Visto e posto la mia personale recensione che feci quando uscì
Quando vidi per la prima volta il trailer di questo film e lessi dei paragoni con Forrest Gump, fui preso da un istinto quasi omicida. I paragoni con grandi capolavori non fanno mai troppo bene e infatti....
Ben Stiller arriva con questo nuovo lungometraggio, a quota 5 film diretti. Ogni suo film cavalca idee diverse ma finora hanno sempre avuto come comun denominatore la commedia.
Ne I Sogni Segreti di Walter MItty si cambia registro, passando dalla commedia a un film più spirituale che cerca di toccare le corde emotive.
Walter Mitty (Ben Stiller) è un onesto impiegato all'interno della rivista Life. Egli ha la caratteristica di fantasticare e di "incantarsi" immaginando di compiere imprese eccezionali, ma la sua vita, fin troppo ordinaria e noiosa, è quella di una persona come tante. Lavora nel reparto sviluppo fotografico e ogni negativo passa sotto le sue mani. Con il cambio di Life da testata cartacea a online, il trapasso è tutt'altro che indolore; l'avvento della fotografia digitale rappresenta una minaccia per Walter che vede in pericolo la sua carriera.
L'ultimo lavoro che gli viene commissionato è lo sviluppo di un negativo scattato da Sean O'Connell (Sean Penn), stimatissimo fotografo avventuroso e inafferrabile. Il negativo però non si trova e spetterà Walter rintracciare Sean e il negativo, uscendo da quel suo guscio fatto di una vita ordinaria che ben presto diventerà straordinaria e sorprendentemente reale.
La sceneggiatura è fin troppo esile, Stiller (furbescamente) inserisce, una dietro l'altra, delle scene spettacolari per dare teatralità al film ma quello che ne viene fuori è un miscuglio di generi che vanno dal road movie, alla caccia con indizi, passando per un film sentimentale. Il film è colpevolmente spezzato in 2 grandi tronconi. All'inizio abbiamo un Walter Mitty ingenuo, sognatore e imbranato. Poco dopo assistiamo ad un Walter avventuriero, pronto ad affrontare ogni pericolo ed ogni situazione, anche estrema. Questo cambio è sin troppo repentino e spezza la narrazione del film dando la sensazione che in mezzo manchi qualcosa, un'evoluzione del personaggio che in realtà non viene raccontata.
i cinque minuti dove Sean Penn entra in scena, valgono sicuramente la visione del film, sopratutto per chi, come me, ha adorato Into the Wild.
Un film visivamente godibile, con qualche azzeccato momento di commedia, adatto a molti palati ma forse non ai più esigenti.
voto: 6,5