I fallimenti degli affari Kondogbia e Jackson Martinez sono i fallimenti del modus operandi di Galliani. Resto convinto che i soldi ci sono, ma se ti fai fregare due giocatori da sotto il naso allora vuol dire che tu come dirigente hai raggiunto il limite ed evidentemente in giro ci sono altri più furbi o più scaltri di te.
Se il padre di Kondogbia non ha mantenuto la parola data pochi minuti prima, e il procuratore di Jackson ha rotto i patti, anziché dare le colpe a loro andrebbe chiesto: perché Galliani non si è procurato delle soluzioni alternative? Perchè non ha condotto le trattative in modo più riservato? Perché una volta raggiunto l'accordo con entrambi non si è fatto firmare uno straccio di documento vincolante, fidandosi sulla parola? Si può essere più ingenui e creduloni di così? Quando lo vogliamo capire che nella condizione in cui ci troviamo non possiamo permetterci di far leva sulla storia del Milan ma solo sui soldi e sui documenti firmati? I giocatori che sono ricercati da tanti club non vengono al Milan perché ha vinto 7 CL. Questo forse lo farà Pjanca, se non è seguito da altri top club, ma tutti gli altri sono perfettamente consapevoli che siamo un club da ricostruire dalla fondamenta.
Tutti tranne il nostro massimo dirigente che a quanto pare pensa di essere l'unico pascià che va a comprare la frutta in un mercato senza altri clienti. E puntualmente viene beffato dai mercanti che invece hanno tanta altra gente a cui vendere i loro prodotti.
Quando Galliani aprirà gli occhi e capirà tutto ciò, sarà sempre troppo tardi.
Sintesi condivisibile, alla luce dei fatti, con qualche dubbio sulla presenza dei quattrini.
Faccio presente che un "
documento vincolante" lo sarebbe anche per il Milan: se non c'è stato forse è dovuto a quanto sopra.
Intanto Mr Bee (Doyen) latita.
Si desse una mossa per fugare i dubbi. E' dal blitz di Berlusconi a Lugano ("tutto ok, si può chiudere anche prima") che si aspetta una risposta...
Quanto a Galliani aggiungerei un altro grosso limite: non conosce a fondo il mercato.
I nomi che girano sono sempre gli stessi, con l'aggiunta, ora, di quelli della Doyen, che però pensa a raggiungere i suoi di obiettivi (grazie anche a Galliani). C'è un velo di conflitto di interesse.
A mio parere al settore tecnico manca uno staff che valuti i milioni di giocatori in tutto il mondo, li schedi, li faccia osservare e consigli gli acquisti.
Che si voglia utilizzare per questo la Doyen è come dire a un topo di tenere d'occhio il parmigiano...