A questi livelli, la permanenza controvoglia di un giocatore in una squadra ha dell'eccezionale e del clamoroso: prestazioni non eccelse enfatizzate da una stampa francese già non amica dello svedese, clima negativo nello spogliatoio per la presenza del miglior giocatore in situazione di precarietà, il tutto con un contratto pesantissimo ed alternative tecniche non all'altezza (il PSG ha si' possibilità economiche immense, ma scarso margine di operatività sul mercato per gli stretti limiti imposti dall'UEFA per il FPF). I parigini non avranno gradito la richiesta di Ibra o ne saranno stati sorpresi (improbabile), ma ora devono scuotersi: rinnovare a più anni il contratto a pari cifre, se di fatto imporranno questa scelta, e Ibra e Raiola non faranno sconti, o liberare il giocatore. La storia di questo tipo di transazioni (Ibra o non Ibra) non lascia spazio a dubbi.
Forzare la permanenza di Ibra controvoglia può essere una questione di principio, ma sarebbe un'arma a doppio taglio, soprattutto per il PSG.
L'Art. 17 consente al giocatore di rescindere unilateralmente il contratto. Qualcuno ha obiettato che "è una porcata".
Qualcun altro che esiste un gentleman agreement tra le squadre che ne frena l'utilizzo.
Che sia una porcata è un dettaglio: è un diritto dei giocatori. Hanno la facoltà di applicarlo, contropagamento di un'indennità. E' una porcata per la parte che ci perde, non per i giocatori.
L'agreement è una sciocchezza. Lo hanno fatto le squadre? E che se ne frega, mica l'hanno fatto i giocatori.
Non dico che in questo momento debba essere applicato tout court, ma può essere sventolato sotto il naso del PSG e del califfo per fargli cambiare idea.
Per dire, le possibilità sono tante. Fra sei mesi Ibra può liberarsi gratis. Dipende tutto dalla volontà del giocatore.
Certo che con un rinnovo principesco può decidere di rimanere a Parigi: la moglie può aspettare.
Pecunia non olet...