Sono contento per un solo motivo, perché c'è bisogno di un cambio, di aria fresca dopo tanti anni, non perché sia un incapace e lo ribadisco ad alta voce, perché Galliani è stato probabilmente il dirigente più vincente della storia, uno che con i soldi ci ha sempre saputo fare e non è semplice, anche con i soldi, dato che abbiamo visto in vent'anni quanti soldi hanno buttato le altre squadre, in particolare l'Inter, senza vincere mai nulla e raccogliendo un decimo di quanto ha invece raccolto Galliani. Con i soldi bisogna saperci fare e Galliani ci ha saputo fare più di tutti.
Detto questo la politica del Milan è cambiata da almeno un lustro a questa parte e una politica di austery sta strettissima a Galliani che con 0 soldi a disposizione non è giustamente in grado di fare nulla, anzi, ormai è rimasto vittima di quella stessa rete internazionale di contatti che è stato capace di creare in tanto tempo, vittima perché i suoi mercati nel Milan dell'austerity sono sempre stati scadenti e fatti per lo più di favori e mazzette. In pratica: Galliani una volta comprava Rui Costa e Nesta distribuendo favori a destra e sinistra, adesso Galliani fa favori senza riceverne in cambio.
Detto questo resto dell'idea che non fosse neanche lui l'uomo a dover andare via, il male del Milan è e resterà sempre Berlusconi, l'unica speranza con l'addio di Galliani resta l'ascesa di Barbarella, la quale, in quanto figlia del proprietario, potrebbe smorzare un po' questa politica di estrema austerity facendo stanziare di nuovo al padre un certo quantitativo di capitale.
L'unica speranza è che Barbarella abbia la capacità di far spendere di nuovo il papà, Galliani questa capacità non ce l'aveva finendo per restare vittima dei suoi stessi giochi di mercato tra procuratori e mazzette, perché Galliani è sempre stato uno che il mercato l'ha fatto coi soldi, senza non è capace.
Detto questo speriamo per il meglio, per l'anno prossimo sembra profilarsi una vera rivoluzione perché un Milan senza Galliani non può che essere un Milan rivoluzionato, speriamo bene, forse e dico forse, perché di rivoluzione si parla da troppi anni, ci sarà questo benedetto rinnovamento a partire dall'anno prossimo anche se resto scettico e scettico sarò sempre fin quando ci sarà a capo della baracca il nano.