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Adriano Galliani intervistato dal Corsersa in edicola oggi 18 agosto, ha parlato anche di Milan. Ecco le dichiarazioni:”Per le milanesi è arrivato il momento di colmare il gap con la Juve? L’Inter ottenne il triplete nel 2010, e l’anno dopo il Milan conquistò lo scudetto. Poi otto anni di dominio bianconero. Mi auguro che Milano possa tornare alla fase d’oro degli anni Sessanta quando entrambe le squadre vinsero due Coppe dei Campioni. Spero che diventi la locomotiva d’Italia anche nel calcio come lo è nell’economia. È un caso che non abbiano vinto più dopo i passaggi di proprietà ? Ritengo corretto che non si debba giudicare l’operato di una società dopo che è stata venduta. Auguro con tutto il cuore a questa proprietà di riportare il Milan in Champions. Del resto già l’anno scorso ha mancato l’obiettivo per un solo punto. Ricordi sull’ultima gara da AD del Milan, quella contro il Palermo? No, ormai la cessione era nell’aria. Ma ho scolpita nella mente l’esultanza al gol di Zapata al 95’ nel derby, prima partita dell’era cinese. Ero in un ristorante in Brera e rovesciai piatti e bicchieri. Questo per dire che nonostante non ricopra più cariche all’interno del Milan la passione per i colori è rimasta immutata. Juve ancora favorita? Mi piace moltissimo Sarri che in passato è stato molto vicino al Milan. Ma anche l’Inter ha un tecnico top come Conte,come il Napoli con Carletto: si giocano le prime tre posizioni e poi spero che il quarto posto sia del Milan. Mi assorbe di più il mercato del Monza o la crisi di governo? Sono a Ibiza ma mi divido con disinvoltura fra le telefonate con i colleghi di partito e i contatti per la compravendita di giocatori. Telefono a Finotto con lo stesso interesse con cui convincevo i Palloni d’oro. Lo faccio per il Monza che per me non è un’altra squadra. È il club che da bambino andavo a sostenere con mia mamma. È il paletto che ho messo a Berlusconi quando mi ha chiesto nel 1979 di coprire d’antenne il territorio: nel week end dovevo essere libero di seguire le gare. Per me è un ritorno a casa, come Itaca per Ulisse“.