I tre nomi per rifondare l'attacco. Ma chi?

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Nella parola "rifondazione" rientra proprio il concetto e la fattispecie che cercherei nella mia visione: non il Cavani oggi, ma il Cavani tra Palermo e Napoli; non l'Aubameyang di oggi, ma l'Aubameyang tra Saint-Etienne e Dortmund; non il Dzeko di oggi, ma il Dzeko tra Teplice e Wolfsburg.

A noi non serve il giocatore col rendimento X, già affermato e costoso oltre che difficile da raggiungere, ma serve il giocatore con rendimento X-1 oggi pronto da un momento all'altro ad elevarsi ad X+1.

Le conseguenze favorevoli sono molteplici:
-invece di pagare 40-50 un solo giocatore che puoi comunque cannare (si veda Andrè Silva) a quella stessa cifra prendi due giocatori da testare, lanciare, valorizzare e far esplodere anche in funzione plusvalenza per rigenerare il circolo virtuoso e crescere;
-stessa cosa per l'ingaggio, con 7-8 milioni lordi ne paghi due invece di uno ed hai molta più flessibilità anche in futuro nella gestione dei contratti ed eventuali rinnovi o cessioni;
-hai potenzialmente (non c'è una regola) gente che ha fame, ambizione, voglia di salire al proscenio del calcio che conta; è più facile creare fidelity con un ragazzo che fai esplodere in prima persona;
-crei competizione interna sana, non hai gelosie tra giocatori di netta gerarchia differente, crei più facilmente gruppo;
-non sai cosa aspettarti, nel male ma anche e soprattutto nel bene se vedi del potenziale; il rendimento può solo essere crescente, mentre se prendi giocatori presunti affermati ed over 30 conosci il rendimento massimo ma puoi facilmente incrociare il calo fisico ed atletico oltre che motivazionale.

E proprio perché a mio avviso oltre i tre nomi dell'attacco servono altri tre nomi altrove per dare un senso a questa rosa bruttina, l'identikit di ognuno deve rigorosamente sotto stare a questi tre paletti nella regola del 2 e del 5:
-non più di 25 milioni per il costo del cartellino
-non più di 2.5 milioni netti per l'ingaggio
-non più di 25 anni

Così facendo è scientifico che se dei tre nuovi acquisti uno esplode, uno offre rendimento accettabile e l'altro fa l'Andrè Silva, sicuramente siamo tornati al vertice senza sforzi.
Basta essere bravi.

E' il ragionamento più giusto che si possa fare.

Tra l'altro, aggiungo, le ossature dei Milan dei cicli vincenti sono stati costruiti proprio così. Giovani del vivaio e acquisti di grandi calciatori non ancora affermati sul palcoscenico mondiale. Pirlo prima di diventare una leggenda del calcio con la nostra maglia, era poco più di una semplice promessa. Gattuso e Ambrosini venivano dalla provincia. Shevchenko, pur capocannoniere di Champions, giocava nella Dinamo Kiev. Kakà era un giovanotto di belle speranze di San Paolo e niente più.
Poi ci sono le occasioni, quei campioni che le loro società d'appartenenza vogliono cedere per esigenze economiche o rese al di sotto delle aspettative per ragioni prettamente ambientali: ed ecco che vengono fuori le occasioni Nesta e Seedorf. Oggi però non giochiamo ancora l'Europa che conta.
La base non si fa con le figurine. Le figurine non ti fanno vincere, ti fanno finire nel baratro.
 

Lineker10

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Proprio per quelle ragioni di costo e per il nostro status inflazionato che non attira giocatori "affermati", noi dobbiamo essere all'avanguardia nel progetto anticipando quelle "affermazioni".

40 milioni per Andrè Silva sono un errore non solo per Andrè Silva come fattispecie e profilo, ma per i 40 milioni: non si può prendere un'incognita del genere a quelle cifre, figuriamoci ad inizio mercato bruciandosi totalmente la libertà di manovra nei 2 mesi successivi fino al papocchio Kalinic.

La bravura di un DS del Milan oggi deve proprio essere andare a prendere profili parzialmente incognita a 20-25 milioni, ma su cui il tuo giudizio personale ed il tuo scouting fa garantire l'esplosione nel breve periodo.

La scorsa estate non siamo stati ragionieri, ed abbiamo visto che brutta fine abbiamo fatto. I soldi sono importanti, ma la bravura nella valutazione è essenziale.
Altrimenti Dortmund e Wolfsburg non prenderebbero Lewandowski a 4 milioni, Aubameyang a 12, Dzeko a 4 e così via, perché tutti i giocatori affermati per definizione sono passati da un periodo in cui erano sempre prendibili come promesse.

Noi dobbiamo rassegnarci nel passare da 2-3 anni di Dortmund, Lipsia, Arsenal, Tottenham, lavorando su profili giovani col quarto posto nel mirino per poi rilanciare alla grande il progetto da Milan in tutto e per tutto.

Abbiamo già buttato via l'anno che ci serviva per inserire quelle promesse di cui ora non c'è traccia (giusto Kessie, con tutti i suoi difetti), quindi non abbiamo nulla da perdere nel rilanciare il progetto anche a costo di cambiare di nuovo molto.

Se pensiamo di mettere a mo' di toppa una grande punta su questo roster di disperati ed essere competitivi di colpo, ci sbagliamo di grosso. Detto che ovviamente meglio di quei tre sociopatici che abbiamo ora farebbe di sicuro :)

Discorso che condivido, anche io la penso come te e casi come l'Atletico dimostrano che fare una certa politica non significa necessariamente avere una squadretta o non avere campioni.

Ma del tuo discorso contesto un po' i dettagli.

Perchè la politica dei giovani under 25 presi per una cifra intorno ai 25 milioni la stiamo già facendo:
Kessie 29
Conti 24
Chalanoglu 22

Sono tre profili in tutto e per tutto rispondenti ai punti che scrivi tu. E per loro vale il discorso che vale per tutti: HANNO BISOGNO DI TEMPO. Questo è il concetto imprescindibile per una politica simile.

Il problema è che per gli attaccanti le cifre che girano sono ben diverse e non bastano quasi mai 25 milioni per prendere una scommessa. L'unica recente che mi viene in mente è Lautaro Martinez preso dall'Inda, altrimenti con 25 milioni ci prendi Verdi o Politano al massimo.

Il Real ha preso Vinicius Junior per 45 milioni (18 anni), come scrivevo il Leverkusen Paulinho per 35 (17 anni), il Monaco Pellegri per 31 (17 anni).

In sostanza è facile dire "dovremmo fare questo e quello" ma la realtà è ben più complicata e sui giovani dobbiamo anche superare la concorrenza di club stranieri mediocri tipo il Monaco, che però hanno disponibilità finanziaria importante, e soprattutto possono fare liberamente questa politica senza avere particolari pressioni nè dalla stampa nè dai tifosi e contribuiscono a inflazionare i prezzi dei giovani.

Se c'è una cosa che ho capito frequentando i forum dei tifosi, è che i milanisti la pazienza ce l'hanno solo a parole. Se noi prendiamo giovani alla Silva, poi pretendiamo che siano subito pronti per fare la differenza, il Milan non è l'ambiente ideale per far crescere i giovani.

Questo però non significa (come giustamente mi sembra che dici tu) che non saremo costretti giocoforza a diventare un ambiente giusto per i giovani ;)
 

Aron

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Draxler è piuttosto un centrocampista. Sarebbe una mezzala straordinaria per la Serie A.
Però la concorrenza della Premier sarà spietata su di lui.

Sì, più centrocampista che attaccante. Di buono c'è che è duttile e utile sia per il centrocampo e l'attacco (molto più di Calhanoglu secondo me).

Il mio pallino è comunque il ritorno di Deulofeu.
 

Teddy

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Punterei su Papu Gomez, Giroud e all in con Milinkovic-Savic
 

Tifo'o

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Proprio per quelle ragioni di costo e per il nostro status inflazionato che non attira giocatori "affermati", noi dobbiamo essere all'avanguardia nel progetto anticipando quelle "affermazioni".

40 milioni per Andrè Silva sono un errore non solo per Andrè Silva come fattispecie e profilo, ma per i 40 milioni: non si può prendere un'incognita del genere a quelle cifre, figuriamoci ad inizio mercato bruciandosi totalmente la libertà di manovra nei 2 mesi successivi fino al papocchio Kalinic.

La bravura di un DS del Milan oggi deve proprio essere andare a prendere profili parzialmente incognita a 20-25 milioni, ma su cui il tuo giudizio personale ed il tuo scouting fa garantire l'esplosione nel breve periodo.

La scorsa estate non siamo stati ragionieri, ed abbiamo visto che brutta fine abbiamo fatto. I soldi sono importanti, ma la bravura nella valutazione è essenziale.
Altrimenti Dortmund e Wolfsburg non prenderebbero Lewandowski a 4 milioni, Aubameyang a 12, Dzeko a 4 e così via, perché tutti i giocatori affermati per definizione sono passati da un periodo in cui erano sempre prendibili come promesse.

Noi dobbiamo rassegnarci nel passare da 2-3 anni di Dortmund, Lipsia, Arsenal, Tottenham, lavorando su profili giovani col quarto posto nel mirino per poi rilanciare alla grande il progetto da Milan in tutto e per tutto.

Abbiamo già buttato via l'anno che ci serviva per inserire quelle promesse di cui ora non c'è traccia (giusto Kessie, con tutti i suoi difetti), quindi non abbiamo nulla da perdere nel rilanciare il progetto anche a costo di cambiare di nuovo molto.

Se pensiamo di mettere a mo' di toppa una grande punta su questo roster di disperati ed essere competitivi di colpo, ci sbagliamo di grosso. Detto che ovviamente meglio di quei tre sociopatici che abbiamo ora farebbe di sicuro :)

Invece caro mio abbiamo già avuto la prova che mettendo un fenomeno in una rosa di "scappati" la squadra ha ribaltato completamente. Ed era nel 2010 con Ibrahimovic tutta la squadra si è trasformata. Andavamo in giro con Boateng, Nocerino, Antonini Abate ed altri giocatori Bolliti o finiti. Quando hai un campione in squadra cambia completamente.

Ed io ti ripeto che il Milan non può fare "Udinese" di turno. Tu parli di Dortmund Lipsia Arsenal e Tottenahm come se fosse facile. Ma non lo è, la maglia del Milan pesa troppo. Basta vedere quest'anno, a molti giocatori tramavano le gambe. Sarà sempre cosi.

Alla squadra servono I Bonucci i Di Maria i Cavani ecc.. gente abituata a giocare la Champions gente abituata a vincere trofei gente che nelle partite come quella con la Juve e Arsenal non si piscia sotto. Dammi questi tre e poi puoi aggiungere i prospetti che vuoi.
 
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