Come riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 23 gennaio, il Milan ha un idea: costruirsi in casa il proprio Antonio Conte. E l'identikit del Conte fatto in casa porta a Rino Gattuso. La società infatti non esclude che Gattuso possa essere confermato sulla panchina rossonera. Ad oggi Gattuso ha molte più possibilità di essere confermato in panchina rispetto alle settimane precedenti. Ovviamente nulla è ancora deciso, ma c'è speranza che Gattuso possa fare un bel filotto di risultati e guadagnarsi la riconferma. A Casa Milan lo hanno accostato a Conte e sottolineano che quasi tutti i grandi allenatori sono ex centrocampisti. Gattuso usa molto il video, filma gli allenamenti e poi li rivede. E ama i colloqui con i giocatori. Per tutti è sempre pronta una stretta di mano o una pacca sulla spalla. Per il suo futuro sulla panchina del Milan saranno determinanti i risultati, ma l'idea, oggi, è quella di costruirsi in casa il tecnico del futuro.
Al Milan, negli ultimi decenni, hanno lasciato il segno allenatori esordienti, o provenienti dalla cadetteria, o reduci da negative esperienze in altre squadre di club, o provenienti da clubs minori: Capello, Sacchi, Ancelotti, Zaccheroni, Allegri. L'ipotesi evocata nell'articolo non avrebbe dunque il pregio della novità in casa Milan. Alla società, lo si percepisce dall'ultimo editoriale sul sito ufficiale, piace molto il fatto che il buon Rino pian piano stia valorizzando la campagna acquisti dell'ultima estate, aiutando i dirigenti ad uscire progressivamente dal severo cono d'ombra delle critiche al presunto sperpero dell'ingente capitale investito allora. Detto questo, Gattuso sa di non poter contare su crediti specifici, impropriamente derivanti dal suo passato di giocatore, per strappare un rinnovo in assenza di risultati da conseguirsi nei prossimi mesi. Gli verrà certamente abbonato il fatto di aver preso una squadra in corsa, con un pesante deficit in classifica, e di aver dovuto sistemare in breve tempo il caos tecnico-tattico determinatosi sulle ceneri di una condizione atletica generale semplicemente scadente, ma poi si pretenderanno risposte appropriate sul campo, ovvero una marcia in classifica all'altezza di una squadra da Champions League, quale la società ritiene il Milan attuale, e ciò ove anche il quarto posto non fosse raggiunto, causa il noto gap accumulato in tre mesi. Soprattutto, saranno dirimenti le due Coppe: Fassone ad inizio stagione ha parlato chiaro, si attribuisce notevole importanza alla Europa League per riabituare la squadra alla competitività europea ed internazionale, nelle migliori tradizioni del club, in attesa di più alti palcoscenici. Una interruzione prematura del cammino in quella competizione, prima dei quarti di finale, accompagnata da prestazioni tecnicamente ed agonisticamente non all'altezza (con prestazioni del tipo di quella con il Verona in campionato, per citare un esempio ben noto a Rino), segnerebbe la fine della esperienza di Gattuso in rossonero. Analogamente, una scarsa adesione agonistica della squadra alla Coppa Italia, ormai giunta alle battute finali, avrebbe un inequivocabile significato di bocciatura. In altri termini, non è preclusa la strada della conferma di Gattuso, non avrebbe senso, del resto, demotivare il nostro senza offirgli la possibilità di lottare per un legittimo obiettivo personale, ma questo passa per il raggiungimento di concreti obiettivi di squadra, che non potranno essere pacche sulle spalle, giustificazioni senza senso, e soprattutto sconfitte sgradite. Questa squadra può dare molto di più di quello che ha offerto sinora. E, come dice qualcuno, il giorno dopo una sconfitta, a Milanello le bandiere devono tornare ad essere listate a lutto.