalizza trovando spazi che vede solo lui, dando velocità e verticalità al gioco rossonero

Pulisic 6

Si procura un rigore e riesce a segnarlo dopo la respinta di Di Gregorio. Nella ripresa un po’ spento. Chukwueze (35’ st) 6 Ha rotto il ghiaccio

Giroud 5.5

Comincia il match facendo le acrobazie, mano a mano cala anche perché i compagni non lo trovano sempre. Colombo (35’ st) 6 Bene dal dischetto

Leao 5.5

Quando parte non lo tengono mai, però al tiro ci va quasi sempre con sufficienza o scarsa mira. Okafor (35’ st) Segna il suo rigore.

All. Pioli 6

Il Milan dal punto di vista del gioco conferma le buone sensazioni lasciate dopo la tournée americana
Mai avuto dubbi su Reijnders. Non a caso già prima che venisse accostato al Milan lo sponsorizzato. Giocatore sublime, sarà la rivelazione del campionato italiano.
Purtroppo abbiamo due giocatori che sono pressoché inutili: Krunic e Giroud. Giroud è stato un grande giocatore, ma a 37 anni non può essere affidabile. L'ho visto proprio imballato, a tratti mi ha dato l'impressione di essere un ex giocatore.
Krunic invece è un cesso sopravvalutato, poco filtro davanti alla difesa e tecnicamente mediocre. Ha regalato diversi palloni rischiando di farci prendere gol. Da spedire in Turchia o Arabia o dovunque voglia andare a guadagnare di più. Basta se ne vada.
 
Stato
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